Confessione Di Una Maschera: (r)evolution
La rivoluzione è finita?
Probabilmente sì, anche se per la maggior parte di noi non è nemmeno iniziata.
La rivoluzione è finita?
Probabilmente sì, anche se per la maggior parte di noi non è nemmeno iniziata.
L’incontro con GIANLUCA LERICI ha rappresentato un punto di svolta nella mia vita.
Sulle ali dell’entusiasmo per il tanto sospirato concerto de Il Segno del Comando dello scorso giugno sono tornato a riguardarmi i cinque episodi dello sceneggiato
THE PRISONER Il termine CULT ha raggiunto ormai un tale livello di sovraesposizione nel gergo quotidiano che ce lo rende insopportabile, un po’ come il
WERNER HERZOG AGUIRRE, FURORE DI DIO [1972] Italia, millenovecentosettantadue. Siamo nel pieno degli anni dello stragismo e della contestazione sociale. L’Italia è un fermento incontrollabile
Abbiamo sbagliato tutto. Non ci sono scuse. Per nessuno di noi. Siamo tutti ugualmente colpevoli. Anche noi, che ci reputiamo “diversi” e per certi versi, in nome di una superiorità culturale evidente ed innegabile, anche “migliori”, abbiamo le nostre colpe.
Jaye Jayle “Prisyn” disco perfetto per nottate insonni disturbate da pensieri deliranti che si rincorrono confusamente senza darvi tregua nè punti di riferimento.
La storia di Federico Aldrovandi (1987-2005) la conosciamo tutti. Chi in maniera più dettagliata, chi per sentito dire. Sta di fatto che il volto del ragazzo emiliano lo abbiamo ben impresso in mente.
Lvivchumamiskrembudmekhanizatsiya 1761 – DIBROWA : Letteralmente Dibrowa è inquadrabile come un antico insediamento di sacerdoti pagani all’interno della riserva naturale ucraina di Znesinnia Park, musicalmente si inquadra invece in un filone che fa della ricerca e della sperimentazione sonora il proprio credo.
OSS “QUOTA 1035 TUTTI CADAVERI”: Diego Spinelli e Nadir Persegona, al secolo OSS appunto, partono da qui, da questa triste vicenda che ha segnato i primi anni del secondo dopoguerra.
Giacomo Scotti “Tra il fascio e la svastica – Storia e crimini del movimento Ustascia” : La sua opera letteraria si colloca sul confine tra l’Italia e la ex-Jugoslavia, con un focus particolare sul problema istriano.
CONFESSIONI DI UNA MASCHERA LUGLIO DUEMILAVENTI “KNOW YOUR ENEMY”: