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Recensione : Grand Magus – Sword Songs

We are warriors, defenders of steel, cantano i Grand Magus....unitevi al coro.

Sword Songs, nuovo lavoro degli svedesi Grand Magus è più di quanto heavy metal si può ascoltare quest’anno, epico, guerresco, esaltante ed attraversato da uno spettacolare sentore manowariano.

La band di JB Christoffersson taglia definitivamente i ponti con lo stoner/doom e le reminiscenze Spiritual Beggars (ex gruppo di JB e Ludwig Witt) per inoltrarsi nelle lande dove dei e uomini combattono una guerra che dura da quando esistono il sole e la luna, e le canzoni che raccontano di spade, scudi spezzati ed eroici guerrieri trovano in quest’opera una delle massime espressioni.
Una band prolifica i Grand Magus, dall’alba del nuovo millennio con le vele spiegate ha fatto rotta verso il Valhalla del metal mondiale con una serie di album rocciosi di cui, probabilmente, Iron Will del 2008 era, fino ad ora, il picco più alto, con un sound perfettamente bilanciato tra la granitica forza dello stoner/doom e l’epicità del metal tradizionale.
Sword Songs è composto da nove inni metallici che rinverdiscono le gesta di Manowar ed in parte Bathory, un sanguinario quadro dove i colori predominanti sono il rosso del sangue ed il grigio dell’acciaio, di cui le spade sono forgiate.
Sword Songs è tutto un susseguirsi di mid tempo, chorus epici che si ripetono all’infinito, solos che emanano sentore di punte affilate che si fanno spazio tra le carni, inni di guerra da cantare quando il nemico è in ritirata o sotto un palco, messo a ferro e fuoco dai tre guerrieri svedesi in preda a deliri di conquista.
Dopo la monolitica opener Freja’s Choice, un muro di watt innalzato dal gruppo come il castello di Grande Inverno ci travolge con l”epicità di Varagian e della seguente Forged In Iron – Crowned In Steel, dove i Manowar vengono sedotti dalla vergine di ferro per uno dei brani cardine di questo lavoro, heavy metal epico alla massima potenza.
Ci si destreggia tra lo scontro cercando di rimanere vivi, mentre gli inni metallici si sprecano, così come l’alternanza tra attimi di velocità e monolitica potenza, (Master Of The Land, Frost And Fire), così che l’album continua a mantenere forte l’atmosfera fiera instaurata dal primo minuto dell’opener.
Every Day There’s A Battle To Fight chiude l’opera, una marcia verso la gloria, un esaltante inno metallico che il gruppo guerriero intona mentre il campo di battaglia si avvicina e si può sentire l’alito fetido del nemico davanti a noi.
Un lavoro clamoroso che sarà divinizzato da tutti i true defenders, pregno di quel metal tradizionale troppe volte sottovalutato e che rilancia alla grande i Grand Magus come band di culto nel panorama heavy mondiale; un disco che ha nella propria tracklist brani che diventeranno classici nella discografia del gruppo e soprattutto in sede live.
We are warriors, defenders of steel, cantano i Grand Magus … unitevi al coro.

TRACKLIST
01. Freja’s Choice
02. Varangian
03. Forged In Iron – Crowned In Steel
04. Born For Battle (Black Dog Of Brocéliande)
05. Master Of The Land
06. Last One To Fall
07. Frost And Fire
08. Hugr
09. Everyday There’s A Battle To Fight

LINE-UP
Fox – Bass, Vocals (backing)
JB – Guitars, Vocals (lead)
Ludwig – Drums

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