Regista: Nacho Vigalondo
Anno: 2017
Genere: Fantasy, Drammatico, Commedia Durata: 110 minuti
Rating: 4.5/5
Ci vogliono circa trenta secondi per capire che Colossal non è il solito film. Ci vuole un po’ di più per realizzare quanto effettivamente sia strano, però. L’ultimo lavoro dello sceneggiatore e regista Nacho Vigalondo è un dramma, un fantasy e una black comedy contemporaneamente. E’ un film femminista, è un film sull’alcolismo, ed è un film sul tentativo di rimettere a posto la propria vita. E’ originale ed innovativo, ma vi raccomando di guardarlo cercando di sapere meno informazioni possibili a riguardo. Se non siete ancora convinti, continuate a leggere, ma sappiate che è impossibile parlare di questo film senza spoilerare il twist che arriva circa a metà del film.
Come l’eccellente Young Adult di Jason Reitman, il film è incentrato su una scrittrice alcolizzata che si trasferisce dalla grande metropoli al suo piccolo paese natìo (e qui finiscono le somiglianze con Reitman). Quando Gloria (Anne Hathaway) entra barcollando nel suo loft newyorkese all’alba, il suo ragazzo Tim (Dan Stevens) non è affatto contento a riguardo, e le ha già preparato le valige pregandola di andarsene prima del suo ritorno a casa dopo il lavoro. Gloria mente su dov’è stata e il perchè, e subito si apprende che lei ha vissuto gli ultimi sei mesi in preda all’alcolismo a seguito del suo ilicenziamento. Una volta a casa, Gloria ricuce i rapporti con il suo amico d’infanzia Oscar (Jason Sudekis), che le offre un lavoro nel suo bar. Allo stesso tempo – aspettate a giudicare – un mostro comincia ad apparire quotidianamente, dal nulla, a Seoul, nella Corea del Sud. Inoltre – aspettate nuovamente a giudicare – Gloria scopre che lei si trova nel punto esatto (un parco giochi), la creatura gigante replica i suoi movimenti a specchio.
Colossal fa un ritratto dell’alcolismo tramite diverse strade molto ingegnose. In primo luogo, il punto centrale della trama, il mostro, non è altro che una metafora elegante per spiegare come l’alcolismo danneggi le persone intorno a te. Un altro punto chiave è il modo in cui il film ritrae molti punti chiave tramite il punto di vista di Gloria, a volte in maniera molto spinta. Gloria si addormenta e si sveglia in un ciclo quotidiano completamente sfalsato, e il montaggio riflette questo comportamento, portando però il pubblico (nello stesso modo in cui accade a Gloria) a non accorgersene, fin quando un altro personaggio entra in scena e reagisce all’evento. In maniera simile, Gloria ha molti black-out quando beve, ma fa finta di ricordarsi eventi casuali per coprire le lacune. Lo spettatore si trova nella stessa situazione quando i personaggi rimandano il dialogo a conversazioni di “ieri sera”, di cui si ha la stessa consapevolezza di Gloria.
Questo film parla anche della tossicità dell’uomo. (SPOILER IN QUESTO PARAGRAFO) Gloria si ritrova circondata da uomini fallimentari in questo film, anche se in diverse prospettive. Oscar è ovviamente il peggiore: inizia trattandola da vero amico, ma presto comincerà a manipolarla, usarla e aggredirla fisicamente. In maniera attiva, empirica, lui è un mostro.
In un altro angolo prospettico vi troviamo Joel, di cui Gloria si innamora e che, all’apparenza, par essere innocente, è in realtà colpevole per associazione. Quando Oscar comincia a svelare il suo lato peggiore, abusando di Gloria in maniera violenta, Joel osserva da fuori passivamente. Il pubblico vorrebbe urlargli di intervenire, ma lui non è minimamente tentato dal farlo.
Tim, il fidanzato di Gloria, sembra essere una persona ragionevole, ma pian piano viene fuori il suo carattere manovrativo e ostile. La sua negatività è molto sottile e subconscia, nei modi in cui lui la sottovaluta e gioca sulla sua autostima per sentirsi superiore. Tim vuole Gloria al suo fianco cosicchè egli abbia una persona a cui paragonarsi in maniera sovrastante.
Per il pubblico e per la protagonista è una sensazione gloriosa quando lei completa il suo processo di autoconsapevolezza e realizzazione e si chiude il cerchio con cui lei passa da volere Tim a tutti i costi, riaverlo e finalmente non volerlo più. Questo è il vero climax del film. (FINE DEGLI SPOILER)
Anne Hathaway recita la sua parte brillantemente. Non ha paura di apparire brutta (beh, per quanto possa effettivamente arrivare ad essere brutta) e scava a fondo del suo personaggio per tirare fuori tutti i lati meno affascinanti. Gloria è un personaggio pienamente sviluppato, e Hathaway riesce a prendere pieno possesso degli aspetti più contraddittori e bipolari del personaggio e li smuove con una tale destrezza che il cambiamento di Gloria alla fine del film non è irruento e prematuro, ma è quasi impercettibile. La critica ha definito questo ruolo come il gran ritorno della Hathaway, ma il ritorno da dove esattamente? Da quando si è (meritatamente) guadagnata la Statuetta degli Oscar nel 2013, Anne è apparsa in una marea di film, tra cui Don Jon e Interstellar. Certo, alcuni dei suoi film più recenti non sono emersi come capolavori, ma nessun attore può vantare una filmografia che sia un’ininterrotta catena di successi.
Anne Hathaway non è ritornata, è ancora in cima.
Ci sono molti aspetti di Colossal che sono da lodare, ma molte delle sue qualità migliori non possono essere spiegate, vanno vissute. Vero, gli effetti speciali non sono brillantissimi, e uno dei personaggi focali ha una trasformazione psicologica troppo immediata, ma il prodotto complessivo ha molti tocchi fantastici per cui si può facilmente soprassedere alle debolezze. Colossal è una deliziosa commedia con un’ottima recitazione, che Vigalondo ha il merito di stendere e girare in uno stile fresco e creativo. Colossal è una gemma.
This article originally appeared at peepingcinema.wordpress.com
Links:
https://en.wikipedia.org/wiki/Colossal_(film)
http://www.imdb.com/title/tt4680182/combined
https://www.rottentomatoes.com/m/colossal/
http://www.metacritic.com/movie/colossal
http://www.boxofficemojo.com/movies/?id=colossal.htm
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