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Matador Records ristampa materiale dei Butthole Surfers

La indie label newyorchese Matador Records ha annunciato di avere in programma un’operazione di ristampe che riguarderà il catalogo della alternative/experimental rock band Butthole Surfers, in particolare quello della prima decade della loro stravagante e avanguardistica avventura sonora, partita dal ciclone dell’hardcore punk ma poi evolutasi in una iconoclasta e caotica sintesi tra noise rock, psichedelia, punk e dark humor, definendo una parabola dall’importanza spesso sottovalutata (che avrebbe raggiunto il picco con la partecipazione del combo alla prima edizione del noto festival itinerante Lollapalooza) e poi ampiamente rivalutata (tanto che si parla di un documentario, dedicato alla formazione di San Antonio, in programma per il 2024) col passare degli anni.

Il gruppo texano, fondato nel 1981 dal chitarrista Paul Leary e dal frontman Gibby Haynes (e che recentemente ha registrato la dolorosa dipartita della sua ex batterista storica, Teresa “Nervosa” Taylor) sarà infatti oggetto di una campagna di reissues che andrà a trattare gli album più iconici della sua discografia (nonché seminali per lo sviluppo dell’alternative rock statunitense) ossia i primi quattro Lp del periodo Touch and Go: il full length d’esordio “Psychic… Powerless… Another Man’s Sac” del 1984, e poi “Rembrandt Pussyhorse” (1986), “Locust Abortion Technician” (1987), “Hairway To Steven” (1988) e “Piouhgd” (1991) quest’ultimo uscito originariamente su Rough Trade. In aggiunta ai long playing, saranno ristampati anche l’Ep “Widowermaker!“, la raccolta di rarità “Humpty Dumpty LSD” del 2002 e la compilation “Butthole Surfers + PCPPEP” (2002) che raccoglie l’Ep di debutto omonimo del 1983 e un disco dal vivo risalente al 1984.

La pubblicazione di questi titoli, al momento, è solo in formato digitale, ma la Matador ha fatto sapere che in futuro sarà previsto anche il classico arrivo in formato fisico (e non è da escludere qualche altra chicca) e, nel frattempo, ha condiviso un assaggio dell’operazione postando sulle piattaforme di streaming musicale una selezione di brani intitolata: “Butthole Surfers 1984-1991: A Primer“.

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