Oggi vi voglio parlare del lavoro di Enrico, di cui ero all’oscuro pure io fino a poco tempo fa.
Chi è Enrico?
Enrico Mazzone, classe ’82, di origini torinesi, ha iniziato a disegnare sui banchi di scuola, tra una lezione di chimica ed una di fisica, cazzeggiando con la penna.
Finito il liceo ha voluto alzare il tiro e si è iscritto all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino scegliendo però il corso di scenografia, sotto consiglio di mammà, perché si sa che le mamme ci vogliono sempre con un futuro lavorativo sicuro; lì ha continuato a disegnare solo che come sottofondo aveva lezioni di costume, storia dell’arte e teorie femministe, percorso piacevole ma anche un po’ noioso per chi sogna di puntinare come un’incisore tedesco.
La svolta è arrivata con la carta paglia, da lì in poi, letteralmente, chili di carta sono stati acquistati, per 3/4 anni amici, nemici, chimere, capre e amplificatori si sono alternati su supporti di piccolo formato, fino a quando il bisogno di immagini più “godibili” è diventato impellente: da lì il passo dal 50cmx70cm al 70cmx100cm è stato breve e ancora più breve è stato arrivare al 150cmx500cm, la noia a quanto pare fa belli scherzi, 3 mesi per realizzarlo e solo 3 mesi per volere di più….
Arriviamo quindi ad oggi con un nuovo e importante progetto: “Indipendenza, Amore, Libertà” o come dico io “L’Amore ai tempi di Enrico” perché il nocciolo di tutto il progetto è proprio l’Amore, con la A grande, in questi tempi di relazione smart, like e doppi click su immagini di profilo varie.
Copio e incollo letteralmente quello che mi ha scritto per spiegarmi questo suo progetto in modo che tutti possano capire quanto si sia effettivamente messo in gioco.
(Prima però mettetevi le cuffie e fate partire questo video:
Johnny Cash e June Carter – Jackson (versione Finlandese)
o per i puristi la versione originale https://www.youtube.com/watch?v=U3NJC18Oi04)
Cos’è “Indipendenza, Libertà, Amore”?
Indipendenza, Libertà e Amore, non c’è un ordine d’importanza, perciò la virgola e la congiunzione sono del tutto retorici ma non necessari.
Non esiste al momento un titolo in grado di unire diversi sentimenti che convogliano in un unico significato universale. L’Indipendenza è stata ottenuta dopo anni di sforzi e di pazienza, di coraggio e di limiti superati, per sconfinare in un “terreno” nuovo e non apparentemente confortevole. Tutto appare nuovo e sotto una nuova luce che scalda improvvisazioni: di carattere nazionale (ecco come entra il gioco l’indipendenza della Finlandia fuori dal dominio russo), come di situazioni emotive fuori da precedenti schemi.
Ho ripetuto parecchie volte, infinite, gli stessi errori, senza riuscire a guardare oltre. Soffrendo il giusto ho trovato il desiderio di amare , quasi per reazione inversa all’amaro bevuto. 3 concetti che a seconda del senso dato, portano ad una necessità di esplorare in 3 momenti catartici la propria condizione. Parole quasi filosofiche ma nelle quali molti si possono osservare. Non essendo un martire ho provato a dare scacco matto alle mie pulsioni: un magma di amore, rabbia, rancore, serenità e perdizione, decidendo di usare una tecnica immediata allo sguardo.
Immediata per modo di dire.
Per 10 mesi, giorno dopo giorno ho in calendario l’esecuzione dell’intero disegno, fatto rigorosamente a matita per mettere nero su bianco il significato emotivo che mi ha portato a dichiararmi, indipendente, libero ed innamorato più che mai.
Ha dell’epico, ma anche molta leggerezza. Non voglio tanto far vedere quanto sono bravo a disegnare e a quali estreme condizioni (giocandomi la schiena, le ginocchia e i capelli, probabilmente, dallo stress ) ma vorrei dare un senso a delle parole che ormai hanno perso significato: Ti amo.
Cosa vuol dire e cosa significa oggigiorno quando viene detto?
Le parole non servono più, non sono mai servite, anche se in poesia hanno un rilevante contenuto. In tutto questo ragionamento ho trovato quasi buffo e “buono “ spiegare con una trama di immagini, alcuni sentimenti, quasi degli esempi presi da un vissuto reale per riportare questa magia metafisica alla realtà di tutti noi.
Proviamoci a spendere qualche parola in più e a condensare quella polverina di sogni in forte desiderio e quindi realtà. E comunque.. chissà dove andremo a finire…
Qui arriva la necessità del crowdfunding, per lo più un appiglio per avere qualcosa di effettivo ed efficace nei media. Grazie alla regia di Kirre Koivunen e alla musica di Jiri Lepistö a.k.a. FREAKY BRAINz ) ho provato a dare la mia impronta digitale in “GOFOUNDME” ( https://www.gofundme.com/30-x-4-paper-draw ).
Per avere un qualsiasi tipo di sostegno, dalle matite (B,HB,2B) ad una quota libera per comprare le stesse matite: non oso immaginare quante me ne serviranno, ma la proporzione è 180 matite per un disegno, puntinato, di 20mx2m, quindi per un disegno di 30mx4m ne serviranno almeno il doppio (360). Interessante sfida, risolvibile in 10 mesi circa.
Il sottotitolo (epico) di questa opera è “300 giornix100 anni”. Sparta o non Sparta questo è il tempo che mi sono dato, ora che è tutto ufficializzato sono tutti cazzi miei.
Visto che non posso sbagliare.
Visto che ci credo.
Vi dò la possibilità di seguirmi di volta in volta
Non c’è nessun sito o nessun blog in merito (non mi interessa averne al momento) ma foto e video, sulla sempreverde bacheca di facebook, che cattureranno, come un diario di bordo, questo piccolo miracolo.
https://www.facebook.com/enrico.mazzone.7
Grazie.
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