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Recensione : Lady Reaper – Lady Reaper

Gran bel lavoro, che ci ricorda una volta di più l'immortalità del metal classico.

Lady Reaper – Lady Reaper

Tra le strade della capitale è dal 2011 che si aggira una bellissima fanciulla, ella vi rapisce con il suo sguardo ammaliante, vi inchioda e vi seduce, fasciata di lattice rosso come il fuoco che, inesorabile, comincia a bruciarvi da dentro le viscere e quando sarete totalmente in balia del suo fascino diabolico, la falce si abbatterà su di voi e non avrete scampo.

La morte? La dannazione eterna? Solo heavy metal, direttamente dagli anni ottanta: questa è Lady Reaper, nuova cacciatrice di anime che a colpi di NWOBHM, vi poterà nel decennio più importante per la nostra musica preferita, tra riferimenti ai Maiden dei primi due lavori, accenni al sound sabbathiano ed una teatralità di fondo, aiutata dell’ottimo singer Simone Iron, che ricorda Alice Cooper.
Con una band ed un album che hanno le radici ben piantate nel metal old school, questa raccolta di brani per alcuni potrà essere troppo vintage, ma per chi non si ferma ai suoni patinati del nuovo millennio e si tuffa volentieri in qualcosa di più sanguigno e sotto certi aspetti vissuto, troverà di che rallegrarsi, perdendosi in canzoni riuscite e accativanti come Dr. Chainsaw, classica cavalcata metallica dal chorus saldato nel cuore del metal ottantiano.
Si bissa con la bellissima Catch The Moon, epica, irrefrenabile, un altro colpo di falce della signora in rosso che piazza la top song: le chitarre si rincorrono in solos brucianti, melodici e no, dall’altra parte non ci sono Dave Murray e Dennis Stratton, ma Stefano Jekyll e Federico Red.
La title track viaggia su coordinate hard rock, Alice Cooper è il padrino del brano, così come nel coro dell’altrettanto riuscita Ace Of Hearts, mentre il basso di Gabriele Gimi ci introduce alla danza sabbatica di TomaHawk, accompagnato dai colpi ben assestati sul drumkit di Berardo Bear.
Lady Reaper inizia a danzare lasciva, vorace , fumi illeciti riempono le vostre narici;, siamo ormai alla fine, completamente allucinati veniamo travolti dalle ritmiche di When Jekyll Becomes Hyde: anche gli assoli si fanno settantiani, la danza diviene frenetica, il corpo si contorce, le pupille si restringono in uno sguardo felino e la testa senza vita in un attimo rotola ai piedi della diabolica musa … fine dei giochi, almeno per voi!
Gran bel lavoro, che ricorda una volta di più l’immortalità dell’heavy metal classico, fatelo vostro e … attenti alla testa.

Tracklist:
1. Spit Out From Hell
2. Dr. Chainsaw
3. Catch The Moon
4. Lady Reaper
5. Ace Of Hearts
6. Tomahawk
7. When Jekyll Becomes Hyde

Line-up:
Simone Iron – Vocals
Stefano Jekyll – Guitar & BV
Federico Red – Guitar & BV
Gabriele Gimi – Bass
Berardo Bear – Drums

LADY REAPER – Facebook

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1 Comment
  • Avatar
    Berardo Di Mattia
    Posted at 10:55h, 20 Giugno Rispondi

    Grazie ragazzi, è una splendida recensione… finalmente qualcuno che ci capisce!!!

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