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Recensione : Ismael – Due

Gli Ismael, ci spiace dirlo, ma navigano ancora in alto mare. Il disco parte abbastanza bene, ma ben presto il gioco si rompe e comincia a stonare.

Ismael – Due

Gli Ismael (Sandro Campani, Barbara Morini, Giulia Manenti, Piwy Del Villano) nascono nel 2005 (dalle ceneri dei Sycamore Trees) come progetto musicale atto a supportare i reading del primo romanzo di Sandro Campani. Nel 2008 esce il loro primo disco ma, su internet, è praticamente impossibile trovare notizie a riguardo. Ora, a distanza di tre anni e avvolti da un sottile velo di mistero, tornano con un nuovo album, Due.

Si parte con Ancora Senza Titolo e il suo giro delle stagioni con “l’estate che ci ha lasciati (arsi dalla sete), l’autunno che ci consuma, l’inverno che ci morde nella schiena e il bisogno di svegliarsi a primavera”. La Visita Della Lince ha nelle sue ossa un qualcosa dell’intro di Sabotage dei Beastie Boys, ma, nonostante ciò, scorre veloce, impregnata di leggera tensione, lasciando poi spazio a Il Demone Meschino che contrappone ruvide schitarrate (e una melodia non completamente convincente) a più interessanti momenti di quiete. Sauris è più cupa e venata di malinconia, con lo sguardo un poco rivolto a Cesare Basile mentre Canzone Delle Foglie, più fresca ed energica, seppur interessante per la melodia, lascia un poco perplessi per quanto riguarda il testo. Di Primo Pomeriggio, Sul Tirreno purtroppo prosegue in ribasso, con la sua melodia ben poco convincente e il cantato che ormai comincia a farsi pesante e ripetitivo. Perciò proviamo a passare a L’Ingegner Berlingheri, ma, per quanto si provi a cercare sfumature positive, la realtà resta piuttosto amara, con le melodie che si fanno sempre più precarie e, a dirla tutta, noiose. Il Pianeta Delle Nebbie (come, del resto, la successiva Giorni) argina un poco la situazione, rivelandosi più completa, ben costruita e rifinita. Richiudendoti In Mansarda, ancora, cerca di vivacizzare il tutto, ma non ha alcun mordente o momento memorabile (come, del resto, le successive Crostata Di Mirtilli e Canzone Della Fuffa). Infine, a contraddire un poco le canzoni precedenti e il nostro giudizio, troviamo Canzone Di Teresa che con la sua quiete, pacatezza e rilassatezza, risulta decisamente gradevole.

Gli Ismael, ci spiace dirlo, ma navigano ancora in alto mare. Il disco parte abbastanza bene, ma ben presto il gioco si rompe e comincia a stonare. Alcuni pezzi (quelli semplici, scarni e piuttosto lineari) possono anche convincere, ma i restanti non hanno scampo. Le melodie, nell’insieme, sono semplici e ingenue mentre il cantato è decisamente troppo monocorde e standardizzato. A completare il danno ci pensano i costanti ed eccessivi rimandi a De Gregori, Cesare Basile, Ivan Graziani. Insomma, questa volta ci troviamo costretti a bocciare; i ragazzi devono studiare di più e applicarsi maggiormente.

Tracklist:
01. Ancora Senza Titolo
02. La Visita Della Lince
03. Il Demone Meschino
04. Sauris
05. Canzone delle Foglie
06. Di Primo Pomeriggio, Sul Tirreno
07. L’Ingegner Berlingheri
08. Il Pianeta Delle Nebbie
09. Giorni
10. Richiudendoti In Mansarda
11. Crostata Di Mirtilli
12. Canzone Della Fuffa
13. Canzone Di Teresa

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