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Recensione : Berri Taxarrak – Denbora Da Poligrafo Bakarra

Per festeggiare degnamente i loro primi 20 anni ecco un triplo cd ed lp dei baschi Berri Txarrak, un gruppo sempre coerente e che raramente sbaglia un disco.

Berri Taxarrak – Denbora Da Poligrafo Bakarra

Per festeggiare degnamente i loro primi 20 anni ecco un triplo cd ed lp dei baschi Berri Txarrak, un gruppo sempre coerente e che raramente sbaglia un disco.

Ogni album è stato registrato con un produttore diverso, quindi con diverse atmosfere e tutto ciò giova enormemente all’operazione che non è un mero esercizio di retorica o di nostalgia, ma un lanciarsi oltre, cosa che il gruppo nato a Leunkeberri fa da sempre.
I baschi, nati nel 1994, ne hanno fatta di strada in questi anni e, pur cantando sempre in lingua madre, sono conosciuti all’estero poiché la loro musica è davvero valida e potente.
La loro carriera è stata costellata di grandi dischi, accolti molto bene sia dal pubblico che dalla critica e la parabola musicale rispecchia molto bene ciò che è la musica nei Paesi Baschi, ovvero grande impegno, anche politico, e gioia, offerti da un gran numero di band per un territorio così limitato.
I Berri Txarrak sono sicuramente uno fra i maggiori gruppi della scena basca e non solo, e questo triplo lp/cd ne è la più lampante dimostrazione: in bilico fra grunge, hardcore, e rock vengono mostrati diversi registri musicali ed emotivi, mantenendo una qualità sempre molto alta.
La loro scelta di fare tre Ep, da affidare a tre produttori differenti, è azzeccata, poiché dà modo di esplorare ancora più in profondità la loro musica.
Si comincia nel primo Ep “Sutxakurrak” con Ross Robinson, uno che non ha bisogno di presentazioni, essendo la mente oscura che sta dietro a molti fra i più bei dischi degli ultimi anni, come quelli di Korn, Fear Factory, Machine Head, Slipknot, Sepultura ed anche nostrani come per i Varego: con lui i Berri Txarrak seguono il loro consueto stile, rendendolo più ricco e variegato, con aperture melodiche notevoli.
Nel secondo Ep “Helduleku Gutziak” il gruppo si affida a Ricky Falkner, già con Standstilll, Lori Meyers e tanti altri: qui prevale i lato anni novanta e dolce, quasi emo, prima scuola dei Berri Txarrak che sinceramente fanno un pugno di canzoni notevoli e mai suonate così da loro.
Terzo ed ultimo Ep è “Xake Mate Kultural Bat” con Bill Stevenson dietro la consolle (Mr. Stevenson ha suonato la batteria in gruppetti come Black Flag, Descendents, All e Lemonheads, solo per citarne alcuni); qui esce il lato più veloce dei Berri Txarrak, sempre accompagnato da una melodia notevole: altre sei canzoni molto belle.
Il miglior modo per festeggiare i venti anni di carriera per uno dei migliori gruppi europei, con un disco molto notevole e davvero innovativo.
I Berri Txarrak vanno ancora avanti e ci regalano un’altro grande disco.

Tracklist:
Sutxakurrak
1. Lanbroan
2. Ordaina
3. Alegia
4. Zimelkor
5. Armak
6. Etsia
7. Sutxakurrak

Helduleku Gutziak
1. Aditu bihurtuak
2. Bigarren itzala
3. Lemak, aingurak
4. Poligrafo bakarra
5. Bele erraldoia
6. Helduleku guztiak
7. 26 segundotan

Xake Mate Kultural Bat
1. Zerbait asmatuko dugu
2. Hemen sukaldarien herrian
3. Orain norbait zara
4. Hitzen oinarri ahula
5. Xake-mate kultural bat
6. Bigarren eskuko amets

Line-up:
Gorka Urbizu – Chitarra e Voce
David Gonzalez – Basso
Galder Izagirre – Batteria

BERRI TXARRAK – Facebook

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