lo spazio si dilata, nel buco qualcosa entra, ma non sò bene cosa. Un’eco raggiunge indisturbato la sua meta, soffice batteria, indistinto mormorio, all’improvviso si squarcia ed ecco la stessa voce, mille volte.
Graffi in faccia, loop eterno. Continuo il percorso, e mi perdo, indeciso se attaccare la spina o continuare acustico, voce di donna, tastiere e antiche melodie. Se chiedo indietro il mio passato, come risposta avrò vecchi accordi e nuovi tasti da schiacciare. Bel disco di dolce confusione sonora, infusione di diversi stili. Accendete il cd e lasciatevi deviare dal suono.
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