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Recensione : Gideon – Return To Cybertron

Come sottolinea in maniera eccellente Gideon, la techno house anni ottanta è un valore fondante per i produttori, almeno quelli pensanti, di oggi, poiché a partire dai Kraftwerk l’elettronica ha assunto una visione tecnologica che guardava solo avanti senza mai fermarsi, trasformando il bisogno tribale del ballo in qualcosa di assai più complesso, quasi una celebrazione delle macchine e del loro dominio.

Gideon – Return To Cybertron

Torna l’eccellente produttore techno olandese Gideon che avevamo già tratto con un altro disco clamoroso .

Questa volta Gideon ci propone un poderoso disco composto da venti tracce, un omaggio molto riuscito all’immaginario fantascientifico anni ottanta e novanta, fatto con una techno molto ben composta e che rimanda fortemente a quegli anni. Gideon costruisce pezzi sempre molto interessanti, con dei percorsi sinuosi e che fanno breccia nella mente dell’ascoltatore, che viene stimolato da queste combinazioni sonore.

Rispetto al disco precedente qui il produttore olandese si lascia andare ad una dose maggiore di nostalgia, e si avvicina di molto in alcuni passaggi alla synthwave, senza mai però perdere la sua profonda anima techno che pervade il tutto. Il disco è una bellissima immersione alle radici della musica techno ed house, e sottolinea il debito che queste sottoculture sonore e non solo hanno nei confronti della fantascienza, e soprattutto di un corto immaginario.

Il continuo interscambio fra queste sottoculture ha portato a grandissime cose, fermate poi dal massivo ingresso dell’industria capitalista in entrambi i casi. L’essere visionario può essere considerato il minimo comune denominatore sia della techno che della fantascienza, e innumerevoli sono gli scambi fra di esse. Come sottolinea in maniera eccellente Gideon, la techno house anni ottanta è un valore fondante per i produttori, almeno quelli pensanti, di oggi, poiché a partire dai Kraftwerk l’elettronica ha assunto una visione tecnologica che guardava solo avanti senza mai fermarsi, trasformando il bisogno tribale del ballo in qualcosa di assai più complesso, quasi una celebrazione delle macchine e del loro dominio.

Ascoltando Return To Cybertron in ogni canzone c’è un rimando a qualcosa di precedente, ed inoltre il grande uso di sintetizzatori fa sì che ci siano suoni antichi riproposti in maniera molto moderna. Certamente solo chi ha un grande talento come Gideon può fare certe cose in una maniera coerente e produttiva, e questo disco ne è la prova. In questo lavoro la musica elettronica sviluppa parte del suo dna, che è quello di descrivere visioni e di essere un viaggio anche nel tempo.

Il grande formato di questo disco non ne impedisce il godimento anzi, anche i remix che stanno in fondo aggiungono qualcosa di inedito al tutto, una visione altra.

Gideon fa musica differente, e dopo aver sempre colto nel segno, si supera per un disco che è molto importante per chi ama la techno fatta in una certa maniera.

ETICHETTA: Lessismore

TRACKLIST
01. Theory Of Sparrow
02. Depart To Cybertron
03. Night Drive Avenue
04. Arrival Of Arriva
05. Little Megatron
06. Maze Of Calculations
07. Darkshore Darksky
08. Breaking Down The Wall
09. Opening Possibilities
10. Slaves Of Society
11. Men In White 06. Maze Of Calculations
12. Starscreams Revenge
13. Alert For Logic
14. Better Run For Buffy
15. Land Of Vice
16. Slaves Of Metroid
17. Lawnmower Man
18. Lawnmower Man (Alexis Tyrel Remix)
19. Slaves Of Society (Pelacha Remix)
20. Darkshore Darksky (Error Etica Remix)

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