Ci sono storie che sanno di buono, storie edificanti, storie tremende e storie dolci. Questa è una storia che ingloba tante storie, come i racconti di quegli anni dove i ragazzi giravano, vivendo sulla strada e le avventure succedevano per davvero, non erano racchiuse dentro una scatola luminosa.
C’è la storia di Eva, ma ci sono tante altre storie, belle o brutte, però tutte vitali. La scrittura di Rago è molto scorrevole e forte, ha un’impronta non ancora ben definita, ma che arriverà a qualcosa di buono.
Lo scrittore piacentino classe 1979 ha già pubblicato “La porta del mare” (0111 Edizioni, 2009) e “Dolce come il piombo” (Montag Edizioni, 2011), più una manciata di racconti. Rago ci porta in contesti che abbiamo vissuto tutti, portando a galla situazioni che ai più rimangono sottopelle, come un bacio negato, la prima sigaretta, piuttosto che la delusione amorosa.
E sopra a tutto ciò la storia di Eva, cronaca di un sogno spezzato sul nascere che però non è ancora morto. All’inizio si pensa di star leggendo un noir, poi a poco a poco si rivela la visione ben più ampia di questo romanzo, che racconta storie in maniera molto incisiva.
Un bel romanzo, che consiglio a tutti quelli che qualcosa dall’adolescenza si portano dietro.
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