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Recensione : Nucleus Torn – Neon Light Eternal

Un'esperienza d’ascolto da consigliare vivamente, anche per chi come me non è avvezzo a frequentare questi ambiti musicali. La musica colpisce ed affascina sempre, quando è suonata con cognizione, ed ideata con grandi capacità creative.

Nucleus Torn – Neon Light Eternal

Confesso di non essere un assiduo frequentatore di luoghi musicali come quello che ora mi accingo a descrivere per voi amati lettori di IYE, spesso però le sorprese, sono proprio lì dove meno ti attendi di trovarle.

Non avevo mai ascoltato nulla di questo ensemble svizzero che nasce nel 1997 per mano del compositore e polistrumentista elvetico Fredy Schnyder e che esordisce circa dieci anni fa nel 2006 con l’album Nihil dichiarando tutto il suo amore per il Folk/Prog.
Già nel loro primo lavoro, infatti, è netta la volontà di unire Progressive Rock a Neo Folk, Metal a musica operistica con spruzzate di Dark/Ambient, ciò che ne vien fuori è un ‘meltin’ pot’ schizoide e sorprendente, curiosamente attraente, per chi come me è comunque avvezzo ad ascolti diciamo ‘meticci’.
Questa volontà di fondere, giocare con le atmosfere, con i cambi di tempo, con i generi, con le captazioni sensoriali, è la caratteristica principale del gruppo guidato dal musicista svizzero ed è la cifra stilistica che nel corso di questi anni ha caratterizzato e guidato la produzione dei Nucleus Torn. Il lavoro che mi sembra sia stato fatto nel corso degli anni però, sia stato quello di scarnificare, di ridurre, di rendere ancora più minimalista l’impatto della loro musica verso chi la fruisce; questo è quello che riesco immediatamente a cogliere al primo ascolto di Neon Light Eternal.
Questo lavoro è l’ Episode Two, il ‘VOL II’ o il secondo capitolo se volete, di un concept che è nato nel 2014 con l’album speculare Street Lights Fail; a distanza di un anno ecco quindi venire alla luce Neon Light Eternal . Così come il primo, anche il secondo lavoro, si basa su tre lunghe suites, che si muovono in scenari sonori dissimili ma al tempo stesso eterogenei; tre brani che mettono in risalto le originalissime capacità compositive del gruppo elvetico e del suo leader. Così come nel primo episodio spicca la voce di Anna Murphy, ormai membro effettivo del gruppo, già attiva con gli Eluveitie e con il progetto Lethe. La sua presenza è fondamentale, essa agisce da collante da riferimento costante e continuo a cui tornare, nell’ascolto delle spiazzanti e disorientanti idee musicali che compongono i tre brani dell’intero lavoro. Ad un primo ascolto il suo riferimento sonoro sembra essere Bjork, la sua è una voce elegante, evocativa e molto sensuale.
Il primo brano, A Declaration Of Mistrust, mette subito in risalto le qualità della vocalist: il tono dell’intero brano, della durata di quasi ventidue minuti, oscilla tra una misura ambient vagamente neo gotica ed un neo folk dal sapore nordico, impiantati su di una robusta base di soft metal, quasi fossero pezzi di carne viva appena cucita su di un Frankenstein in laboratorio. Queste atmosfere sono impreziosite dal sapiente uso e dalla fusione dei suoni degli strumenti, spinetta, piano, chitarra distorta e potente a tratti, flauto, drumming potente ma discreto, synth, tutti tenuti insieme dalla voce e guidati dall’armonia del brano.
Nothing Between You And Death, il secondo brano, accarezza più da vicino le classiche sonorità metal. Un inizio tipicamente hard, chitarre distorte ed acide, batteria pesante, ritmo forsennato, su cui campeggia soave la voce della vocalist, che presto però si adatta all’atmosfera effettandola. Il brano evolve poi inaspettatamente su di uno scenario Progressive che rasenta i toni del Jazz Rock e dell’improvvisazione libera degli anni ’70 di davisiana memoria, per poi virare nuovamente nel finale, in una sorta di melodic metal, donando al brano una ennesima chiave di lettura.
L’ultimo brano, Street Lights Fail, ha un taglio più decisamente melodico e sperimentale, sonorità molto eteree, oniriche, calibrate e sospese in un nulla aereo, una bolla che termina e scoppia in un silenzio. Un brano evocativo in cui ancora una volta la voce di Anna Murphy, dà conto delle sue capacità di notevole fascino musicale.
Insomma per concludere, un’esperienza d’ascolto da consigliare vivamente, anche per chi come me non è avvezzo a frequentare questi ambiti musicali. La musica colpisce ed affascina sempre, quando è suonata con cognizione, ed ideata con grandi capacità creative.

TRACKLIST
01. A Declaration Of Mistrust
02. Nothing Between You And Death
03. Street Lights Fail

LINE-UP
Anna Murphy – Vocals
Alain Ackermann – Drums
Fredy Schnyder – Everything Else

NUCLEUS TORN – Facebook

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