Ero seduto sulla mia sedia,in spiaggia,finalmente un pomeriggio con un pò di tempo libero a disposizione,per rilassarmi.Ero appassionato della lettura,Osho per la precisione.Vicino a me si trovavo un infante,con la sua mamma.Era molto piccolo,non parlava ancora e muoveva con difficoltà i primi incerti passi sulla sabbia:quanti ricordi,anche io esordii a due zampe,parecchi anni or sono,proprio su quello stesso litorale.
Con una bandana blu in testa,era riparato dal sole,simpatico.Per lo meno,in quel momento la mia sensazione era quella.
Notai che il suo sguardo,dapprima perso fra secchielli e palette,si concentrò in un punto alle mie spalle e quando vidi un’ombra generata dietro di me,capii.Il papà era tornato ed aveva con se un bellissimo regalo:una palla,blu anche essa,con i disegni dei Gormiti sulla sagoma.
Mentre l’uomo si avvicinava al pupo farfugliando qualcosa a proposito di palla bella cicicicciaiciacia,il figlioletto protendeva,ansioso ,le braccine a mani aperte,verso l’oggetto del suo bramoso desiderio.Ancora alcuni passi e finalmente la palla fu in suo possesso,avidamente la strinse e quasi a volerla nasconderla al mondo,si alzò incerto sulle gambotte tremolanti ed abbozzò una corsetta che,inevitabilmente,finì per portarlo faccia in sabbia,sdraiato,vedendosi sfuggire ed allontanare il suo agognato regalo.
Rizzandosi a carponi,proruppe in un pianto incontrollato che però durò pochissimi secondi.La mamma lo afferrò per le braccia alzandolo delicatamente e valutata sicura la stabilità,recuperò la palla e gliela riconsegnò.Nel preciso istante in cui il pupo potè riafferrarla,il pianto si tramutò,nello spazio di un batter di ciglia,in sorriso.
Potrei interrompere qui il racconto e lasciare a voi le conclusioni,come un koan somministrato da un maetro zen al suo discepolo.Ma visto che io non sono un maetro e rimarrò per sempre discepolo,proverò ad esprimere una mia riflessione.
Mente zen,mente di principiante,mente di bambino ancora sgombra di pregiudizi,di condizionamenti esterni,libera di manifestare le proprie emozioni con impeto,in modo che si sgonfino con il loro naturale corso,come il peso della neve sulla foglia di bamboo.
Principio semplice,che le persone crescendo dimenticano,intrappolando le emozioni nella tela del ragno mente,che le reprime,le assorbe,le infoschisce iniettando loro tensione,schiacciandole fino a chè non esplodono in stati depressivi,rabbi incontrollata,violenza gratuita di ogni tipo.
La soluzione ad ogni problema è la naturale semplicità.Che sistema assurdo ci siamo creati e quanti furbi ne attingono.Siamo depressi e ci prosciughiamo economicamente con medicine e dottori,quando basterebbe magari andare a correre,leggere un libro,meditare,un naturale atteggiamento mentale.Ci sentiamo sovrappeso ed anche li diete ,dottori,medicine quando la regola semplice ed economica sarebbe:chiudi la bocca,muovi il culo.Chirurgia estetica,sempre a cercare rimedi all’esterno,mentre la sololuzione è sempre e solo:conosci te stesso.
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