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Recensione : Misto – Infinite Mirrors

Misto è il moniker di Mirko Viscuso, one man band alle prese con un post rock da scoprire tra elettronica e classicismi.

Misto è il moniker di Mirko Viscuso, one man band che dopo diverse esperienze artistiche rinasce sotto le nuove spoglie di solista alle prese con il caro ed amato post rock.

Cominciamo con calma, i suoni di Infinite Mirror sono puliti e precisi e disegnano scie (chimiche ovviamente) nella tela vergine in cui Misto si ritrova da solo ad affrontare una sfida non di poco spessore. A tratti psichedelico, elettronico, energico e sognante il sound non diventa mai lagnoso o ripetitivo non lasciando che l’ascoltatore possa ritrovarsi nel solito “questo l’ho già sentito”. Punto di forza del lavoro è l’elettronica che riesce a dare quella marcia in più al classico sound chitarroso che potrebbe dare un po’ troppa staticità. The world is an ugly place to live risulta essere a mio parere la migliore traccia dell’album, una ballata dai dolci toni o semplicemente una ninna nanna per qualcuno che ancora non sa che razza di posto è il mondo. Il lavoro di Misto risente di molte influenze (Explosion in the Sky per primi) ma non da motivo di gridare allo scandalo del plagio, anzi, trova una sua ottima originale collocazione nell’ambiente post rock. Un buono spunto di crescita potrebbe essere una sempre continua ricerca del suono magari modulando più spesso gli effetti delle chitarre e dare maggiore importanza alla sperimentazione inserendo synth o suoni di qualsiasi tipo. Il post rock è un genere che può dare spazio a qualsiasi forma di creatività e sono in molti a cimentarsi in questo difficile ed affascinante filone musicale e possiamo ammettere con fierezza che oggi Misto c’è, presente e pronto per dire la sua.

TRACKLIST
1) Intro // Sleepy eyes
2) Felixstowe
3) I Dreamt of a thousand airplanes
4) Interlude // Satan
5) The world is an ugly place to live
6) Fring

LINE-UP
Mirko Viscuso – one man band

MISTO – Facebook

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