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Recensione : Grand Detour – Tripalium

Sinceramente sono uno dei migliori gruppi di musica strumentale in giro e dovreste dargli un'opportunità per capire cosa è fare musica libera.

Grand Detour – Tripalium

Disco strumentale di rabbia, sudore, chilometri, decisioni, amicizie, casini e salti in avanti.

Figlio della più stretta osservanza do it yourself, questo secondo disco dei francesi Grand Detour è un’opera in cui tutto è in risalto, dalla musica alla produzione, alla distribuzione.
Qui vengono totalmente banditi i soldi, l’arrivismo e tutto ciò su cui si basa la nostra società, mentre sono scandagliati a fondo i sentimenti che la musica porta con sé, e quello che c’è dietro di vero.
Il suono dei Grand Detour è uno spogliarsi per tuffarsi avidamente nel mare di notte, insieme agli amici con cui si vuole davvero stare, è un pensare seduti in un treno un continuo progredire.
Il loro suono è un aggressivo post rock, con venature prog e tante ottime cose.
Ci sono passaggi più volanti, mentre ci sono anche numerose pietre in faccia, ma tutto fatto con estrema bravura e naturalezza.
Per fare musica strumentale e non annoiare bisogna essere molto bravi e i Grand Detour lo sono davvero molto.
Le etichette che hanno coprodotto questo lavoro sono tantissime e vanno dalla Francia agli Stati Uniti, passando per Germania, Russia, Belgio, Rep.Ceca, etc.
Questo progetto ha una grande impalcatura, ed è stato eretto nel migliore dei modi, l’album è anche in download libero sul loro bandcamp, ma chi vuole fare un’ottima cosa può comprarlo in 12”, cassetta e cd. Insomma dalla musica dei Grand Detour parte una totalità che include ogni aspetto del disco.
Sinceramente sono uno dei migliori gruppi di musica strumentale in giro e dovreste dargli un’opportunità per capire cosa è fare musica libera.

Tracklist:
1 Demi-chaîne
02 Trabajo Y Arrebato
03 Révolte En Solde
04 Les Deux Pieds Dans Le Vide
05 L’entre Deux Mers
06 Arbeit Und Rhythmus
07 Hayekeynes
08 En Bon Père De Famille
09 La Pénibilité Et La Crass

Line – Up
Clément
Jérémie
Pierre
Vincent

GRAND DETOUR – Facebook

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