Titolo: Civil War
Regia: Alex Garland
Produzione: U.S.A., U.K.
Anno: 2024
In un futuro prossimo, una guerra civile sconvolge gli Stati Uniti, divisi tra stati fedeli al Presidente e stati secessionisti, tra cui Texas e California – alleati insieme nella Western Forces – e Florida, a sé stante.
Quattro giornalisti compiono un viaggio verso Washington, documentando gli scontri tra le varie fazioni.
Un film su:
- il rifiuto della complessità;
- lo stress post-traumatico;
- la forza della parola contro la forza dell’immagine;
- la mostruosità umana, il cinismo;
- l’oltrepassare il confine tra professionalità e fanatismo;
- il razzismo;
- la guerra come soluzione.
Da vedere perché il regista – nel raccontare un futuro prossimo in maniera distopica, amplificando cioè i problemi dell’attuale società – pare dare un monito su quello che potrebbe accadere se continuiamo a spaccare la società in buoni e cattivi, senza lasciar spazio al diverso, o se non la smettiamo di filtrare tutto attraverso una telecamera o uno schermo, confondendo quello che è reale da quello che non lo è, ritenendo le immagini rivelatrici di Verità.
Dedicato a chi non crede che lo spettacolo debba per forza continuare.
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