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Recensione : Psychic Ills – One Track Mind

One Track Mind è il quinto album in studio in sette anni per i newyorkesi Psychic Ills. E, dispiace dirlo, ma se preso in coppia con il precedente "Hazed Dreams" forma il quadretto del peggior rock psichedelico uscito dalla loro penna – e forse pure dalla grande Mela – da un po' di tempo a questa parte.

Psychic Ills – One Track Mind

Di meglio rispetto ad “Hazed Dreams” c’è che si sente una certa attività di cesellatura (frutto anche, forse, del lavoro di produzione affidato a Neil Michael Hagerty dei Royal Trux): le canzoni risultano più immediate, meno irrisolte jam e più risolute scaglie di psichedelia desertica dai contorni pop. Ma non basta. Le creazioni degli Psychic Ills continuano a suonare stanche e noiose, schiacciate sotto il peso dei riverberi e non riescono a destare l’attenzione dell’ascoltatore neanche a peso d’oro. Sia che provino ad architettare gloriose gemme pop (One More Time) sia che si perdano in jam space rock tagliate con l’accetta (See You There, Tried To Find It) o in ballatoni che puzzano di blues (FBI), la noia rimane il sentimento prevalente anche dopo ripetuti ascolti. E valgono poco a scacciarla le melodie che puzzano di deserto da un miglio di distanza.
Qualcosa di buono? Be sì, qualcosina: lo schietto rock psichedelico di Might Take A While; Depot, la più desertica del lotto, con quel riff stonante e la voce effettata da montagne di acidi. I Get By, che pare di ascoltare i Moon Duo più ispirati (che ok, non è proprio un grandissimo complimento, ma tant’è…). L’assolo, ma solo quello, della traccia di chiusura Drop Out. Poi ancora il deserto sì, ma quello artistico.

Track list
1. One More Time
2. See You There
3. Might Take A While
4. Depot
5. Tried To Find It
6. FBI
7. I Get By
8. City Sun
9. Western Metaphor
10. Drop Out

Line-up
Tres Warren – chitarra, voce
Chris Millstein – batteria, percussioni
Elizabeth Art – basso
Scott Ryan Davis – chitarra
Scott Davis – keyboards

PSYCHIC ILLS

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