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Recensione : Falko Brocksieper – Shortcake Strategy

Falko Brocksieper - Shortcake Strategy: Possiamo considerare “The Shortcake Strategy” un vero e proprio album, nel significato originale del termine? Voglio ...

Falko Brocksieper – Shortcake Strategy

Possiamo considerare “The Shortcake Strategy” un vero e proprio album, nel significato originale del termine?

Voglio dire, non sembra particolarmente riconoscibile una sua unità tematica, quanto piuttosto sembra una vetrina (showcase) attraverso cui Falko Brocksieper può esprimere la sua creatività e noi possiamo vedere qualcosa della sua mente.
Ok, allora possiamo considerarlo un album e non una raccolta di pezzi, perchè spesso è così nella musica elettronica, dove il formato long-playing è un territorio più strano e meno naturale di quanto non sia per tutti gli altri generi. Svariati artisti anche affermatissimi a livello mondiale, arrivano a 10 anni di carriera senza aver mai pubblicato un album, da ciò si evince che non è un passo obbligato in quest’ambito.

Nella musica elettronica la lunga distanza può avere due funzioni: una è quella di essere un concentrato di tracce da dancefloor, una bomba da club dove puoi pescare un sacco di tracce, come condensare 4 o 6 uscite diverse in una sola, alleggerendo anche le DJ-bags. L’altra è quella di essere una espressione più libera per l’artista, di creatività e conoscenza musicale, slegata dall’associazione che normalmente si fa come elettronica-clubbing, rivestendo un ruolo più propriamente artistico ed estetico. Qual è la principale differenza tra le due funzioni? La prima ha come centro la pista e l’ascoltatore-clubber; la seconda invece ci ricorda che c’è un uomo dietro alla musica, non solo un computer, una macchina, una cassa…quell’uomo è il centro, e con autorità compie il gesto di riappropriarsi della Sua musica.

“Metti molte delle tracce di un album che privilegia l’approccio mentale in un qualsiasi club, e verrai fischiato”. “Allora che razza di disco techno/house è questo??”. “Non hai capito un cazzo della musica elettronica…Rilassati, mettilo nello stereo, in cuffia, chiudi gli occhi e ascolta una benedetta volta. Se ancora non capisci, allora spegni lo stereo, regala il disco a qualcun altro e non dire mai che ti piace la musica elettronica. Al massimo ti piace lobotomizzarti con una cassa dritta e due kicks. Oppure vai a ballare solo per rimorchiare. Secondo me è triste”.

“The Shortcake Strategy” al suo interno ha moltissime variazioni, è musica multiforme e camaleontica, tanto che è difficile riconoscere quell’unità di cui parlavo prima, anche se il background è a base di techno e house. Sconfina nella prog-house (nell’ottima Outride A Crisis), sconfina in atmosfere visionarie elettroniche (Punta Ayampe), ma la caratteristica base è l’essenzialità della forma, dove il binomio basso-cassa rischia di rimanere relegato in disparte, lasciando spazio all’approccio mentale ed emozionale alla musica.
Per Falko Brocksieper (è la terza volta di fila che lo scrivo giusto al primo tentativo!) si tratta del terzo album, si tratta del momento giusto per dimostrare la propria crescita e il proprio valore: fino al 2008 compreso, con l’album “Heavy Day”, Falko ha sempre fatto tech-house piuttosto diretta per dancefloor, ed ora è arrivata la volontà di fare qualcosa di diverso.

Uno sente l’inizio con Let’s Surface e pensa che dico cagate, perchè è tech-house come la conoscevamo anche prima. Aspetta e fidati, perchè con Avoid cambia tutto, questa traccia scalda i motori e ci avverte di allacciare le cinture, e da qui in poi inizia il vero viaggio, ci pensa Outride A Crisis a portarci nell’orbita. Con leggerezza il produttore berlinese ci indica la strada, e noi dobbiamo solo seguire le indicazioni arrivando a Punta Ayampe. Rischiamo di perderci, e allora ci pensa la vocina di LMFM a dirci “Love me, Follow me”. Ci sono alti e bassi nella vita, e la sofferenza può indurre a mordere il cuscino quando sei a letto e ripensi a come stanno le cose, ce lo ricorda Pillow Biter, con quell’elettronica triste e malinconica che è sempre riuscita molto bene a gente come gli SCSI-9. Le successive Hoboken e Reverse Engineering riacquistano vigore tech e movimento. In chiusura con la bella Become, ci avviamo felici verso la fine del viaggio, mentre Land’s End manda i titoli di coda salutando tutti i pensieri che l’hanno accompagnato.

Non grido al capolavoro, non ritengo questo “Shortcake Strategy” un disco pazzesco in un 2012 che ha saputo offrire di meglio, ma è un lavoro onesto e valido, con alcuni ottimi momenti; complessivamente si parla di più di un’ora di buona musica, mica noccioline.
Se siete nel mood giusto fermatevi un attimo ad ascoltarlo.

TRACKLIST
01. Let‘s Surface
02. Avoid (feat. Benjamin Fehr)
03. Outride a Crisis
04. Punta Ayampe
05. LMFM
06. Pillow Biter
07. Hoboken
08. Reverse Engineering
09. Become (feat. Big Bully)
10. Land‘s End

Outride a crisis
Punta Ayampe
Pillow Bitter
Become
Land’s end

Falko Brocksieper-Shortcake Strategy

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