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Recensione : Listrea – Placide Ninfe

Indie non sempre (anzi quasi mai) è un termine dispreggiativo

A vederli in fotografia, i Listrea, mi hanno ricordato la Incredible String Band.

Sarà il contesto agreste nel quale sono immersi o le espressioni placide dei loro visi ma l’accostamento è stato per me subitaneo se non fulmineo. Ma le analogie con la folk band scozzese finiscono qui perché dal punto di vista strettamente musicale i nostri propongono un suono indie virtuoso e corredato da ottimi testi intelligenti ed evocativi ma mai stucchevoli o pretenziosi.

Farò ora una piccola digressione: chi sarà stato, e per quale motivo, a rendere esecrabile un termine un tempo qualificativo come indie? Fine della digressione e torniamo all’album in questione che è composto da sei ottimi pezzi due dei quali – Corrente d’ Ambiguità e Parentesi Fantastiche – si stagliano al di sopra della media.

Il primo ricorda i Sundays, gli House of Love o le band migliori del catalogo Creation mentre nel secondo i rallentamenti e le repentine accelerazioni mi hanno rimembrato alcune cose dei Massimo Volume (sono impazzito del tutto? vi prego ditemelo). La foto – bellissima – della copertina tende il tutto ancor più invitante.

Mi raccomando non ditelo ai miei amici integralisti garage ma a me i Listrea piacciono parecchio e pure The Hangman’s Beautiful Daughter…acqua in bocca mi raccomando!

Track List
1) Vaporose Visioni,
2) Il mio taglio netto,
3) Corrente d’Ambiguità,
4) Il teatro Avvenire,
5) Parentesi Fantastiche,
6) Placide Ninfe

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