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Songs The Web Taught Us Vol.4

Rieccomi, cari discepoli (e soprattutto discepole, si spera) il vostro Reverendo è tornato e vi chiama a raccolta per bere il suo amaro calice.

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Songs The Web Taught Us Vol.4

Rieccomi, cari discepoli (e soprattutto discepole, si spera) il vostro Reverendo è tornato e vi chiama a raccolta per bere il suo amaro calice. Quarta liturgia con “SONGS THE WEB TAUGHT US“, e allora aprite orecchie e bocca ed eccovi servite due ostie fresche fresche per combattere contro questo caldo infernale.

Il primo atto di dolore (che dopo l’ascolto di questa band intonerete, a forza di pogare) viene da Nashville, Tennessee ed è a firma SCHIZOS una band (Sammy Schizo alla chitarra, “Dallas” al basso, “Hot Dog” alla batteria) capitanata da Dale Schizo, la cui voce urlata ci vomita addosso proiettili punk dall’attitudine sporca e lo-fi, con sfuriate hardcore su cui aleggia il fantasma di GG Allin e riecheggia l’influenza dei Reatards.
Il gruppo si era già fatto conoscere, a modo suo, 3 anni fa, con l’uscita di un Ep dall’eloquente titolo “Fuck Iggy Pop”  inebriato da slabbrate sonorità synth-punk.
Di loro vi proponiamo quello che, al netto di cd e cassette registrate live, è il loro album di debutto, omonimo, pubblicato a inizio febbraio sulla label Sweet Time, e che già dalla copertina (realizzata da Drew Owen) è tutto un programma, con rimandi al booklet di “Rocket To Russia” dei Ramones (sempre sia lode ai Fast Four).

Dieci pezzi ipercinetici concentrati in meno di un quarto d’ora: roba tosta, roba da ultras. Nota di merito: i proventi della vendita digitale dell’album su Bandcamp vanno a sostegno di Gideon’s Army Nashville un’organizzazione no-profit che si batte per aiutare e garantire un futuro dignitoso alle persone più sfortunate e ai bambini figli di famiglie in difficoltà economiche.

La seconda lettera (dal vangelo secondo Reverend Shit-Man) è di origine sudamericana ed è abbastanza particolare. Si tratta di una one-lady band (chitarra Teisco vintage, grancassa e voce) la cilena Sheri Corleone  alias BANG BANG BAND GIRL  e un one-man band, l’argentino TRASH COLAPSO  che hanno unito le forze e condiviso uno split album, intitolato “One Foot On Death Road”, uscito su Trash Wax Records il 15 maggio.

Entrambi, con sei pezzi ciascuno/a, propongono una fuzzata miscela di trash blues sudicio in bassa fedeltà, suonato con piglio garage punk e intriso di rockabilly dalle forti venature Crampsiane (soprattutto la Corleone) su cui si stagliano i fantasmi di Jeffrey Lee Pierce (Gun Club) Alan Vega (Suicide) e Hasil Adkins a “maledire” il tutto. Trash Colapso & His One Man Band, lo ricordiamo, figura anche nell‘Ep “Invasione Monobanda 2.

Come sempre, prendete e ascoltatene tutti.

Chi può, acquisti anche, e supporti la scena indie, quella vera.

RITO E RITMO!

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