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Recensione : Aa/vv – The Kidnapping – 7″, 2021, Spya Sola Records

Aa/vv - The Kidnapping - 7″, 2021, Spya Sola Records:

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Aa/vv – The Kidnapping – 7″, 2021, Spya Sola Records



Da Colonia, un tipo, decide ad un certo punto che è giusto documentare tutto quello che, d’italiano e in italiano, di Weird Punk esista su Bandcamp; lo raccoglie in un 7”, ne fa stampare venti copie e da il via a un’etichetta, la Spya Sola Records.

Il senso di tutto questo? Boh, io so solo che ne prenderò certamente una copia, e non per collezionismo ma solo perché la ritengo, questa compilation, un’ottima documentazione sul periodo che stiamo vivendo e sulle evoluzioni del punk rock italiano:

progetti solisti maturati in camera da letto (Teo Wise e Julien Papen), gruppi a formazione risicata all’osso (Datura S e, sembrerebbe, TRL) e formazioni maturate all’interno di realtà vive e veraci nonostante la Pandemia, che si producono in testi da attacco al cielo (i qui già recensiti 66cl).

Fa piacere, al termine di questa manovra, da semplice ascoltatore finale, quanto questi gruppi, o progetti solisti che siano, possano essere accostabili al fenomeno Weird/Chain/Egg Punk per il semplice utilizzo massiccio di synth, le chitarre drogate di Echo, una certa propensione al Lo-Fi e una voce meccanizzata (fanno eccezione i sempre splendidi 66cl);

per il resto questi gruppi si distinguono dal resto del globo per delle scelte nell’estetica delle armonie che trovano più rimandi nelle nostre zolle piuttosto che nei loro corrispettivi d’oltre confine (i vari gruppi attivi in quel di Lipsia, dagli ExWhite e Lassie fino ai recentissimi Myops e Eggidiot o gli spagnoli Prison Affair e Final) o d’oltremanica se non d’oltreoceano (gli americani Gobs, Cyborg -12, i brasiliani Bagdà Mirim o gli australiani Ghoulies).

Insomma, di fronte a questo movimento sotterraneo, sotterraneo, certo, ma comunque internazionalista, anche noi qui in Italia abbiamo qualcosa da dire…

Oddio, “Qualcosa”, io direi anche “Parecchio” e lo sottolineerei anche:

Julien Papen,  Italo svizzero da Lugano-cantone italiano; cantautore d’assalto, di quelli più contemporanei, belli sboccati e piuttosto propensi a raccontare il quotidiano davanti a una pozza del proprio vomito, testimone di serate vitali e disperate…attacca con un chitarrino scheletrico e una batteria minimale, con rimandi agli spagnoli Prison Affair, ma la voce ricorda atmosfere estive commentate da una radiolina abbandonata su di una spiaggia solitaria, la sabbia ne corrompe il suono trasfigurando le hit della bella stagione in piccoli gioielli di minimal wave a bassa risoluzione, il tutto guidato da una ritmica in odore di garage punk.

“Vorrei farmi ibernare e risvegliarmi in un posto migliore, lontano dal mare, lontano da me”.

L’impressione d’insieme rimanda inesorabilmente, complice forse il cantato in italiano, alla scena Beat italiana anni ’60: i primi Pooh di Bikini Beat, i Bit-Nik, i Rokes, i Ragazzi dai Capelli Verdi/Ranger Sound…

Tastiere rubate da un Maxi Single 12” di un qualche pezzaccio Italo Disco anni ’80 in LA PAURA di Teo Wise, 



rubate per essere stracciate, poi ricucite, rimesse al mondo con tiro punk e odio inestinguibile.

Teo Wise vive a Colonia (esattamente come l’etichetta, che sia lui la mente dietro a questo piccolo gioiello in formato 7”?), in Germania, ma è italiano e canta di conseguenza: facile ad un  di ampio respiro in stile Totale! come ad un garage punk ben ibridato e d’attacco come nel pezzo qui presente;

LA PAURA è un pezzo DA PAURA, aggressivo anche se addolcito da tastiere anni ’80 che qui recitano il ruolo del gusto agrodolce della vita

Sui TRL non sono riuscito a trovare informazioni di sorta, ma il pezzo qui contenuto basta a descrivermeli come un felicissimo combo Punk Rock dalle venature malinconico-melodico ma dal tiro ritmico spietato;

mi ricordano molto i Lazy Bones, piccola leggenda sarda anni ’90 del giro Flower Punk Rock dei Senza Benza di Latina:

vorrei dire che è il picco del disco, per una questione partigiana (mi autoritengo un Flower Punk Rocker tutt’oggi che i capelli son bianchi e gli ascolti son più vari), ma tocca essere obiettivi e affermare che ogni pezzo di è una piccola gemma di raro splendore Lo-Fi; ognuna una piccola dichiarazione di intenti e di stile.

I Datura S,  https://badbirdfamily666.bigcartel.com/ sono italiani, sicuro, più precisamente da Pordenone:

 

sono un duo che disarticola dark wave, punk rock e altre influenze, per dar vita ad un Punk Lo-Fi che, nel caso ci si volesse avventurare nelle trame della loro discografia (due singoli ed un album completo solo su digitale e disponibili sul loro Bandcamp) stordisce e disorienta.

Qui affondano le loro lame punk nel cadavere putrescente del Ragamuffin politicizzato di inizio anni ’90 e lo mescola con una dark wave che profuma di nostrane leggende anni ’80 tipo Janitors of Lunacy e Carillon del Dolore :

una commistione che li rende certamente Weird ma anche, e soprattutto, unici.

A chiusa di tutto ci sono i 66cl da Rovereto, , con il brano che apre e da il titolo al loro recente primo EP: Discount.

Tipologie di birre da scaffale di un cheap market i cui nomi vengono scanditi come proiettili contro la società dei consumi;

un crossover Punk Rock velenoso, frontale, cattivo.

Un manifesto generazionale sapientemente messo a chiusa di una compilation che vuole chiamare ad adunata, mettere insieme realtà possibilmente convergenti fra loro, segnalare un bisogno di essere visti e presi in seria considerazione e, per inciso, con questi 5 punti chiave, ci riesce alla grande.

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