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Black Elephant

Black Elephant: Intervista esclusiva ai Black Elephant. iyeCiao black elephant vi presentate ai nos...

Black Elephant

Comodamente seduti al Raindogs di Savona, uno dei locali migliori della Liguria, Marco e Massimo di In Your Eyes si sono piacevolmente intrattenuti con tre quarti dei Black Elephant, uno dei gruppi più interessanti del florido underground savonese. Si parla di un po’ di tutto, ma soprattutto del loro nuovo disco, in uscita fra poco tempo. E per fare un regalo ai loro fans, tra i quali ci siamo pure noi in prima fila, ecco un’esclusiva per In Your Eyes, il video di Voglio fare il velino, l’opening track del disco !!!

IYECiao ragazzi, grazie per averci dato la possibilità di fare quattro chiacchiere con voi. Fra poco dovrebbe uscire il vostro nuovo disco giusto ?

Alex Barbanera – Sì a breve, entro aprile dovrebbe essere fuori. L’abbiamo registrato al Greenfog e ne siamo molto soddisfatti, ma contemporaneamente abbiamo timore e curioistà della risposta del pubblico, poiché abbiamo investito tanto di noi in questo disco, che sarà molto differente dal precedente Spaghetti Cowboys.

Bifolchi inside

IYEPenso che voi lavoriate tutti e questo vi rende molto diversi da un professionista. Ma un vantaggio potrebbe essere il vostro totale controllo sul processo artistico …

Alex Barbanera – Io lavoro, ma gli altri hanno una carriera unviersitaria, che a mio avviso è peggio che lavorare. Sono stato universitario anch’io, e da quando mi sono laureato ho potuto dedicarmi maggiormente alla musica. Sai, mentre sei in una saletta in mezzo a uomini sudati, con gli ampli che arrivano al soffitto e volumi pesanti … non è facile.

IYEIo ho cominciato come tanti ad ascoltare i grandi nomi della musica, ma ora riesco a sentire l’underground, ovvero gente come voi, che ne pensate ?

Alex Barbanera – Personalmente io non riesco a sentire i dischi che chiamo “hollywoodiani”, ovvero con una produzione perfetta. Se non c’è un po’ di sporcizia in stile anni settanta, non mi piace.

IYEE qui arriviamo al discorso sulla libertà di cui sopra, che si può anche vedere nei gruppi che continuano nonostante abbiano esaurito la vena creativa…

Alex Barbanera– Effettivamente noi non abbiamo un’etichetta dietro che ti fa osservare strettamente un contratto, lo facciamo per passione, e per noi un concerto è una gioia. Come quando mi dicono il quarto album di tale gruppo fa cagare … magari nessuno aveva voglia di farlo, tutto lì.
Max Satana – Senza contare poi quelli che si separano e fanno mille progetti paralleli. E magari da quattro persone dipendono i destini economici di un sacco di gente.

IYEQuindi se a voi capitasse l’occasione di firmare per un’etichetta importante che vi firmasse ma che volesse entrare nel processo creativo, voi come vi comportereste ?

Alex Barbanera – Non dò la rispsota più ovvia, secondo me un produttore che sceglie un lavoro come il nostro non è il produttore di Britney Spears, per cui un po’ la pensa come noi. Vorrei anche togliermi la curiosità di vedere dove possiamo arrivare con una grande produzione. Anche se dubito che mi venga qualcuno a dire fai quello che vuoi. Poi, certamente non farei cose pazzesche, a parte suonare vestito da donna, che mi piacerebbe. Non accetterei troppe modifiche al nostro suono.

IYEMolti gruppi sono molto meglio dal vivo che su disco, o purtroppo a volte il contrario …

Alex Barbanera – Quello è l’incubo di ogni musicista.
Max Satana – Infatti noi abbiamo provato a registrare il disco come suoniamo dal vivo.
Alex Barbanera– Lo studio dura poco, è estemporaneo. Butti giù le tue tracce, dopo una settimana ti arrivano, se ti piace bene, se non ti piace lo rifai. –

IYECome vi siete trovati con i Greenfog Studios, dove negli ultimi anni sono stati registrati grandi dischi ?

Alex Barbanera – La Greenfog rispecchia molto la relatà attuale dell’underground. Non è uno studio che vive di una post produzione pazzesca, o di chissà quali effetti. E’ uno studio sincero dove registri come in famiglia ed è quotato anche perchè ultimamente lo scelgono gruppi davvero ispirati.

IYE – Con chi vi piacerebbe suonare della cosiddetta scena ligure ?

Alex Barbanera– Gli Isaak in primis. Poi con quelli che abbiamo suonato a Balla coi cinghiali, noi praticamente all’esordio, nel pomeriggio, ma eravamo con Zippo, Ufomammut, Isaak e tante altre bands fighe. Sicuramente in Italia, Ufomammut, che sono una delle migliori realtà italiane di tutti i tempi. Loro hanno un discorso di progressione della canzone, non esiste strofa e ritornello. A Savona sicuramente i Dsa Commando, che sono impressionanti.

IYE – Voi siete quelli che hanno cominciato quest’avventura, o vi sono stati dei cambi nella line up ?

Il Colonnello – No, hanno cambiato il bassista e sono arrivato io. L’inizio non è stato facile, perchè nel mio gruppo precedente suonavo la chitarra. Poi dopo un concerto quasi casuale con i Black Elephant alla Soms di Quiliano, io suonavo la chitarra e loro mi piacevano, per cui quando ho saputo che cercavano un bassista non ci ho pensato un attimo. Io sono diventato un bassista grazie a tutti gli altri. –

Bifolchi outsideIYE – Voi avete un immagine molto bikers, alla Sons Of Anarchy, che è anche una mia fissa…-

Alex Barbanera– Hai centrato il punto. Noi siamo la versione fantozziana di Sons Of Anarchy.
Max Satana – Noi abbiamo gli scooters e i fucili di plastica…
Alex Barbanera – Non si rinnega mai quello che ti piace. Parti dai grandi gruppi, poi per vivertela bene, ci metti le tue cose, il tuo mondo. Infatti nel nuovo disco c’è la storia di quello che vuol fare la pornostar, o il tipo che vive nella realtà virtuale e si ammazza di seghe. O l’orda di lavoratori che si sposta ogni mattina, quasi come un’automobile umana. Il tutto condito da sana tamarraggine americana.

IYE – E poi la vita da rockstar, un po’ come Phil Anselmo, che è un highlander, uno su un milione…

Alex Barbanera – Phil Anselmo è la gallina dalle uova d’oro, qualsiasi cosa tocca è di successo. E’ un po’ come un grande attore, detta le linee.

IYE – Dopo questo disco farete un tour ?

Alex Barbanera– L’intenzione è quella di farlo uscire un po’ prima, facendo due date promozionali nella nostra città dove conosciamo la situazione. Il vero tour, per così dire dovendo essere compatibile con le nostre vite, è fatto di  date fissate con una certa coscienza.

IYE – Nel vostro disco precedente vi erano aperture più prog, ci saranno anche nel vostro prossimo disco ?

Alex Barbanera – No, penso che sia molto più rock and roll.

IYE – E’ più stimolante fare cose diverse, o ritagliarsi uno spazio in una certa categoria ben deifinita ?

Alex Barbanera – Quante volte nella vita hai cambiato look, scarpe, capelli ? Stare cinquant’anni con gli stessi capelli ,è dura.
Il Colonnello – Non è stato facile amalgamarci, avevamo tutti il paraocchi. A poco a poco, in settori diversi ci siamo aperti. Certo è anche figo fare la serata Ac / Dc in saletta. Sempre senza idolatrare e rovinare il nostro prodotto. –

IYECome componete ?

Alex Barbanera – Non nasce dalla jam, ma da un’idea, una cosa vissuta. Vedo più la canzone come un micromondo, e come un regista metto gli strumenti. Poi dagli scazzi e dalle altre idee le canzoni si stravolgono.

IYE – Per voi suonare è uno sfogo ?

Alex Barbanera– Sì, io mi sento veramente a mio agio solo sul palco, allontanandomi dalla moscia realtà quotidiana.

IYE – Attualmente ci sono più possibilità di fare musica, ma parodossalmente ci sono meno possibilità di avere successo … Anche band famose fanno un sacco di date massacranti …

Alex Barbanera – Sì è vero, bisogna concentrare per l’esigenza di monetizzare, ed è allucinante.

IYE – Fino ad ora voi vi siete autoprodotti ?

Alex Barbanera – Sì in tutto, l’etichetta per ora sarebbe solo un contenitore. Cosa vuoi che faccia guadagnare un gruppo underground ? Sì c’è stato un periodo d’oro dell’undeground italiano, intorno al 1994, ed è una scena che mi piaceva. Tanto che nel nuvo disco c’è la cover di Male di miele degli Afterhours. E’ una scena che ho vissuto personalmente e loro mi piacevano moltissimo. Alcuni li ho conosciuti personalmente, ad esempio quando montavo i palchi ho avuto modo di incontrare i Marlene Kuntz e non mi sono piaciuti per niente. Noi siamo molto incasinati come ascolti, e uno dei nuovi elementi del disco è il funk hip hop.
Max Satana – Una delle idee principali del disco è quello di dare la carica.
Alex Barbanera – Sì, da allenamenti duri, e ho provato personalemnte e devo dire che funziona. Abbiamo fatto una pre produzione con tutti i pochi mezzi a nostra disposizione, e non è stato facile. Abbiamo passato momenti non molto piacevoli. Quando sei in saletta alle 23.30 e non trovi la soluzione per un canzone, e ti dici io devo andare a casa perchè domani ho uan giornata di lavoro, ecco, lì è molto diffiicle. –

IYE – Per la distribuzione a chi vi siete affidati ?

Alex Barbanera – Bella domanda. Per ora questo è un anticipo, ma dovremmo metterlo in vendita nei canali digitali. Il disco precedente era in vendita su bandcamp, ma l’ha comprato solo un ragazzo australiano o neozelandese …

IYE – Il cantato in italiano rende molto a mio avviso, anche se può chiudervi qualche porta …

Alex Barbanera – Secondo me è ridicolo cantare in inglese se non lo sai bene, ma cantare in italiano ha una difficoltà mostruosa sotto tutti gli aspetti. Il vocalizzo è molto più difficile, e ci vuole il doppio del volume, e ciò spiega perchè siamo un popolo di urlatori.

IYE – Vi piace l’atmosfera del festival ?

Alex Barbanera – Sì è la nostra dimensione preferita.
Max Satana – Anche se non siamo molto simpatici al meteo.
Alex Barbanera – A Balla Coi Cinghiali è stata una grossa esperienza, vissuta con l’innocenza degli inizi. Mi fa molto più paura il localino con dieci persone che ti guardano male.
Max Satana – A Treviso locale pieno, ma nessuno si muoveva.
Alex Barbanera– Ora bisogna seguire il locale e la sua tendenza musicale. Tantissimi nostri concerti sono stati del tipo che dovevamo pagarci le birre. Addirittura ci sono gestori a cui dai fastidio. Noi abbiamo iniziato da zero totale, aprendo per gruppi che facevano covers dei Led Zeppelin. Noi investiamo tantissimo nella strumentazione, poi arrivi in posti dove gli strumenti non ci stanno neanche …

IYE – Chi vi ha designato la copertina di “Bifolchi inside” ?

Alex Barbanera– Massimo Cabuto, ci siamo stati dietro tantissimo, ma lui ha disegnato proprio quella che doveva essere per forza la copertina del cd. Siamo molto contenti, e la copertina è figa. Sul cd non mi pronuncio. Massimo ha proprio uno stle suo, un’anima. –

IYE – Ci sono ospiti nel disco nuovo ?

Alex Barbanera – Sì c’è Fabio Porchi che risuona con noi Cowboys , e la sua linea di chitarra la porta in un’altra dimensione.
Ci sarebbe anche un’idea con i video amatoriali della registrazione del disco e, nel caso, sarà anche l’unica cosa che venderemo perchè ne abbiamo ocombinate troppe. Queste nuove generazioni che girano con i cellulari riprendono tutto …

E qui si chiude l’intervista, aspettando davvero con impazienza il nuovo disco “Bifolchi Inside”.

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