Certo che son proprio strani i tipi della Frantic Records,strani e senza alcuna paura di osare esattamente come dovrebbe essere ogni etichetta indipendente che si rispetti.
Fra le loro uscite ricordo la psichedelia degli Skeptics (da poco recensiti su questa webzine), il lo-fi sound dei Lady Banana, il punk basico dei Pneumonias e tanti altri gruppi assai difformi fra loro ma certamente legati da una (in)sana passione per il rock’n’roll più vero e selvatico.
Questo nuovo 7″ dei Regal (che fa seguito ad altri singoli e a ben tre album) è composto da tre canzoni per le quali è assai difficile trovare una collocazione o delle pietre di paragone.
Si comincia con Layer world che in poco più di tre minuti e mezzo mescola folk, psichedelia, pop (un simulacro di ritornello sembra di intravederlo) e atmosfere soavemente disturbanti.
Si prosegue con Groove lock un pezzo che vi porterà a viaggiare su di un ottovolante il cui problema è quello di cambiare continuamente velocità di movimento e di proporre spaventosi saliscendi sbilenchi.
Il tutto si chiude con una litania di un solo minuto Desintegration che ad un primo e disattento ascolto potrebbe sembrare poco più di un frammento ma che, se sentita da “dopati”, trascina nelle proprie spire tanto da prolungarsi oltre il suo naturale minutaggio.
Ma veniamo alle dolenti note: se, per quanto riguardava gli Skeptics, avevo espresso le mie riserve sulla copertina, con i Regal ci troviamo decisamente davanti ad una brutta cover.
Se per voi rappresenta un problema acquistare un disco che si presenta con una pessima veste grafica vi invito, almeno in questo caso, a soprassedere su questo dettaglio e far ugualmente vostro questo singolo: i Regal infatti sono davvero particolari, abbisognano di svariati ed attenti ascolti per essere compresi appieno ma, una volta metabolizzati, offrono gradevolissime sensazioni.
Tracklist:
1.Layer World
2.Groove Lock
3.Desintegration