I Pulseve (Diego Franchino, Maurizio Veglio) vengono dalla nebbiosa Torino. Sono in due e propongono canzoni strumentali-sperimentali basate solo su basso e batteria. Una combinazione strumentale che negli ultimi tempi si è rivelata piuttosto diffusa e affermata (vedi gli Zeus!). Magnet è il loro debutto autoprodotto, a noi l’ascolto.
Ad iniziare è la cerebrale e algida Kissing Like Piranas (self destruction disguised as love) che, tra temi ricorrenti, ritornelli (che non sono ritornelli) e un finale in crescendo (sempre più urgente e vibrante), ci introduce in un mondo binario, dove a reggere tutto il gioco ci sono solo basso e batteria. Night Skydiving (desire to men is gravity to earth) si espande su paesaggi freddi, oscuri e spaziali. E’ come perdersi in galassie primordiali, tra il ribollire dell’energia, il vuoto, il silenzio eterno e il nero profondo (e intanto suoni incisivi, singhiozzanti, in continua tensione, intrecci e tumulti sonori). The Last Bullfight (ultimatum por el matador), sempre dal suono alieno, rettiliano, aggredisce fin nelle viscere, tellurica e feroce, concedendosi finte tregue e ben più concreti assalti sonici. Infine, Vulchaos (chill magma before use), squadrata, ritmica e geometrica, chiude l’opera tra incedere ansiogeni e umori apocalittici.
Il combo torinese basso-batteria non le manda a dire. Quattro pezzi, un debutto rapido ed efficace. C’è il post, il prog, il math e tematiche space. La tecnica c’è tutta e viene sfruttata fino all’ultima goccia. Forse c’è da lamentare che il lavoro, nella sua totalità, resta algido e impersonale, ma, di fronte a brani di questa caratura, non si può che concedere comunque un plauso.
TRACKLIST:
01. Kissing Like Piranas (self destruction disguised as love)
02. Night Skydiving (desire to men is gravity to earth)
03. The Last Bullfight (ultimatum por el matador)
04. Vulchaos (chill magma before use)