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Recensione : Piccolo corpo di Laura Samani

Piccolo corpo di Laura Samani : Inizi del 900, Friuli. Agata, che vive in una piccola comunità di pescatori, perde la figlia alla prima gravidanza.

Piccolo corpo

Titolo: Piccolo corpo
Regia: Laura Samani
Produzione: Italia/Francia/Slovenia
Anno: 2021

Inizi del 900, Friuli. Agata, che vive in una piccola comunità di pescatori, perde la figlia alla prima gravidanza.

Non dandosi pace per la regola religiosa per cui non si possono battezzare i bambini nati morti che vengono quindi condannati in eterno al Limbo, viene a sapere dell’esistenza di un santuario in Carnia in cui si narra che i neonati tornino in vita quanto basta, il tempo di un respiro, per battezzarli. Inizia così un viaggio alla volta dei monti portando con sé il corpo della figlia, in cui viene accompagnata dall’ambigua – nella natura quanto nelle intenzioni – Lince.

Un film su:

• la maternità;
• gli incontri casuali che cambiano la vita;
• la religione come superstizione;
• la caparbietà;
• la condivisione di intenti;
• la grandezza della natura;
• il coraggio (femminile) di andare contro le regole;
• l’identità di genere.

Da vedere perché si tratta di un (piccolo) film a basso budget che riesce a dare/dire molto, perché contrappone chi non fa niente per niente a chi dedica tempo, risorse ed energie agli altri senza nulla pretendere in cambio e perché è un film al femminile.

Un plauso agli interpreti non professionisti e alla regista che ci fa conoscere l’esistenza di questi santuari (che portano il nome di à répit, del respiro o della tregua) che nonostante siano stati presenti in tutto l’arco alpino, solo la Francia ne contava quasi duecento, sono rimasti pressoché sconosciuti ai più.

Recitato nei dialetti (veneto e friulano) del luogo, è distribuito (in pochissime copie) sottotitolato in italiano.

Dedicato a chi apprezza i piccoli atti di ribellione.

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SCHEDA FILM
Regia: Laura Samani
Attori: Celeste Cescutti – Agata, Ondina Quadri – Lince
Sceneggiatura: Elisa Dondi, Laura Samani, Marco Borromei
Fotografia: Mitja Licen
Musiche: Fredrika Stahl
Montaggio: Chiara Dainese
Scenografia: Rachele Meliadò

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