Davide Cedolin dei Japanese Gum, musicista, negoziante e agitatore del sonno del primo pomeriggio del centro storico genovese, sforna un incredibile disco sotto il monicker Mangoweeda. Sulla scia di Populous e Go Dugong, continua questa strana e fantastica esplorazione o meglio rielaborazione della musica mondiale.
Questo disco non ha genere, è musica nel suo senso per fortuna più largo e generale, è frequenza che forma un ritmo, è un abbraccio di generi diversi e di culture diverse, senza pose o dogmi. New Global Experience non è un disco di musica etnica, piuttosto è un incontro di tante persone e stili che dicono la stessa cosa in linguaggi diversi : muovetevi, muovetevi con il cervello e con le gambe, volate lontano andate. Mangoweeda ci porta su di un piano molto diverso della realtà usando stilemi solo in apparenza diversi, mentre sono tutti funzionali alla creazione di un ritmo che è davvero coinvolgente. Nel brutto gioco delle definizioni, l’unica in grado di cingere i fianchi di questo disco potrebbe essere psychidelic dub. Davide parte da basi dub, o quantomeno nate dal concetto minimalista del dub, intreccia riverberi e bassi profondissimi per far venire in superficie il ritmo della canzone, e ci riesce benissimo. Il suo suono è come un dolce dialetto dell’Amazzonia ascoltato al tramonto sul fiume, dopo aver degustato un fungo allucinogeno. Ci sono un sacco di porte dove entrare, molti ponti gettati tra una cultura ed un’altra, spiagge e deserti altopiani, c’è Genova vista dalla lente più antica della città : quella della gente che si muove dentro di essa. Mangoweeda apre, sfonda e penetra nel vostro cervello, scrivendo un pezzo fondamentale della storia della nuova elettronica italiana, l’unico luogo dove facciamo quello che sarebbe la vocazione dell’Italia, ovvero essere ponte fra le diverse culture usando il nostro bagaglio. New Global Experience è un’esperienza fi real, un fuoco che danza tra i riverberi, una speranza che ci siano incontri e fusioni, come è giusto che sia, specialmente in musica. Forse sbagliando leggo dentro a questo disco un pizzico di Bob Quadrelli, soprattutto in questo suono veramente tribale ed etnico, mediato da un gusto tutto genovese e da un grande senso della musica e del ritmo, cosa che hanno in comune Bob e Davide.
TRACKLIST
01 – Innerself
02 – Chuye╠é╠ün ─Éi Astral
03 – Shaanti Pyaar Aur Sahaanubhooti
04- Cinta Universal
05 – Protis (Laughin’Buddha)
06 – Kupanda Na Kuangazia
07 – Feral Mankind (KingÔÇÖs Bread from the Blue Mountains of Jamaica)
08 – No Fight (Jamaican Lion)
LINE-UP
Davide Cedolin – Voice.