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Recensione : Black Pus – All My Relations

Ennesimo disco solista per Brian Chippendale, il batterista mascherato, oramai leggenda per aver distrutto timpani a suon di live devastanti con i LightningBolt, dei quali ricordo concerto al COx18 a Milano.

Black Pus – All My Relations

Era il ’04 ed era uno ZUfest, come loro solito montarono la roba sotto il palco, in mezzo al pubblico, e insomma venne giù il locale. Brian suona perennemente con indosso maschere formate spesso da stracci colorati cuciti assieme. All’interno utilizza microfoni recuperati da vecchi telefoni, sfruttando supporti o addirittura incastrandoli nelle stesse maschere e riesce così a lasciarsi andare in trance ritmiche avendo la possibilità di cantare in qualsiasi posizione. Oltre alla fama musicale, il suo nome è legato alla sua carriera da fumettista: sue, infatti, sono anche tutte le grafiche dei LightningBolt, ma sopratutto nell’ambito delle arti visive è ricordato come fondatore del Fort Thunder. Nel ’95 a Providence, insieme ad un compagno di studi, decidono di occupare un ex fabbrica tessile, la riempono di vecchi giocattoli, stampe, oggetti di recupero creando un ambiente allucinato e facendo nascere così una vera e propria Factory che negli anni accoglierà BlackDice, Ara Peterson e altri artisti che si ritroveranno sotto una certa cultura artistica lo-fi dall’immaginario underground. Per registrare questo All My Relations, si affida alle sapienti mani di Keith Souza e Seth Manchester, già famosi per aver prodotto e lavorato con The Body, Battles and Skull Defekts. Il risultato è un disco che poco si discosta dalla classica impronta noise rock dello storico gruppo di Providence. Le velocità e i ritmi furiosi raggiunti con il duo in questo disco sono solo un miraggio, ma forse è da apprezzare proprio in quanto progetto solista; Brian Chippendale utilizza in totale autonomia synth-pedal e una vasta quantità di Delay e Overdrive collegati ai vari pezzi della sua batteria, creando così ad ogni colpo delle strutture sonore che, risuonando, permettono di riuscire a costruire una sezione ritmica e allo stesso tempo creare un avvolgente tessuto sonoro come sfondo. Il pezzo che forse esce di più dal disco è 1000 Years , un semplice dritto di batteria, ritmo raro da trovare nelle sue registrazioni, fa da base ad una voce in cantilena che si ripete per tutta la song. Un disco sicuramente non all’altezza delle storiche registrazioni ma che, come già detto, va ascoltato e vissuto come una performance fisica di uno dei batteristi che ha segnato uno stile e un genere. In uscita per la Thrill Jockey Records a marzo 2013, Black PusAll My Relations segna l’ulteriore impronta di un artista che ha fatto del noise e della sperimentazione a tutto tondo il suo stile di vita.

Tracklist:
1. Marauder
2. Fly on the Wall
3. 1000 Years
4. Word on the Street
5. All Out of Sorts
6. Hear No Evil
7. Nowhere to Run
8. A Better Man

Line-up:
Brian Chippendale – Drum , Voice , effects.

BLACK PUS – pagina Facebook

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