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Recensione : Tempesta – Scusate Per Il Sangue

C’è chi ritiene che la musica debba rappresentare per ogni individuo una maniera di estraniarsi dalla realtà quotidiana, mentre altri pensano che possa costituire il veicolo ideale per fare arrivare agli ascoltatori messaggi strettamente legati all’attualità.

Tempesta – Scusate Per Il Sangue

In ambito metal è sempre stato visto con una certa diffidenza chi tralasciava di rifugiarsi nei mondi incantati della fantasy e in quelli meno rassicuranti dell’ horror, o che, invece di esporre minuziosamente ogni dettaglio di un’autopsia piuttosto che di una sanguinosa battaglia, preferiva denunciare senza troppi giri di parole le ingiustizie sociali e la protervia dei potenti perpetrate in ogni angolo del globo terrestre.
In particolare nel nostro ex-bel paese, ogni forma di rivendicazione sociale abbinata alla musica pare essere stata affidata al solo rap militante, e sì che di spunti politica ed attualità ne forniscono a bizzeffe, anche se i più continuano ad ignorarli (non a caso già quattro anni fa, in “Rabbia Tra I Denti”, Fulvio Sain, singer dei Tempesta, cantava: “Mi han detto di non fare testi politici / Vendono di più i racconti epici / Orchi, draghi, sai non sono veri / I tiranni oggi son cavalieri”)
I Tempesta scelgono quindi questa seconda strada, decisamente più irta di ostacoli, sia per la difficoltà oggettiva nello scrivere testi impegnati senza scadere nel banale o nel più becero populismo, sia perché sovente un’eccessiva attenzione all’aspetto lirico finisce per andare a discapito della musica: Scusate Per Il Sangue dimostra che il connubio è possibile e che la rabbia e l’amarezza per il degrado politico, morale e (soprattutto, aggiungo io) culturale, possono trovare un’espressione compiuta all’interno di un tessuto sonoro di matrice thrash senza che ciò appaia artefatto.
La band di Grado è attiva da circa un ventennio, nel corso del quale ha dato alle stampe due full-length cantati in inglese, “The Price Of Glory” e “Virtual Line To Eternity”, prima di optare per l’utilizzo della lingua madre con il demo “Rivoglio Il Mio Futuro”, datato 2009.
Gli ottimi riscontri di critica ottenuti nell’occasione hanno fornito un nuovo impulso ai Tempesta che, con Scusate Per Il Sangue, scrivono l’album più ambizioso e più diretto, a livello di tematiche trattate, della loro carriera.
Un power thrash lineare e dalle ritmiche ficcanti, ma sempre piuttosto controllate, si pone al servizio di testi ora rabbiosi, ai limiti dell’invettiva, ora colmi di amarezza ma non di rassegnazione: per una volta è la parola a prevalere sui suoni ed è comprensibile, d’altronde, considerando che testi così diretti in un tale contesto musicale obbligano probabilmente ad un tipo di songwriting capace di non penalizzarne la metrica e soprattutto il significato.
Ciò non vuol dire che i Tempesta abbiano messo in secondo piano la cura per i suoni, è vero però che se questo disco fosse stato cantato in inglese e avesse trattato argomenti ben più leggeri, probabilmente l’impatto sarebbe stato diverso ed è anche per questo motivo che Scusate Per Il Sangue, nel suo complesso, si rivela un lavoro buono ma non imprescindibile dal punto di vista prettamente musicale.
Le belle melodie di La Paura Del Diverso e la dirompente sfuriata dal sapore di Iced Earth di Radici Nel Cemento sono i brani che più colpiscono dal punto di vista sonoro, mentre lasciano il segno le liriche di Crollerà Il Cielo, incentrata sulla superficialità con la quale vengono affrontati dai media i danni all’ecosistema, e I Cani Del Padrone, che verte sulla manipolazione dell’informazione e sull’incessante opera di mistificazione della storia.
Scusate Per Il Sangue è un disco non immune da qualche passaggio a vuoto (Non Siamo Numeri è un brano poco brillante sotto ogni aspetto), ma che è sicuramente consigliato a chi vuole ascoltare del sano metal in grado di rapportarsi con le nostre problematiche quotidiane piuttosto che con temi lontani dalla realtà che viviamo.
Concludo dicendo che, comunque, non si può fare a meno di apprezzare chi, quando afferma in I Cani Del Padrone che “La nostra storia è un libro che cambia colore ad ogni ristampa”, ci mette in guardia dalle riletture di parte degli eventi del passato; cancellare, sminuire o travisare quanto fatto dalle generazioni di ieri è solo uno spregevole trucco volto ad ingannare per sempre quelle future.

Tracklist:
1. Crollerà il Cielo
2. Scusate per il Sangue
3. Idiocracy
4. Imperi di Sabbia
5. I Cani del Padrone
6. La Paura del Diverso
7. La Legge è Uguale per Tutti
8. Non Siamo Numeri
9. Radici nel Cemento
10. Mentre Tu Dormi
11. Sparami sul Viso

Line-up :
Carlo Rota – Bass
Fulvio Sain – Guitars, Vocals
Alessandro Longo – Drums

TEMPESTA – Facebook

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