iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Chickn – Bel Esprit

L’obiettivo pienamente raggiunto è quello di stupire l’ascoltatore generando un groove continuo che fa rilasciare dopamina in abbondanza.

Chickn – Bel Esprit

Terzo album per gli ateniesi CHICKN, un gruppo pressoché unico nel panorama musicale europeo e non solo.

Il loro suono è una proposta senza soluzione di continuità di suoni affascinanti e gentili, che si avvicinano a molto generi sia simili che diversi fra loro. In certi momenti è più preponderante il suono sixties, mentre in altri momenti c’è un maggiore gusto che ripropone il meglio dei suoni americani di fine anni settanta inizio anni ottanta.

Fondamentalmente i CHICKN sono un gruppo che fa un pop mortalmente bello che non lascia scampo, fatto di grandi aperture sonore e di melodie che ti avvinghiano come un paio di pantaloni degli anni ottanta.

La loro cosa più notevole è che non fanno mai ciò che ti aspetteresti da loro, scelgono sempre la strada più strana, che è però anche quella più bella e panoramica. In Bel Esprit si coniugano diverse forme stilistiche, ed il risultato è come avere i Toto un po’ alticci ad un party in piscina nella Miami anni ottanta.

Le tastiere sono usate in maniera molto adeguata e funzionale al tutto, si arriva addirittura ad avere momenti di quasi new wave grazie a questo suono che macina chilometri su chilometri di bassi e altri sempre in armonia fra di loro. Molti definiscono questo gruppo con la parola inglese weird, ed è anche corretto, essendo i CHICKN qualcosa di unico ed originale, un unicum che ha fatto tre dischi senza mai sbagliarne uno, anche se questo è forse il più notevole del lotto. Dal pop al rock visionario, dalla psych alla quasi retrowave, questi ateniesi ci portano in giro per molti lidi, il tutto con una qualità media altissima e con una grande coerenza di fondo.

L’obiettivo pienamente raggiunto è quello di stupire l’ascoltatore generando un groove continuo che fa rilasciare dopamina in abbondanza.

Un disco dai tantissimi usi e costumi differenti.

01. Bel Esprit
02. Sweet Geneva
03. Infrared Panda Club
04. Candle Fly
05. Evening Primrose
06. She’ll Be Apples
07. Moon Underwater
08. Die to Make a Living (Reprise)
09. Chickn Tribe (Slight Return)

Angelos Krallis – Vocals, Guitar, Synthesizers
Pantelis Karasevdas – Drums/ Percussion
Chris Bkrs – String Machine, Guitar
Axios Zafeirakos – Bass
Don Stavrinos – Trumpet/ Percuss
https://www.facebook.com/chickntribe/

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Chris Cresswell

Mitochondrial Sun

Un lavoro antico, che va alla radice di noi stessi, e lo fa attraverso le emozioni che suscita.

JULIA BONDAR I WANT FORBIDDEN

Julia Bondar – I Want Forbidden

Nei pezzi di questo disco c’è un vibrazione di fondo che riprende l’antica valenza del ritmo, là dove questo serviva per indurre stati di coscienza alterati, che è proprio quello che vuole fare Julia con I Want Forbidden che è un viaggio nei nostri desideri proibiti.

Bushi – The Flawless Avenger

Racchiudere in un genere solo The Flawless Avenger è ingiusto e doloroso, ci si deve godere la sua musica abbinata alle bellissime immagini disegnate e colorate in bianco e nero da Francesco Farneselli, che ha un tocco possente e molto adatto alla musica drammatica e dall’etica samurai e zen che i Bushi dipanano lungo il corso dell’album

Drieu La Distruzione

Drieu non ha paragoni, va ascoltato e preso a pugni, poiché non è musica pacificata o ovvia, non è musica dei nostri giorni, e non è alternativa. Drieu siamo tutti noi.