( TAXI DRIVER RECORDS 2010) : la musica a volte non può rincuorare, anzi deve farti cadere in un abisso, o farti partire per un viaggio, come talune droghe. Far capire un disco, parlare delle sensazioni che fa scaturire, è cosa pressochè impossibile. Puoi far avvicinare la gente che ti legge, puoi dare uno spunto a chi volesse avvicianrsi alla materia trattata. Questa volta io voglio invece fare un invito : vi invito a parire per un viaggio con i Gandhi’s Gunn, formazione genovese dedita allo stoner rock.
Il signor stoner, nei suoi momenti migliori, è un potente sciamano che ti culla, ti fa assaggiare dolci nettari per propiziare il tuo distaccamento dal sé terreno. Questo disco è uno di quei momenti. Lo senti e poi rischiacci play, rapito dall’amalgama sonoro, dall’insieme che raggiungono questi ragazzi. Poi si possono dire tutte le cazzate che si vuole, stoner qui stoner là, sludge sti cazzi etc. Viaggiare inseme ai Gandhi’s Gunn è una dolcissima catarsi, un fantastico perdersi nei meandri della propria mente, perdersi in orizzonti lontani, a cui ognuno può dare il significato che preferisce. Io ci ho ritrovto il gusto di sedermi sul divano e sentire, punto e basta, senza pensare alla forma o allo stile, solo cullarsi con la musica. E’ il loro primo disco, e sono un gruppo di Genova. Il bassista Maso gestisce Taxi Driver un bel negozio di musica in Piazza Piccapietra, vicino a quel merdoso quotidiano del Secolo XIX. Posto di appassionati e di passione, come traspare da questo cd, disponibile anche in edizione limitata di 300 copie in vinile e cd. Potrei cercare paragoni, ma certe emozioni che mi hanno dato loro me le hanno date solo i Kyuss, e non esagero. Speriamo che la furia genovese nel rovinare tutto ciò di buono che esce dalle mura della Superba, non consumi questo magnifico fungo. Splendido il lavoro artistico di Kabuto, ex appartenente al gruppo e grande artista ( http://kabutoartlab.blogspot.com ).Io ho finito, dovete fare qualcosa voi, ora.