(MASSIVE ARTS RECORDS 2008) la domanda mi tuonava nella mi testavuota, chi erano costoro ? Nessuna risposta misoccorse. Allora via con il cd. Quivi la folgorazione.Sfrontati, deliranti, matematici, incalzanti,milanesi, e altre parole mi sovvenivano all’ascoltodei tre. Dodici brani schizofrenici di hard pop, nontotalmente commerciabili, a volte con testi indigesti allacomprensione, ma molto brillanti.
I Fratelli Calafuriasono un spia accesa nel vostro stereo, non se si puòfare a meno di sottrarsi al compiacimento durantel’ascolto, di adorare i giochi lirici. Il gioco.Questo è l’obbiettivo, il punto di partenza deiFratelli, un gioco sonoro e lirico, isterico enevrotico, proprio come noi. Non c’è nulla ditranchant, di netto in questa realtà, tutto potrebbeessere un ologramma di un altro ologramma, e allora cisi aggrappa alle piccole certezze materiali, pillole,acquisti e altro, in un turbinio senza fine di vuotomaterialismo. Figli del nostro tempo o semplicementebravi figli di buona donna, comunque sia una dellecose migliori uscite in questo inizio d’anno inItalia.