Mooth – Slow Sun

I Mooth (Cosimo Cinieri, Claudio Bigio, Andrea Rotilio, Gabriele Calvi), messo da parte il passato come Koan, debuttano sulla lunga distanza con gli otto brani del cupo e graffiante Slow Sun. Il disco, uscito per Martinè Records, si dimostra essere un riuscito intreccio fra sonorità stoner, sludge e hardcore.

Mooth – Slow Sun

A dar il via alle danze è il tagliente e asciutto gridare di Debra DeSanto Was A Heartbreaker che, frammentato da frequenti stop’n’go, apre al fulminante sound tellurico di Mdma e alla forza pachidermica di Skeletons.
Bloodrop, in quarta posizione, tra richiami ai primi Tool e un’ostinata voglia di prenderci a schiaffi, lascia spazio ai complicati dialoghi fra chitarra, voce e batteria di Red Carpet On The Hillside e ai due volti della sanguinaria Viscera.
Black Host, infine, pur partendo veloce, finisce su tempi lenti, tenendo incollati con il suo procedere cadenzato e le sue urla infernali, mentre Fletcher McGee, dilaniando le nostre membra, chiude torturandoci fino all’ultimo secondo.

Il debutto dei Mooth travolge e rade al suolo tutto, lasciando l’ascoltatore inerme di fronte a un mondo scuro e spigoloso, fatto di ruggine e zolfo, tempi lenti, stop’n’go, urla e chitarre abrasive. Di fronte alla forza di questo riuscito incrocio c’è solo una cosa da fare: alzare lo stereo al massimo e lasciare che Slow Sun disintegri la vostra quiete.

Tracklist:
01. Debra DeSanto Was A Heartbreaker
02. Mdma
03. Skeletons
04. Bloodrop
05. Red Carpet On The Hillside
06. Viscera
07. Black Host
08. Fletcher McGee

Line-up:Cosimo Cinieri
Claudio Bigio
Andrea Rotilio
Gabriele Calvi

MOOTH – Facebook

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

ZAKO – I

Durante una trasferta in Toscana per motivi familiari, per chi vi scrive si è presentata una splendida opportunità: quella di vedere in azione, per la prima volta dal vivo, i leggendari Fuzztones in concerto a un’oretta d’auto di distanza da dove (temporaneamente) alloggiava. Colto l’attimo,

THEE HEADCOATS – IRREGULARIS (THE GREAT HIATUS)

Neanche il tempo di recensire l’album-raccolta “Failure not success” (pubblicato col moniker Wild Billy Childish & CTMF) che arriva subito un altro Lp, nel 2023, firmato dallo stacanovista inglese Billy Childish, poliedrico menestrello di culto, che per questa release ha riesumato gli Headcoats, che tornano

I miserabili di Ladj Ly

I miserabili di Ladj Ly

Dedicato a chi è d’accordo con la frase di Hugo che chiude la pellicola: “Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.