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Intervista ai Di Notte

i Di Notte si sono fatti notare ed amare per il loro suono post-punk e new wave anni ottanta, qualcosa di davvero notevole alle nostre latitudini. Abbiamo avuto l'occasione e la fortuna, grazie a Morgana e Cesare, di fare una chiacchierata con loro, ed è stato davvero interessante.

Dopo l’uscita l’anno scorso del loro omonimo disco di esordio, i Di Notte si sono fatti notare ed amare per il loro suono post-punk e new wave anni ottanta, qualcosa di davvero notevole alle nostre latitudini. Abbiamo avuto l’occasione e la fortuna, grazie a Morgana e Cesare, di fare una chiacchierata con loro, ed è stato davvero interessante. Come per l’ultima volta per chi ci legge il consiglio è sempre lo stesso, ascoltate i Di Notte, leggete ciò che dicono che vale davvero la pena e seguite i loro consigli musicali e non solo. La musica dei Di Notte è bellissima, ma anche le loro parole sono da leggere.

– Ciao come sono nati i Di Notte ? –

Ciao Massimo! I Di Notte nascono da un’amicizia tra due persone che una sera hanno deciso di andare assieme in sala prove, dopo essere stati rinchiusi per un po’ causa Covid-19 e dopo aver trangugiato varie pinte. Luca veniva già da un progetto musicale ventennale (The Doormen, progetto new wave di Ravenna), Domenico invece si è letteralmente buttato dopo aver vissuto la musica solo come uditore passivo per 35 anni, spaziando tra vari generi. Quella sera di autunno 2023 ha partorito due figli poco adulti: i Di Notte.

– Quali sono i vostri riferimenti musicali ? –

Ci aggrappiamo ad alcune montagne granitiche, alle quali aggiungiamo quotidianamente alcuni alberelli. Il nostro immaginario è quello anni 90, pertanto subiamo molto le influenze di Joy Division, Pixies, Suicide, The Smiths, The Strokes, Weezer. A questi, aggiungiamo i più recenti Fontaines DC, Sleaford Mods, King Krule, The Murder Capital. Ascoltiamo sempre tantissima musica in genere e nel dettaglio abbiamo gusti diversi, però queste sono i nostri principali riferimenti.

– Nel vostro singolo “Casiraghi” toccate il tema calcistico, come vi rapportate con il gioco più amato dagli italiani ? –

È nato tutto per goliardia ed eccesso di sostanze alcolemiche nel sangue. Eravamo in un locale di Bologna (il Covo), durante il ritornello di Brimful Of Asha abbiamo iniziato a urlare “Casiraghiiii” perché l’assonanza era molto simile. Nei giorni successivi continuavamo a ridere su questa cosa finché non abbiamo deciso di intitolarci il nostro primo singolo. Abbiamo ricevuto un’educazione calcistica: Domenico, il cantante, da buon calabrese tifa Reggina anche se ha avuto un indottrinamento da tifoso Juventus. Ancora oggi gioca al Fantacalcio tra amici.

Luca invece, simpatizza per il Cesena, ma dal 2011 non segue praticamente più il calcio. Siamo comunque due nostalgici, nel calcio così come nella vita.

– Ascoltandovi avete un bellissimo tiro anni ottanta, difficile da sentire in questa epoca, da dove nasce questo suono? –

Intanto grazie di aver definito “bellissimo” il nostro tiro..

Questo suono deriva sia dalle influenze musicali di quegli anni lì, sia perché abbiamo deciso di togliere anziché aggiungere. Siamo un duo, usiamo una drum machine e qualche campionamento e con la chitarra distorta di Luca e la voce grezza di Domenico esce fuori questa amalgama. In realtà per dei nerd come noi, sappiamo che questo genere non è mai del tutto scomparso.

– Quale percorso pensate di effettuare nel panorama musicale odierno ? –

L’idea è quella di portare novità con il genere che proponiamo. Faremo anche esperimenti in italiano, ma vogliamo rimanere fedeli al genere post punk/new wave. In Italia quando fai questo genere diciamo “di nicchia” e tutto in DIY, non trovi molti spazi, essendo preferito il cantautorato, il pop e, di recente, la trap music. Tutti generi che ovviamente ascoltiamo e rispettiamo. Questo aspetto però ci è da ulteriore stimolo: fottercene degli standard e della omologazione e avere la libertà di suonare quello che veramente ci piace. Magari contribuendo a far conoscere il genere anche in Italia.

– Dopo il vostro debutto avete pubblicato recentemente un ep dal vivo “Few more shreds of this dark sky”, scelta non scontata come seconda opera. –

Dopo l’EP di debutto, avevamo appunto alcuni altri frammenti del nostro cielo oscuro. Sono dei pezzi nati tra un palco e un altro. C’è un singolo registrato in studio (Desert(o)) e dei brani dal vivo però registrati ad un live suonato sul palco Locomotiv a settembre 2024 in apertura dei CUT. Di questa faccenda trovate anche il video dell’intero concerto su YouTube : ).

Abbiamo quindi poi deciso di proporli sottoforma di EP in modo da essere fruiti anche dalle piattaforme e non solo dal vivo.

In realtà ci siamo anche regalati l’idea di un vinile 45 giri in tiratura limitata di 50 copie. Ne sono rimaste solo una manciata…

-La vostra musica può ispirare diversi immaginari, da quello prettamente anni ottanta a quello cyberpunk o retrofuturistico, in quale vi ritrovate di più ? –

In entrambi gli immaginari. Degli anni 80 ci piace soprattutto Manchester e la Hacienda, la Prima Repubblica e i crimini di Andreotti e Craxi, le giacche larghe, i sintetizzatori e le drum machine. Per quanto riguarda il cyberpunk e il retrofuturistico, parliamo spessissimo tra noi di opere cinematografi quali i film di Carpenter, Cronenberg, Lynch. La distopia di quegli anni a quanto pare sta venendo superata da quello che succede oggi, tra Intelligenza Artificiale, droni, algoritmi e cryptovalute.

– Con quali altri artisti vi piacerebbe collaborare ?-

Abbiamo già avuto la precoce fortuna di suonare al fianco di Coleen Green, CUT, Leatherette, Cucamaras, Korobu. Ci piacerebbe collaborare con qualche nome a noi molto caro: i già citati Fontaines D.C. (con questi ultimi ci abbiamo già giocato a calcio imbucandoci in un backstage), gli Shame, ma anche gli Italia 90 (gruppo secondo noi sottovalutato ma super figo dall’UK), i The Murder Capital.

Abbiamo qualche cosa in ballo su Milano e su Bologna per aprire qualche concerto grosso, ma non diciamo nulla ancora..

– Quali sono i vostri ascolti attuali ? –

Ascoltiamo davvero tanto e ci facciamo contaminare anche da nostri colleghi, dj o artisti in genere. Ultimamente ci piacciono molto i Been Stellar, Alex G, Autobahns, Viagra Boys, Dean Blunt, Nation of Language. Fuori dal genere post punk invece ascoltiamo anche progetti quali Mount Kimbie e il mai banale Aphex Twin tra i generi elettronici, ma ci può interessare anche l’hip hop proposto da Pufuleti o da Tyler The Creator.

La musica segue l’umore, il mood. Quindi una buona intelligenza emotiva ti può portare ad ascoltare generi molto diversi tra loro.

– Progetti futuri ?-

Abbiamo varie date fissate tra settembre e novembre (Bologna, Genova, Torino, Milano, Salerno, Palermo). Vorremmo e dovremmo anche fermarci per creare nuove tracce, ne sentiamo già la necessità. Abbiamo un pezzo quasi in finito in cantiere, che si chiamerà Blue Winston, dedicato alle sigarette (un po’ alla Mac De Marco e le sue Viceroy). Magari lo proponiamo a breve già sui palchi degli ultimi mesi 2025. Vorremmo poi fare anche un tentativo proponendo una canzone tutta in italiano…

E’ imminente (il 29 settembre) l’uscita di due versioni remixate del nostro singolo più’ famoso, “Casiraghi” , con la collaborazione di nostri due amici: Pale aka Quai Du Noise che la propone in chiave UK-Garage, preservando però l’energia del coro da stadio; Pau Maälgabeskij che lo trasfigura in una mina rave tra bassi distorti e suggestioni EBM.

Pertanto, stay tuned!

Grazie mille ai Di Notte.

 

Di Notte – Casiraghi Live Locomotiv Club

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