iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Oktor – Another Dimension Of Pain

"Another Dimension Of Pain" mostra una band che, probabilmente, avrebbe avuto bisogno di qualche altra uscita su distanza ridotta prima di cimentarsi in un lavoro vicino all’ora di durata.

I polacchi Oktor arrivano al primo full length dopo oltre dieci anni d’attività anche se, di fatto, il loro materiale inedito più recente risale ormai al 2005.

Questo Another Dimension Of Pain mostra una band che, probabilmente, avrebbe avuto bisogno di qualche altra uscita su distanza ridotta per testarsi prima di cimentarsi in un lavoro vicino all’ora di durata.
Infatti, quel che si evince dopo ripetuti ascolti dell’album, è che il sound appare frammentario, con troppi momenti interlocutori che vanno ad interrompere il flusso di un death doom talvolta anche pregevole: tutto ciò comporta, inevitabilmente, che poco o nulla di ciò che si è ascoltato è destinato a restare impresso.
Fondamentalmente il lavoro si compone di tre brani portanti, tutti di considerevole lunghezza, tra i quali la sola Conscious Somatoform Paradise si rivela davvero competitiva, forse perché è quella in cui il trio polacco indulge meno in svenevolezze decadenti, come avviene invece in Mental Paralysis (soprattutto) e in Hemiparesis of the Soul; l’assimilazione delle parti in clean vocals, già di per sé non brillantissime, non vengono certo agevolate dall’utilizzo della lingua madre, mentre ad appesantire il tutto gli Oktor collocano tra queste tracce degli intermezzi pianistici invero minimali, tali da apparire quasi l’accompagnamento musicale dei vecchi film muti (anche se la cosa fosse stata voluta, l’effetto evocativo si rivela decisamente scarso).
Chiude la fatica Undone, brano che vede la voce pulita a sovrapporsi al suddetto stile pianistico, non aggiungendo alcunché ad un album che non riesce mai a decollare: da questo genere ci si aspettano emozioni a profusione oppure sensazioni di straniamento capaci di avvolgere nella loro spira l’ascoltatore ma, in Another Dimension Of Pain nulla di tutto ciò accade, forse perché gli Oktor hanno voluto fare il passo più lungo della gamba.
In tal caso, auspicando un aggiustamento di tiro, li aspettiamo alla prossima occasione con idee compositive focalizzate su un death doom magari più lineare ma, nel contempo, più omogeneo ed efficace.

Tracklist:
1. Another
2. Conscious Somatoform Paradise
3. Dimension
4. Mental Paralysis
5. Of
6. Hemiparesis of the Soul
7. Pain
8. Undone

Line-up:
Jerzy Rajkow-Krzywicki – Guitars, Bass, Keyboards, Drums, Vocals
Jan Rajkow-Krzywicki – Guitars, Drums, Vocals
Piotr – Vocals (clean)

OKTOR – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP