iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Grasscut – Everyone Was A Bird

C’è magia in queste note e le vostre orecchie verranno deliziate.

I Grasscut fanno un’elettronica di altissimo lignaggio e di grande ricercatezza, e con questo ultimo album danno prova di grande capacità compositiva.

Dal primo disco del 2010 1 Inch : 1\2 Mile i due inglesi hanno dimostrato di appartenere ad una categoria davvero rara dei musicisti e produttori elettronici. La loro musica è pop elettronico, ovvero una costruzione pop della canzone con un tappeto musicale elettronico. Andrew Phillips e Marcu O’Dair sono due musicisti che hanno continuato quel filone pop dell’elettronica inglese che era stato lasciato un po’ andare per mancanza di lavori validi. In questo terzo disco a tre anni da Unearth Shadow i due ci portano dentro la campagna inglese, anche se non è strettamente un album bucolico, ma un album di speranza in mezzo alla decadenza. Se al primo ascolto i Grasscut vi sembrano raffinati o barocchi, dovete disintonizzare le vostre antenne, poiché questi due inglesi possono regalarvi grandi gioie. Le loro canzoni sono perle electro pop incastonate in un continuum musicale assai notevole. Tutto in Everyone Was A Bird è costruito e vissuto con calma, e pare davvero di stare in un bosco o nella campagna inglese. E in dieci località inglesi i Grasscut hanno nascosto dieci musicassette, la persona che le troverà avrà l’opportunità di un concerto personale del duo di Brighton.
C’è magia in queste note e le vostre orecchie verranno deliziate.
Da ascoltare ad occhi rigorosamente chiusi.

TRACKLIST
1. Islander
2. Radar
3.Curlews
4.Fallswater
5.Halflife
6.Snowdown
7.The Field
8.Red Kite

LINE-UP
Andrew Phillips
Marcus O’Dair

GRASSCUT – Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

KMFDM – Hau Rock 2025

I KMFDM raramente sbagliano un disco, fanno musica rumorosa mettendo il dito nella piaga della nostra società, e questo disco remixato suona ancora meglio dell’originale, cosa volere di più?

Mold Bunny – Unholy Sunday

Mold Bunny svela “Unholy Sunday”, un disco violento e catartico che mescola deathcore, powerviolence e grindcore. Scopri il loro suono unico!