
La band si cimenta in un surf strumentale a tratti legato alla tradizione del genere, ma che non disdegna panorami futuribili, panorami che rendono il loro suono personale e affrancato dagli stilemi, spesso troppo rigidi, di un sound che io comunque adoro.
La sensibilità musicale di Meghistos è profonda e scandaglia alcuni posti dove è meglio che non vada chi ama la luce e la bontà, invece chi apprezza il male e il death metal non ha altro da fare che bussare al portone della copertina.
In occasione dell’uscita del suo disco di debutto “Invisible pathways” abbiamo avuto il privileglio di fare due chiacchere con la cantante, compositrice e improvvisatrice Martina Di Roma, artista molto interessante e dalle idee molto chiare.
I Caos Ov Doom con Magnum Opus Tenebrarum offrono agli appassionati tanta sostanza e fedeltà assoluta al moniker, alla faccia di quelli che sostengono che questo non sia vero doom: peggio per loro, noi ce ne nutriamo ben volentieri.
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