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Alessandro Ruta – L’impero Del Basket: I Favolosi Anni Ottanta Dell’olimpia Milano

Altra grande storia di basket per l'Italica Edizioni che, dopo quello di Zani su Binelli e le storie nascoste di Sani, porta in libreria un altro libro di pallacanestro narrata molto bene e con passione.

Alessandro Ruta – L’impero Del Basket: I Favolosi Anni Ottanta Dell’olimpia Milano

Un libro che mancava, scritto con grande competenza, sorretta da una mole immensa di documentazione che fa in modo di essere trasportati in campo, sugli spalti e nelle strade della Milano anni ottanta.

Alessandro Ruta è un ragazzo come tanti, appassionato di sport e dell’Olimpia Milano: giornalista per il Giornale, ha scritto un libro molto bello sulla squadra di pallacanestro che ha dominato in Italia e ha giocato ai massimi livelli in Europa, vincendo due Coppe Campioni di seguito, nell’87 e nell’88.
L’epopea si aprì nel 1980, quando la famiglia Gabetti, subentrò all’ormai stanco Bogoncelli, arrivando a Milano da cantù..
Sulla panchina sedeva già un certo Dan Peterson all’Olimpia dal 1978, dopo cinque anni alla Virtus Bologna, con annesse vittorie in Coppa Italia nel 1974 e scudetto nel 1976, tutto ciò dopo uno storico quarto posto con il Cile ai giochi del Sud America.
Peterson è un terribile vincente, e questo libro ve lo farà capire molto bene, superando il mito del suo folklore.
Il prologo del libro è un canestro che forse non c’era, il non canestro per antonomasia, era il 27 maggio del 1989 in quel di Livorno, gara 5 di finale scudetto.
In realtà questo episodio è la fine del libro, il suo epilogo, essendolo stato anche per quella squadra, che non seppe più ripetersi a quei livelli.
Negli anni ottanta l’Olimpia seppe scrivere immense pagine di pallacanestro avendo campioni del calibro di Meneghin, McAdoo, il troppo sottovalutato Premier, Bariviera, Gallinari Senior, e tanti altri.
La scrittura di Ruta è come una telecamera che filma i momenti salienti dentro e fuori dal campo, con la storia parallela delle infrastrutture milanesi e della città sullo sfondo. Grazie a Ruta possiamo venire bagnati dal sudore di Meneghin mai sazio, possiamo godere dal parterre della pallacanestro superiore di D’Antoni, i successi, le sconfitte, le cadute e le risalite.
Ruta ha un talento naturale nel descrivere il flusso che vive dentro la pallacanestro, la matrice di questa storia dell’Olimpia, perché quando cogli questo flusso vinci.
Tutti i particolari sono molto precisi, non sono mai banali o scritti solo per fare il fenomeno.
In queste pagine c’è una squadra che ha trainato un’intera città, quella Milano che splendeva di luce non propria, e che ha pagato forse troppo sbagli altrui, ma che ha visto lo spettacolo dell’Olimpia anni ottanta.
L’età media piuttosto alta ha forse impedito altri successi, ma come scrive Ruta, questa squadra è indelebile nella memoria. I nomi e le gesta rimangono perché hanno un peso, possiedono radici profonde: Meneghin e D’Antoni sono simboli e, come tali, sono proponimenti per migliorare, stimoli sul parquet.
L’Olimpia di oggi è figlia dei nostri tempi, glamour e di successo apparente, ma è un’altra faccenda rispetto a quella di cui stiamo parlando, ma non è intenzione di Ruta fare alcun confronto.
Una lettura entusiasmante e davvero dentro la storia narrata.
Le cronache delle partite decisive, le gesta, persino le espressioni sono incise in bassorilievo nel libro di Ruta.
Altra grande storia di basket per l’Italica Edizioni che, dopo quello di Zani su Binelli e le storie nascoste di Sani, porta in libreria un altro libro di pallacanestro narrata molto bene e con passione.
Ed è vero godimento.

pagine 250
Euro 15

www.italicaedizioni.it

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