Quando un gruppo di amici ti spedisce il proprio cd a natale e tu lo recensisci dopo pasqua quante e quali scuse potresti accampare? Mancanza di tempo? Problemi vari? Paturnie varie?
Tutte palle, diciamo che ho approfondito talmente tanto questo album che ho avuto bisogno di oltre quattro mesi per poterne parlare con la dovuta perizia … ops mi si è ulteriormente allungato il naso che già precedentemente non si poteva proprio dire alla francese.
Ma bando alla chiacchiere e passiamo al disco in oggetto che, oltretutto, merita tutta la vostra attenzione.
I Bidons, i loro amici e tutto quanti coloro hanno avuto in sorte di leggere la mia recensione del loro precedente lavoro, l’ottimo “Granma Killer!!!”, sanno quanto io apprezzi la band, la quale nel frattempo ha affinato le proprie doti suonando parecchio dal vivo ed avendo anche la fortuna di supportare un gruppo leggendario quali i Fuzztones.
Andiamo quindi ad ascoltarlo questo Back To The Roost cominciando dal trittico di brani esplosivi che lo aprono; si comincia con Hell Yeah il cui suono compresso non lo farebbe sfigurare su di una di quelle splendide compilation dedicate alle band “minori” dei sixties, si prosegue con I Can’t Stand It il cui incedere lo pone nella scia di cui gruppi che fecero grande il garage-revival degli eighties, con una punta niente affatto disprezzabile di (power) pop, e si chiude con lo sonicsiana (my god che terribile neologismo) Raw, Naked & Wild.
Ma se si vuole trovare un leggero cambio di rotta da parte dei nostri, sia pur restando nei territori del miglior rock’n’roll, bisogna oltrepassare alcuni brani ed arrivare a Damn, nel quale compare una vena punk-blues degna dei Gun Club meno oscuri, ed il seguente Grinning Feeling, ammantato da un’ispirazione crampsiana degna di nota.
Un solo appunto devo farvi, miei cari Bidons: la copertina, secondo il mio modestissimo parere, è proprio bruttina, per carità è un piccolo dettaglio, ma in un disco tutto fa, anche l’immagine con la quale si presenta.
Resta il fatto che questo ottimo Back To The Roost conferma il buon momento del nostro garage-punk e la crescita costante della band in oggetto.
1.Hell, Yeah!
2.I can’t stand It
3.Raw, naked & wild
4.Back to the roost
5.(Shout It out) Burn Down!
6.I don’t mind
7.Damn!
8.Grinning feeling
9.Get Ready
10.Psychotic direction
Line-up:
Albino Cibelli – Voce
Nico Plescia – Chitarre
Gianmario Galano – Chitarre
Ezio Marinato – Basso
Mario Siniscalco – Batteria
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