Una (modesta) retrospettiva sull’hardcore punk finlandese anni 80
Cos’è sta roba? E soprattutto, perchè?
Domanda legittima. Beh, personalmente trovo che la Finlandia sia un paese in sé molto affascinante, che meriterebbe di essere esplorato e su cui varrebbe la pena documentarsi.
Non sto tuttavia a dilungarmi qui in informazioni extramusicali, sebbene argomenti da approfondire sulla Finlandia ce ne sarebbero davvero molti (la conformazione del territorio, gli aspetti economici, politici e sociali, le origini etniche e culturali della popolazione, il bilinguismo, il cibo, la vodka, etc.).
In questa sede, mi limiterò a considerare la scena hardcore punk degli anni 80. Ormai sono sedici anni da quando ho cominciato ad interessarmi agli estremismi musicali (e culturali), quindi più di metà della mia vita.
In quel periodo, per me “musica estrema” significava essenzialmente crust/grind. Sebbene negli anni successivi gran parte della mia attenzione si sia rivolta verso il death metal, di recente ho avuto un ritorno alle origini, riscoprendo la mia vecchia passione per il crust/d-beat.
Per questo, quando il buon Luca mi ha chiesto di scrivere qualcosa per IYE, per me è stato subito chiaro di cosa mi sarei occupato: l’hardcore finlandese anni 80, che alla nascita ed alla stabilizzazione del crust/d-beat ha contribuito in maniera notevole.
Sebbene piccola, infatti, la scena finnica di quegli anni era estremamente attiva ed ha prodotto una considerevole quantità di materiale di grande influenza per l’evoluzione del genere in una direzione d-beat/crust.
Non è un caso che una o due band finlandesi siano talvolta menzionate nelle storiografie sull’origine del punk estremo, accanto ai maestri delle due scene principali: quella della vicina Svezia (che ha dato i natali negli anni 80 a gruppi seminali come Anti-Cimex, The Shitlickers, Mob 47, Svart Parad, No Security, Avskum, Asocial, Totalitär e negli anni 90 ad altri ottimi act come Skitsystem, Wolfbrigade, Driller Killer, Disfear, Slaganfall, Kontrovers, etc.) e quella britannica (non credo ci sia bisogno di presentazione per gruppi quali Discharge, Doom, Amebix, The Varukers, GBH, Chaos UK, Disorder, Heresy, Hellbastard, E.N.T., Concrete Sox, Antisect, Napalm Death etc.)
Per questo, nelle prossime pagine cercherò di offrire un quadro, che non pretende tuttavia di essere esaustivo, sulle band che hanno maggiormente contribuito alla causa dell’ hardcore punk finlandese, focalizzandomi in particolare sui gruppi che hanno avuto una certa influenza per lo sviluppo dell’hardcore/crust a livello internazionale.
Va sottolineato che l’influenza di alcune di queste band si possa notare nel sound di realtà molto più conosciute e a volte ai margini della scena hardcore (ad esempio, Max Cavalera non ha mai fatto mistero dell’influenza dei Terveet Kädet sul sound dei Sepultura).
Spero di riuscire ad offrirvi una lettura interessante e meno pesante possibile: non dovessi riuscire a stimolare il vostro interesse per questa scena, mi auguro almeno di non avervi tediato troppo.
Per le immagini, quando possibile ho preferito usare foto scattate da me (nessun copyright, ovvio).
Negli altri casi, verrà resa nota la fonte.
TERVEET KÄDET
I Terveet Kädet (letteralmente “Mani Sane”) sono spesso menzionati come gli iniziatori dell’hardcore punk finlandese.
Il logo classico della band, fotografato dal booklet del cd Kumia ja Verta (“Gomma e Sangue”), che raccoglie il materiale pubblicato nel 1987. Una versione alternativa, anch’essa adoperata abbastanza spesso, del logo dei Terveet Kädet.Onestamente, questa attribuzione di paternità esclusiva del genere mi lascia qualche dubbio.
Tuttavia, mi pare innegabile che agli inizi degli anni 80 la scena punk finnica abbia ricevuto uno scrollone e che un ruolo determinante in questa scossa sia stato giocato proprio dal combo guidato dal vocalist Veli Matti “Läjä” Äljälä.
Provenienti dalla piccola Tornio, una cittadina della Lapponia sud-occidentale al confine con la Svezia, nel gennaio 1980 il quartetto guidato dall’allora ventunenne Läjä, unico membro fisso della band (ed ancora attivo sia con i Kädet che in altri progetti musicali ed artistici), avrebbe tirato fuori dal cilindro l’EP Rock Laahausta Vastaan (“Rock Contro la Musica Lenta”), un disco di una crudezza e aggressività piuttosto rare per la scena punk dell’epoca, un fiume in piena in grado di travolgere tutto in poco meno di tre minuti, con tre brani di crudo hardcore rapido e potente.
La band avrebbe replicato di lì a breve con gli altri EP II e Ääretön Joulu (“Natale Infinito”), in cui già si possono notare ritmiche che diventeranno poi il trademark del d-beat/crust.
Avrebbero fatto seguito la ristampa di Rock Laahausta Vastaan e quella dei primi due EP in un unico disco a tiratura limitata Kädet Suojelee (una traduzione approssimativa, su cui però in questo caso non metto la mano sul fuoco, dovrebbe essere “Egli Protegge le Mani”), fino ad arrivare al primo LP, lo storico album omonimo pubblicato dalla leggendaria Propaganda Records (che dai primissimi anni 80 in poi sarebbe sempre stato un punto di riferimento per la scena punk finnica).
A botte di veemenza, negli anni a venire i Terveet Kädet avrebbero conquistato un ruolo di primo piano nell’ambito dell’hardcore più aggressivo e potente, esercitando un’enorme influenza ben oltre i confini nazionali ed assurgendo allo status di gruppo di culto anche tra molti fan del metal estremo.
Elencare e descrivere tutti i lavori del gruppo sarebbe una storia lunga e meriterebbe un fascicolo tutto suo ed onestamente non ho tutto il materiale a mia disposizione, rimane il fatto che (nonostante un periodo di stasi creativa nella prima decade dell’anno 2000) a distanza di trentacinque anni dagli esordi,
adoperata abbastanza spesso, del logo dei
Terveet Kädet.
i Terveet Kädet continuano ad esistere e a travolgere tutto con il loro hardcore crudo e potente, suonato e gridato con furia e violenza, normalmente nell’idioma nativo, anche se nella discografia della band di Läjä non mancano diversi brani e perfino interi dischi in inglese (ad esempio The Horse o Sign of the Cross).
I lavori più recenti del combo originario di Tornio, datati entrambi 2012, sono l’LP Musta Hetki (“Momento Nero”) ed il live album UGH! Terveet Kädet Elävänä (“Ugh! I Terveet Kadet dal Vivo”), mentre sul fronte EP l’ultima fatica dei Kadet è Ihmisen Poika, Pedon Poika (“Figlio dell’Uomo, Figlio della Bestia”) del 2009. In tutti questi ultimi dischi, a mio modesto parere, Läjä e soci si mostrano in piena forma, perfettamente in grado di nuocere piacevolmente alle nostre orecchie.
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RATTUS
I Rattus sono un’altra band capostipite dell’hardcore finlandese.
La mia versione preferita del logo deiRattus, dal booklet dell’EP Rattus on
Rauta.
Il trio sorge nel 1978 a Vilppula, un paesino di poche migliaia di anime nella regione della Finlandia Occidentale.
Nel 1980 vede la luce il primissimo EP, praticamente un singolo, Khomeini-Rock, in tiratura limitata a 200 copie, Seguito da Fucking Disco l’anno successivo, di cui sono stampate 300 copie.
Saranno i dischi editi con l’etichetta Poko Records di Tampere (un’altra label di rilievo nella scena punk finnica degli anni 80) che cominceranno a far seriamente circolare il nome della band, non solo all’interno dei confini nazionali.
L’EP Rattus On Rauta (“I Rattus Sono Ferro”) mostra come il sound del gruppo sia ancora ancorato ad un sound “Londra anni” 70: uno scarno rock’n’roll grezzo e dinamico.
Tuttavia, si comincia a vagamente intravedere il potenziale per un’evoluzione in senso più estremistico, che esploderà nel successivo EP Rajoitettu Y dinsota (“Guerra Nucleare Limitata”), del quale verrà edita anche una versione in 12” dall’etichetta brasiliana Punk Rock Records.
I dischi dei Rattus eserciteranno una grossa influenza nel circuito hardcore sudamericano, non a caso anche il miniLP Uskonto on Vaara (“La Religione è un Pericolo”) del 1984 vanterà una ristampa brasiliana l’anno successivo; successivamente, la band conquisterà anche il subcontinente settentrionale, dove pubblicheranno il famigerato 20-song LP su Rat Cage nel 1984 (dell’album esiste anche un’edizione britannica) e l’EP WC Blows Up su Mutha nel 1985. Nel 1986, uscirà un’edizione francese di Rajoitettu Ydinsota, su Neg FX.
Ydinsota.
Ormai la band di Veli-Pekka Hyvärinen ed i fratelli Jarkko e Tomi Marjamäki rappresenta una realtà nella scena hardcore punk internazionale, ed il suo sound, che ha virato in direzione più aggressiva, ha guadagnato una discreta notorietà anche in ambito metal (oltre al pubblico riconoscimento di Max Cavalera, pare che anche i Metallica avessero un debole per il trio di Vilppula).
La band rimarrà in pista ancora pochi anni, in cui verranno pubblicati su etichette nazionali gli EP Ihmiset on Sairaita (“La Gente Deve Stare Male”, nel senso che è fuori di testa) del 1985 e Win or Die del 1988 mentre l’album Stolen Life verrà la luce su Neg FX nel 1986 e sarà riedito l’anno successivo sulla brasiliana New Face.
Nel 1988 arriverà lo scioglimento, che priverà la scena hardcore punk finnica ed internazionale di una band seminale fino alla reunion del 2001, seguita dalla pubblicazione di tre album su cd per etichette nazionali: l’omonimo del 2005, Uudet Piikit (“Nuove Vette”) del 2007, entrambi su Poko Records e Turta (“rintronato”, traduzione approssimativa) del 2013 su Svart Records, che mostrano un certo abbandono dell’estremismi hardcore per ritornare a sonorità più rock’n’roll.
Inoltre, alla reunion hanno fatto seguito diverse release straniere, soprattutto ristampe e materiale live (tra cui spicca lo split cd con i mostri britannici Doom).
Nel 2011 il chitarrista e vocalista Jarkko è stato sostituito da Jopo Rantanen.
Durante i tredici anni intercorsi tra lo scioglimento e la reunion, tra la varie release si segnala la raccolta su cd del materiale pubblicato nei primi anni di attività del gruppo, Levytykset 1981-1984 (“Registrazioni 1981-1984”), uscito su Poko Records.
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KAAOS
Forse il gruppo che personalmente porto maggiormente nel cuore, per quanto riguarda la scena hardcore punk finnica.
Il 7” Nukke, pubblicato dalla FightRecords di Tampere nel 1985.
I Kaaos si formano a Tampere, una delle principali città finlandesi, situata nella ragione della Pirkanma, nel 1980.
La vita artistica del combo guidato dal vocalist Jakke Hallikainen è breve, ma lascerà un segno molto profondo sulla scena nazionale, estendendo la sua influenza anche oltre confine.
Il sound del gruppo si caratterizza sin dall’inizio come molto brutale e diretto, decisamente estremo per i tempi (anche se un certo retaggio rock’n’roll rimane evidente).
La band esordisce nel 1981 con i quattro pezzi che compongono Kytät On Natsisikoja (“Gli Sbirri Sono Porci Nazisti”), lato A di uno split EP con i concittadini Cadgers, gruppo che successivamente cambierà il suo nome in Riistetyt e diventerà a sua volta esponente di spicco della scena hardcore finnica (vedi più avanti).
Seguirà nel 1982 l’LP Totaalinnen Kaaos (“Caos Totale”), 16 brani di crudo e veloce hardcore per 28 minuti di aggressione continua, in cui i Kaaos rovesciano sull’ascoltatore tutta la loro rabbia contro il sistema politico, colpendo indistintamente la destra come la sinistra.
Si replica nel 1984 con l’ottimo LP Il 7” Nukke, pubblicato dalla Fight Records di Tampere nel 1985. Ristiinnauttu Kaaos (“Caos Crocifisso”), uscito per la Barabba Records di Oulu (un’altra città tra le principali del Paese), che prosegue sulla falsariga del precedente, scaricando sull’ascoltatore la sua furia antisistema, incanalata in dodici tracce di hardcore solido ed intenso e gridata con forza dalla voce sofferta di Jakke.
Le strutture dei brani rimangono sempre piuttosto scarne, i Kaaos mirano a ferire in maniera diretta e senza fronzoli, riuscendo perfettamente nel loro intento.
La tappa successiva è lo storico, spettacolare split LP con i Terveet Kädet, intitolato So Much Fun, che esce per la tedesca Weird System. Entrambe le band si lanciano nel loro caratteristico assalto hardcore (i Kaaos in finlandese, i Kädet in inglese), senza però rinunciare a qualche brano un po’ più eclettico (in particolare i Kaaos si lasciano andare a qualche cavalcata un po’ più oscura e depressa).
La band si scioglierà nel 1985, non prima di avere dato alla luce l’EP Nukke (“Bambola”) su Fight Records, otto brani del loro classico hardcore al fulmicotone, dinamico e potente, con l’aggiunta di un singalong in chiave punk a concludere l’opera con un tocco di ironia.
band dal booklet dell’LP Ristiinnauttu
Kaaos del 1984.
Nel 1994, la tedesca Lost and Found Records pubblicherà una raccolta di tutto il materiale della band pubblicato tra il 1981 ed il 1985, intitolata Total Chaos, mentre nel 1996 l’EP Valtio Tuhoaa Ei Rakenna (“Lo Stato Distrugge, Non Costruisce”), originariamente registrato e mixato nel 1983, verrà pubblicato dalla Fight Records di Tampere.
Il gruppo si riformerà nel 1999 e nel 2001 registrerà un 10” con otto nuovi brani intitolato Ismit (“ismi”; inteso come “ideologie”), riprendendo il discorso da dove si era rimasti, con un hardcore diretto, molto intenso e violento, con lo screaming di Jakke sugli scudi (nel frattempo, nel 2000 la Fight Records aveva dato alle stampe uno split EP con gli svedesi Svart Aggression, senza brani nuovi).
Negli anni successivi il gruppo intraprenderà un’intensa attività live, che annovera anche un tour europeo nel 2002, prima del definitivo scioglimento annunciato nell’ottobre 2005.
Nel 2007, il fondatore della band Jakke morirà improvvisamente di attacco cardiaco e l’anno successivo gli altri membri dei Kaaos si riuniranno per tenere un ultimo concerto in sua memoria, intitolato semplicemente Jakke R.I.P., al Vastavirta di Tampere.
RIISTETYT
I Riistetyt (“Gli Sfruttati”) si formano a Tampere nel 1981 con il nome di Cadgers, sotto il quale registreranno il loro lato dello split LP con i concittadini Kaaos, per poi cambiare monicker nello stesso anno.
dell’EP Tuomiopäivä, in origine
uscito su Kill City nel 1991.
Al pari dei Kaaos, i Riistetyt fanno in fretta ad emergere come paladini del punk anarco-crestato finnico.
Dopo il buon esordio con l’EP Laki ja Järjestys (“Legge ed Ordine”) del 1982, nel 1983 approdano su Propaganda Records e registrano il bellissimo LP Valtion Vankina (“Prigioniero dello Stato”), un album che picchia pesante, con ventidue stilettate hardcore veloci e dirette compresse in un album di trentuno minuti.
Un album che lascerà inevitabilmente il segno sulla scena. Farà seguito nello stesso anno un altro LP, Skitsofrenia (“Schizofrenia”), ancora su Propaganda.
Il sound prosegue in una direzione molto meno estrema e parecchio più rock’n’roll rispetto al predecessore: si rimane su lidi decisamente hardcore punk, ma i ritmi si fanno molto meno incalzanti e le strutture molto più ragionate. Sicuramente un disco valido, ma un po’ deludente viste le aspettative generate dal predecessore.
Questa direzione viene confermata con il successivo album Raiskattu Tulevaisuus (“Futuro Stuprato”), che prosegue sulla falsariga del predecessore.
Nel 1985, il gruppo si scioglie e rimarrà inattivo fino al 1999. Nel frattempo, uscirà qualche altro disco della band: mentre generalmente si tratta di raccolte o live non particolarmente interessanti, la Kill City nel 1991 pubblica il 7” Tuomiopäivä (“Il Giorno del Giudizio”), che ripesca materiale inedito registrato e mixato nel 1983.
In questo EP è possibile ritrovare i Riistetyt nella loro versione più aggressiva: sei tracce di cruda rabbia hardcore che rimanda ai fasti di Valtion Vankina.
Nel 2000 il gruppo ritorna con l’EP Tervetuloa Kuolema (“Benvenuto alla Morte!”), pubblicato su Fight Records e ristampato con l’aggiunta di due pezzi dall’americana Havoc Records due anni dopo.
I sei brani che compongono il disco ci restituiscono dei Riistetyt prima maniera, dal sound pesante ed aggressivo, che sembra guardare molto più al d-beat che non al rock’n’roll. Seguiranno l’LP Kuka Valehtelee? (“Chi Sta Mentendo?”) del 2001 e l’ottimo 10” Orjat ja Kurjat (“Gli Schiavi e i Miserabili”) del 2002, entrambi editi sia da Fight Records che dalla brasiliana Usina de Sangue, La ristampa su Havoc Records dell’EP Tuomiopäivä, in origine uscito su Kill City nel 1991.
nostri, dal booklet del vinile del nuovo
LP Korppien Parati.
Il collage di foto della band ai giorni nostri, dal booklet del vinile del nuovo LP Korppien Parati, che confermano la direzione più brutale intrapresa dal combo di Tampere.
Seguono il 7” Kahleet (“Ceppi”) su Havoc Records nel 2005 e l’album Kuolonhymnejä (“Gli Antichi Inni”), che finalmente esce sulla propria Riistetyt Records, nel 2009. Anche questi lavori mostrano un gruppo alle prese con un sound aggressivo e graffiante, relativamente cupo, in cui riecheggia sempre di più l’influenza dei Discharge.
E si arriva così ai giorni nostri con l’album Korppien Parati (“La Sfilata dei Corvi”), pubblicato dalla finnica Stupido Records e dalla brasiliana Terr, che offre ancora un d-beat pesante e roccioso di ottima qualità, caratterizzato da un riffing tagliente, ritmiche ossessive e la veemenza della voce di Lazze, l’unico membro rimasto della formazione originale del lontano 1981.
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KUOLEMA
I Kuolema (“Morte”) si formano nel 1982 a Kemi, cittadina della Lapponia sud-occidentale vicina a Tornio, la città di origine dei Terveet Kädet.
Il collage di foto della band ai giorninostri, dal booklet del vinile del nuovo
LP Korppien Parati.
Insieme ai Sekunda (“Secondo”), si tratta di uno degli act più brutali della scena hardcore punk finlandese (il loro sound tende al grind/noise, infatti), nonchè uno di quelli con la storia più controversa.
Infatti, la loro storia è sempre stata legata a doppio filo con l’abuso di alcool e droghe da una parte e con risse e problemi con la legge dall’altra. Cercando di andare con ordine, i Kuolema si formano nel 1981 ad opera di Ile (voce), Walde (chitarra) Juki (basso) e Weke (batteria). Grazie all’amicizia che li lega ai vicini Terveet Kädet, la band usa spesso la sala prove di questi ultimi, riuscendo anche a suonare dal vivo in qualche microscopico evento punk.
A dispetto dei seri problemi che si trovano ad affrontare su vari fronti, il gruppo riesce a progredire e nel 1983 arriva a pubblicare un demo di dieci brani ancora inedito.
Nello stesso anno, arriva la prima incisione del gruppo, con la partecipazione alla famigerata compilation Hardcore 83 edita dalla Propaganda Records, a cui i Kuolema contribuiscono con il brano Äpärä (“Bastardo”).
La band parteciperà anche ad altre compilation al di fuori dei confini nazionali, grazie ad un’intensa attività di tape trading da parte dei membri del gruppo, che nonostante le difficili condizioni gestiscono anche una label di cassette, la quale nel 1981 aveva pubblicato anche una propria compilation Punk Elää! (“Il Punk E’ Vivo!”).
Seguiranno però eventi luttuosi che porteranno allo scioglimento della band. Nel 1984, il chiarrista Walde perirà in un incidente d’auto, gettando gli altri membri della band nello sconforto.
Le droghe pesanti fanno irruzione nella vita della band. Walde verrà sostituito dal chitarrista dei The Rutto (“La Piaga”), Mäkinen, che a sua volta verrà stroncato da un’overdose, nel 1985. La fine dei Kuolema è decretata: i membri della band si disperderanno.
Il materiale composto nei primi anni viene raccolto nei cd Noise Not Music ed And the Noise Continues, editi dalla Alternative Action Records nel 1997.
Esiste anche un EP dalla storia controversa, la discutibile (e discussa) uscita Noise from the Sick City uscito per la label tedesca Power It Up nel 2004: trattasi di una rehearsal tape del 1983 sulla cui pubblicazione la sezione ritmica della band ha stipulato un accordo con l’etichetta all’insaputa del vocalist Ile.
La release è estremamente lo-fi e confusa, anche per chi fa del rumore il suo pane quotidiano. I Kuolema si riformeranno nel 2001, situando questa volta il loro quartier generale nella capitale Helsinki, nel popolato quartiere di Kallio.
La nuova formazione annovera il vocalist della formazione originale, Ile, più membri dei Força Macabra alla chitarra, basso e batteria.
I rinati Kuolema mostrano una padronanza strumentale nettamente migliore ed un sound ancora più estremo rispetto alla band delle origini e pubblicheranno diverso materiale inedito, girando anche parecchio in tour, in patria e all’estero (nel 2005 visiterrano anche il Brasile). Tra le numerose uscite della nuova incarnazione dei Kuolema, si evidenziano il 7” Mölyä, Perkele!!! (“Grida, Cazzo!”) uscito su Alternative Action nel 2002 ed uno split EP con gli Agathocles uscito su Agromosh nel 2004, e più di recente, la raccolta su cd Viinaa Aineita Naisia (“Alcool, Droga e Donne”) del 2008 e gli EP 251 (“251”) del 2006 Lääke Asetelma (difficile da tradurre, direi approssimativamente “Droga, Natura Morta”) del 2012, tutti editi sulla propria etichetta Lady Lasol (l’ultimo è uscito in edizione limitata a 251 copie).
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VARAUS
I Varaus (“carica elettrica”), sono un altro gruppo storico dell’hardcore finlandese, che è riuscito a lasciare un solco profondo sulla scena (quando si sente
I Varaus ai tempi del primo vinile 1/2,immagine presa da YouTube.
parlare di punk finnico anni 80, raramente il nome dei Varaus viene dimenticato) sebbene abbia avuto una vita molto breve.
Il gruppo si forma nel 1981 a Lapinjärvi, nella regione bilingue dell’Uusimaa, dove si concentra una parte notevole della popolazione del Paese (vi si trovano infatti alcune tra le città finlandesi maggiormente popolate, come Eppso e Vantaa, oltre alla capitale Helsinki).
La band, composta da Jone (voce), Timppa (chitarra), Tero (basso) e Hande (batteria) è fin dagli esordi relativamente attiva da punto di vista live, ma la prima release del gruppo vede la luce solo nel 1983, con l’LP autoprodotto 1/2, inciso su un solo lato del vinile.
Il gruppo si presenta con nove brani di hardcore punk crudo, veloce e monolitico influenzato dai Discharge: come nel caso di Kaaos, Terveet Kädet e Riistetyt, i Varaus contribuiranno notevolmente a dare forma al trademark dell’hardcore finlandese, portando la scena punk del paese verso territori più vicini al d-beat.
Sottolineerei l’accettabile qualità del suono del disco, forse superiore rispetto alla media delle autoproduzioni finniche del periodo.
Dopo la partecipazione alla compilation Hardcore 83, l’album è seguito nel 1984 dalla pubblicazione di un 7” EP, Tuomittu Elämään (“Condannato a Vivere”), ancora una volta autoprodotto.
Il sound della nuova uscita va nella stessa direzione del precedente (sebbene con una produzione leggermente più lo-fi): un hardcore punk crudo e roccioso, vagamente cupo e decisamente tendente al d-beat, cantato nell’idioma nativo.
Una release di grande spessore, che lascia intravedere un grosso potenziale per il gruppo.
Sfortunatamente, il vinile rappresenterà anche il canto del cigno della band, che si scioglierà nel 1985, dopo la partecipazione ad alcune compilation quali Finnish Spunk/Hard Beat, Propaganda Live e Yalta Hi-Life.
Fatta eccezione per il vocalist Jone, i membri dei Varaus daranno vita ad uno dei primissimi gruppi speed/ thrash metal finlandesi, denominato Vendetta, che avrà vita estremamente breve e darà alla luce solo un maxi-EP.
Successive allo scioglimento, verranno pubblicate due raccolte del materiale composto e registrato dalla band negli anni 80.
Nel 1996, vedrà la luce il cd Requiem, pubblicato dalla Kråklund Records di Vasaa, che contiene diciannove brani: sei dei nove pezzi che componevano il primo album, i quattro pezzi dell’EP successivo più un’altra decina di brani, alcuni dei quali pubblicati sulle diverse compilation a cui i Varaus hanno partecipato nel periodo 1983-84.
Nel 2010, viene infine rilasciato l’LP 1/1, dalla label americana Feral Ward, che include tutti i brani di 1/2 e Tuomittu Elämään, più altri brani incisi dal gruppo nella sua breve storia. Postumi allo scioglimento del gruppo, alcuni brani targati Varaus faranno la loro comparsa sulle compilation Brutal Thrashin’ Hardcore del 1989, Hardcore Holocaust del 1998, Killed by Finnish Hardcore del 2003 ed i ben quattro cd di Punk ja Yäk—Suomi Punk 1977-1987 del 2009.
A differenza di moltissime altre hardcore band finlandesi attive negli anni 80, non c’è stata re-union per i Varaus, colpiti anzi da un evento luttuoso nel 2008, che ha visto il decesso del vocalist Jone. A quanto mi risulta, non esiste una pagina web ufficiale della band, nè una pagina facebook.
Molto materiale della band si può trovare su YouTube, incluso un concerto di quasi un’ora tenutosi ad Helsinki.
Concludo la paginetta sui Varaus con una curiosità: una hardcore band attiva nella scena finlandese tra il 2003 ed il 2007 chiamata Varaus S.S. dichiarerà di avere adottato questo moniker dalla fusione dei nomi di due tra i gruppi preferiti dei membri della band: i connazionali Varaus ed i d-beater svedesi Crude S.S.
TAMPERE S.S.
La copertina del secondo EP della band di Tampere, Sotaa (da www.anarcho-punk.net).Come facilmente intuibile, i Tampere S.S. sono originari della città di Tampere, che forse negli anni 80 poteva considerarsi una sorta di “capitale” nazionale del punk.
La band si forma nei primissimi anni 80, per mano del leader e compositore Mika Vuolle.
Il gruppo darà alla luce solo un paio di EP autoprodotti, prima sciogliersi a metà della decade, ma il loro nome rimarrà impresso con forza nella storia della scena hardcore punk finnica.
Andando con ordine, il lavoro d’esordio dei Tampere S.S. è Kuollut & Kuopattu (“Morto e Sepolto”), sei brani originalmente incisi su nastro autoprodotto nel 1983 (a metà anni 90 verrà poi ristampato su vinile prima dalla locale Fight Records e poi dall’americana Havoc) che denotano una band alle prese con un hardcore furioso in linea con i gruppi conterranei del periodo: un ritmiche ossessive influenzate dalla scuola britannica, riff cupi e taglienti ed una voce grezza e sporca che urla i caratteristici slogan punk dell’epoca con rabbia e veemenza.
Similmente a quanto già notato con per i Rattus, a sonorità più tendenti al d-beat/ crust, ne vengono accostate altre che tradiscono origini rock’n’roll.
Il risultato è di grande impatto: brani essenziali, crudi efficaci nel bastonare le orecchie del malcapitato ascoltatore.
Seguirà nello stesso anno un altro EP, Sotaa (“Guerra”), nuovamente autoprodotto ma questa volta direttamente su vinile (anche questo poi ristampato su Fight, quindi su Havoc, a metà anni 90).
Sotaa si compone di otto pezzi (sette nuovi più la riproposizione di un brano del primo EP) sulla falsa riga del disco precedente, annoverando sia brani di furioso hardcore ispirato da gruppi come Discharge e Varukers ad altri più vicini ad un grezzo rock’n’roll, risultando tuttavia leggermente più maturo e strutturato.
S.S. in una fanzine locale
dei primi anni 80 (da
punk.suntuubi.com).
Il sound della band continua ad essere permeato dall’alone cupo che sarà tipico del d-beat. Al pari del suo predecessore, questo EP rappresenta una pietra di notevole importanza per la scena.
Sfortunatamente, i Tampere S.S. si scioglieranno a breve distanza, lasciando dietro di sé solamente questi due brevi dischi, oltre alla partecipazione a qualche compilation.
Resta il fatto che, pur breve, l’esistenza della band di Mika Vuolle ha rappresentato un nome di spicco per l’hardcore finlandese, a cui ancora oggi la scena punk finnica (purtroppo sensibilmente ridimensionata rispetto a qualche decennio fa, ma comunque viva e vegeta) guarda come punto di riferimento.
Nei primi mesi del 2009, Mika riformerà la band reclutando nuovi membri.
I nuovi Tampere S.S. registreranno un EP intitolato Prowo 09 (“Promozionale 2009”), che vedrà la luce nell’estate dello stesso anno.
La nuova incarnazione della band, pur senza rompere del tutto con le radici hardcore, si dimostrerà orientata verso un altro tipo di sound: i brani si fanno molto più lunghi e le sonorità più groovy e metalliche, non particolarmente veloci anche se sempre piuttosto ruvide e sporche (a tratti sembra di sentire alcuni brani dei Pantera dei primi anni 90, rimane poco a che vedere con i Tampere S.S. degli anni 80).
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BASTARDS
I Bastards sono un’altra influente hardcore band a cui la città di Tampere ha dato i natali.
S.S. in una fanzine locale
dei primi anni 80 (da
punk.suntuubi.com).
Il gruppo viene fondato dal chitarrista e compositore Risto “Rike” Jokela nel 1980 e rimarrà in attività fino al 1985. Inizialmente, della voce si occupa Heikki Salminen, sostituito dopo un paio d’anni da Timo Lahti.
Il lavoro d’esordio della band è il demo Turvallista Huomista (“Un Domani Sicuro”), un nastro contente 23 brani inciso su un solo lato (che verrà ristampato su vinile dalla tedesca Assel Records con il titolo di Demo82 nel 2004 e su cd dalla finlandese Propaganda nel 2006).
Della cassetta esiste anche una versione (sulla cui ufficialità non sono sicurissimo) intitolata Harhaa (“Pregiudizio”), datata 1983, che include anche la cover di No Scapegoat dei Varukers e nel lato B un concerto tenuto dalla band nella relativamente popolata città di Oulu.
A poche settimane segue il primo disco della band: l’EP Maailma Palaa Ja Kuolee (approssimativamente “Il Mondo Brucerà e Perirà”), pubblicato in vinile colorato (disponibile in versione rossa e blu) dalla (poi ristampato da Höhnie Records di nuovo in edizioni di diversi colori).
Ad oggi è possibile trovarlo con tre diverse copertine. A parte le facezie, il disco si compone di dieci brani di cui nove presi dal demo.
Il gruppo suona un hardcore piuttosto aggressivo, ancora molto ancorato a radici rock’n’roll. La voce sporca e cattiva ed il suono ruvido della chitarra sovrasta ritmiche strutturalmente semplici, potenti e non particolarmente veloci.
Il sound del disco denota una band ancora piuttosto in matura, ma con ampi margini di miglioramento.
Miglioramento che verrà fuori in maniera apprezzabile nel disco successivo, Järjetön Maailma (“Mondo Malato”), uscito originalmente su Propaganda nel 1983, quindi ristampato due volte dalla stessa etichetta: la prima nel 2006 (insieme alla Assel) e poi nel 2013.
Il disco si compone di diciannove brani, che mostrano una band alle prese con il caratteristico hardcore/d-beat inevitabilmente influenzato dalla scena britannica (Discharge e The Varukers su tutti, del resto le origini del crust/d-beat sono quelle, c’è poco da fare).
I Bastards propongono quindi quarantadue minuti di hardcore non particolarmente veloce, ma caratterizzato da ritmiche piuttosto ripetitive ed ossessive, sovrastate da taglienti riff punk rock, che sfociano occasionalmente in assoli piuttosto semplici ma abrasivi quanto basta.
La voce di Timo completa l’opera rifacendosi essenzialmente al grande Cal del combo di Stoke-on-Trent, anche se in maniera meno cupa ed incisiva.
Il loro disco successivo, che purtroppo rappresenterà anche il canto del cigno del combo di Rike Jokela è Siberian Hardcore, album di diciotto brani uscito su Rock-o-Rama nel 1984.
Il disco rappresenta in un certo senso una svolta, in quanto per la prima volta i testi delle canzoni sono scritti in inglese (anche se, ad onor del vero, si tratta spesso di traduzioni di brani precedenti…).
Musicalmente, siamo all’incirca sui registri del lavoro precedente, si prosegue sul sentiero tracciato dai mostri britannici, a tratti orbitando verso una direzione che poi evolverà nel crust, a tratti però rivendicando con forza le radici rock’n’roll.
L’album sarà ristampato su cd dalla Propaganda nel 2003, quindi nuovamente in vinile dalla teutonica Höhnie Records nel 2005. Dopo lo scioglimento, usciranno delle raccolte su cd del materiale della band.
Tra queste, l’operazione maggiormente degna di nota (se non altro a livello di mole) è quella realizzata dalla finnica Kråklund Records nel 1996: una ristampa dell’album Järjetön Maailma con ben diciotto bonus track, che includono i brani dell’EP Maailma Palaa Ja Kuolee, le cinque tracce originariamente uscite sulla compilation Russia Bombs Finland edita dalla Propaganda Records nel 1982, insieme ad altri tre brani degli esordi.
Esistono altre due raccolte: World Burns to Death uscita su Lost and Found Records nel 1994 e Maailma Palaa pubblicata di nuovo dalla Propaganda nel 2013.
MELLAKKA
I Mellakka (“Rivolta”) si formano nel 1983 a Rauma, una cittadina costiera ed industriale situata nella regione sudoccidentale della Satakunta.
davvero giovanissimi, in una foto del 1985.
Dal sito ufficiale della band.
La band avrà vita breve, durante la quale darà alla luce due EP ed un demo, tutto sommato non male per un gruppo che ha vissuto pochi anni e cambiando spesso line-up, in una realtà piuttosto piccola, specialmente se si considera l’età dei membri dei Mellakka.
Il combo, messo in piedi con pochi mezzi ma molta voglia di fare dal batterista sedicenne Jappe (insieme al vocalist quindicenne Pete, che lascerà prima dell’uscita del primo EP), concretizzerà i suoi sforzi per la prima volta nel 1984, con l’autoproduzione del 7” Ei… (“No…”).
Il disco, pur tradendo qualche volta l’amore dei membri della band per il punk rock di fine anni 70, denota un sound roccioso, potente e brutale fortemente influenzato non solo dai soliti gruppi britannici, ma che risente già dell’influenza dei gruppi che entreranno nella storia della scena finlandese (Riistetyt e Kaaos su tutti), anche se il sound dei Mellakka risulta un po’ più veloce rispetto alla media.
I sei brani che compongono Ei… sono energia pura e fanno di questo EP un lavoro discretamente estremo per i tempi.
L’EP successivo, Itsenäisyyspäivä (“Giorno dell’Indipendenza”), alza ulteriormente la posta, proponendo un sound ancora più potente ed energico, sempre molto veloce, che affonda le radici nella tradizione punk britannica. Nessuna novità, diciamo, ma un ancora maggiore concentrato di aggressività ed il tentativo di inserire qualche assolo un po’ meno “standard”.
Nel 1986, con il ritorno del vocalist originale Pete, vedrà la luce quello che purtroppo sarà l’ultimo lavoro della band, un demo di tre brani semplicemente intitolato Demo 86.
La formula non cambia, il sound del gruppo rimane ancorato ad un crudo hardcore potente e veloce, caratterizzato da riff ruvidi, ritmiche sostenute e voce grezza.
Tuttavia, si nota un discreto miglioramento (almeno per gli standard del genere) nella padronanza strumentale dei membri del gruppo che, come molti gruppi punk dell’epoca, subiscono almeno in parte il fascino del dirompente thrash metal di oltre oceano.
Si fanno quindi leggermente più blandi i legami con la tradizione punk rock di fine anni 70, mentre si viaggia un po’ di più nella direzione della potenza.
Come già specificato, sfortunatamente questo demo rappresenterà l’ultimo lavoro dei Mellakka.
Il demo sarebbe in realtà destinato ad includere molti altri brani, ma il gruppo si scioglierà prima di avere il tempo di registrarli.
I Mellakka lasceranno la natia Rauma per disperdersi in altre realtà meno costrette, limitandosi a provare in maniera saltuaria per qualche anno, fino al 1993.
Dopodichè, il nome dei Mellakka sarà consegnato al passato. Nel 2004 tutti i quattordici brani registrati dai Mellakka nella loro breve storia verranno raccolti nel cd autoprodotto R.I.P. Recordings 1984-1986, per ventisei minuti di musica che, nel loro piccolo hanno costituito un tassello della storia dell’hardcore finlandese.
Sebbene la band non esista più da oltre vent’anni, alcuni dei membri che hanno fatto parte della band stanno tenendo in piedi il sito web ed anche delle pagine su vari social network (questo dice molto, a mio parere, sulla passione che animava la creatura Mellakka a quei tempi).
Qui mi limito a riportare l’indirizzo del sito ufficiale e della pagina MySpace.
Per ulteriori (e più dettagliate) informazioni sui Mellakka:
Webpage
My Space
In chiusura
Sono assolutamente consapevole dei numerosi limiti della mia breve rassegna.
I gruppi presi in considerazione sono solo un campione minimo di quelli che hanno fatto parte di una scena che, come sottolineato in apertura, sebbene fosse molto piccola ha saputo ritagliarsi un ruolo non trascurabile nella storia dell’hardcore punk anni 80.
Purtroppo non avevo nè il tempo nè le risorse sufficienti per fare un lavoro più ampio e più approfondito (tra l’altro, nel bel mezzo del lavoro, tanto la fotocamera digitale quanto il bluetooth mi hanno abbandonato, costringendomi ad utilizzare immagini reperite su internet al posto delle mie foto) .
Ho preferito puntare su brevi biografie di poche band, quelle che a mio parere maggiormente hanno esercitato un’influenza sulla scena.
In alcuni casi, devo ammettere che nel dubbio l’ultimo criterio per l’inclusione sia stato il gusto personale.
Ad esempio, non che i Mellakka abbiano avuto un’importanza maggiore per l’evoluzione della scena rispetto ad altri gruppi come ad esempio, i Poliisivaltio (“Stato di Polizia), i Pohjasakka (“Feccia”) ed i cacofonici Sekunda (“Secondo”), tuttavia credo che i Mellakka comunicassero di più (non stiamo parlando di differenze abissali, eh…).
Diciamo che, in queste pagine, ho cercato di stimolare l’interesse del lettore, nella speranza di suscitare l’intenzione di indagare un po’ sull’hardcore finlandese.
Credo che gli otto gruppi di cui ho parlato rappresentino un buon punto di partenza. Per reperire i vinili e le cassette ci sono sempre etichette inossidabili come la F.O.A.D., la Grind Block Rec., la leggendaria S.O.A. Records (finchè dura) ed altre label che vanno avanti a distribuire il materiale sul suolo italico.
Al di fuori dei confini nazionali, in Grecia c’è una distribuzione di cassette e materiale duplicato a prezzi popolarissimi che si chiama Alcoholic Disaster, però è sul punto di chiudere i battenti, ergo affrettatevi.
Come menzionato nelle sezioni sulle singole band, esistono diverse compilation che possono rappresentare degli ottimi punti di partenza per esplorare la scena finnica degli 80s, ma nel caso voleste farvi un’idea – diciamo panoramica – di quello che Finlandia aveva da offrire all’inizio degli anni 80 in tutta la sua crudezza, un discreto spaccato della scena è offerto dalla la compilation su cassetta Fuckland Hardcore 1981– 1983, uscita anni fa sulla T.S.R. Cintas di Bilbao. Oltre ai gruppi di cui ho parlato qui, tale nastro ospita band, quali Anti Disco League, Laahaus (“Resistenza”), Fucking Finland, Sekunda, Poliisivaltio, Protesti (“Protesta”), Kolmas Maailma (“Terzo Mondo”) ed altri, che non avranno fatto storia come i Terveet Kädet o i Rattus, ma che hanno fatto parte del movimento punk della repubblica finlandese.
In chiusura – sia pure consapevole dell’ovvietà che sto dicendo – voglio sottolineare che, mentre la mia attenzione in questa sede è stata rivolta esclusivamente alla prima ondata dell’hardcore finnico, la scena non è morta con gli anni 80, ma anzi ha saputo sfornare buoni gruppi anche negli anni 90 (due esempi: Uutuus, “Innovazione” e Hässäkkä, “Scontro”) e 2000 (Kusipää “Stronzo”, Rakkaus “Devozione”, Vittu ei Kiitos “Fanculo, No Grazie”, etc.).
Mi preme spendere due parole anche sul fronte più estremo: la Finlandia ha dato i natali ad ottimi gruppi grindcore.
In particolare, voglio menzionare due band: i famosi Rotten Sound ed i più underground Irritate.
I primi più tardi hanno incorporato molti elementi del death e perfino del black metal nel loro sound (già percettibili, ad esempio, nell’album Drain), ma precedentemente offrivano dell’ottimo crust/grind (ancora Under Pressure conservava un’attitudine decisamente punk).
I secondi facevano un grindcore piuttosto particolare (che essi ebbero a definire “terrorist grindcore groove” nell’album Everyday Evil), violentissimo ma in grado di combinare il caos del grindcore classico strutture lente e pesanti dal vago retrogusto blues.
Un buon sunto del grindcore finlandese anni 90/2000 si può trovare nel cd Grind War Finland della Hostile Regression Records, che ospita quattro band: Irritate, Murder Company, Drunk Junkees ed Emulgator, per oltre un’ora di macello.
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