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Recensione : New Swears – Junkfood Forever, Bedtime Whatever

"Junkfood Forever, Bedtime Whatever" si dimostra album divertente e variegato.

New Swears – Junkfood Forever, Bedtime Whatever

Cosa farebbe un borghese piccolo piccolo al cospetto di quattro reietti sdraiati a terra e coperti di varia immondizia, per lo più alimentare?

Direi che la reazione sarebbe, nel 99% dei casi,quella di allontanarsi a gambe levate e di lasciare i loschi figuri a dimenarsi nella loro (apparentemente) triste situazione.
Che ne sarebbe invece di quel residuo 1%?
Dopo un iniziale interessamento, portato da umana pietà, si rivolgerebbe loro per sapere cosa li ha trascinati verso una così avversa sorte e, informato che il loro scopo nella vita è quello di intestardirsi, nell’anno del signore 2014, a suonare punk-rock, anche quel residuo di pietosa umanità li abbandonerebbe al loro destino cinico e baro.
Ma noi di In Your Eyes, si sa, non siamo borghesi piccoli piccoli ma, dall’alto della nostra ignoranza con la I maiuscola, siamo disposti a concedere a questi quattro canadesi una chance per dimostrare quello che vorrebbero dire al mondo.
Chance che si dimostra assolutamente ben giocata visto che questo Junkfood Forever, Bedtime Whatever (sottile stilettata ai cuginastri a stelle e strisce?) si dimostra album divertente e variegato.
Si comincia dall’omaggio agli ultimi Black Lips, quelli geniali di “Arabia Mountain”, con Midnight Lovers per poi passare al power-pop di Stay Gold, alla giusta miscela di punk e pop degna dei loro conterranei McRackins di T.V. Shows per chiudere con il roots scalcinato ma non ostentatamene lo-fi di Candy Land sorretto da una dolcissima armonica.
Quando si arriva al momento di girare lato al disco si ha un sorriso fra l’ebete e il soddisfatto stampato sul viso, segno tangibile che i New Swears stanno centrando il loro bersaglio.
La side B presenta uno strano esercizio in bilico tra Sebadoh(?!) e Pavement (?!?), Sweet Donna, un divertissement proto-metal stoogesiano, Legalize Freedom, e va a terminare con un pezzo che rimanda ai Ramones spectoriani, No Fun, sia pur cantato con voce meno limpida di quella che fu dell’ indimenticato e indimenticabile Joey.
Prendendo spunto dalla metafora alimentare del titolo si potrebbe paragonare questo album al pranzare con un semplice piatto di pasta al sugo che però, gustato con la dovuta attenzione e tempistica, si riveli come un vero e proprio caleidoscopio di sapori.
Leggo sulla loro lista di date in giro per il vecchio continente che alcune serate sono ancora vacanti e che i New Swears desidererebbero esibirsi in Italia o in Svizzera, spero che qualche promoter italico voglia, per una volta, rubare qualcosa agli inespugnabili forzieri elvetici.
L’estate sta finendo ed io è un pezzo che sono diventato grande ma, nonostante tutto questo non mi vada, tenterò di dimenticarlo mettendo sul piatto questo disco e alzando il volume al massimo consentito dal convivere civile.

Tracklist:
1.Midnight Lovers
2.Main Stream
3.Stay Gold
4.TV Shows
5.Candy Land
6.Day Dreaming
7.Sweet Donna
8.Cool Aid
9.Legalize Freedom
10.No Fun

Line-up:
Beej Eh
Scru Bar
Nick Nofun
Sammy J Scorpion

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1 Comment
  • Avatar
    Gallo
    Posted at 12:32h, 15 Settembre Rispondi

    Visti ieri sera a Padova, validissimi!

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