difficile praticamente impossibile, per me scrivere qualcosa di questo disco. Un susseguirsi di suoni molto rilassanti e accattivanti (a dire il vero). Il tutto nato da un trio di Chicago, al loro primo cd. Misto eletronica/ambient. Personalemente non so che dire di più. C’è comunque una preferita che è “without fear of wind or vertigo” con un canto (almeno sembra) in secondo piano molto bello.
Gunquit ancora voi, non dovevamo vederci più? Che belli siete sembrate più giovani o forse siete solo più simpatici.
La mia è senz’altro una prospettiva privilegiata rispetto a quella che poteva avere una certa parte del pubblico presente ieri alla proiezione del documentario “The missing boys” a Padova. Io c’ero. C’ero allora, e c’ero anche ieri sera.
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