iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Backyard Babies – Four By Four

I Backyard Babies sono tornati e lo hanno fatto nel miglior modo possibile, dimostrando che, quando sono in forma, non hanno rivali

Backyard Babies – Four By Four

I sovrani del rock’n’roll scandinavo sono tornati, questa volta in pompa magna con un album dinamitardo e travolgente.

I quattro cavalieri di Nassjo, sfornano, dopo una lunga pausa, durata sette anni, il loro disco migliore dai tempi dell’accoppiata “Total 13” e “Making Enemies Is Good”, che li aveva portati sul trono del “nuovo” rock’n’roll, quello sbocciato nei paesi scandinavi a cavallo tra gli anni novanta ed il nuovo millennio e che aveva visto un balzo di popolarità delle band di una scena florida e dal livello qualitativo assoluto.
Hellacopters (band formata da Dregen insieme a Nicke Andersson dei deathsters Entombed), Glucifer, Hardcore Superstar e i seminali Turbonegro , sono solo gli esempi più fulgidi di una scena di cui i Backyard Babies furono (e con questo album lo confermano) la punta di diamante.
Nel 2008 il gruppo, dopo un estenuante tour, si è preso una lunga pausa, dove i due leader (Dregen e Nicke Borg) si sono dedicati ai loro progetti solisti, un modo come un altro per ricaricare le batterie e tornare ad infiammare i cuori dei rockers con il loro sleazy a base di Hanoi Rocks e tanto energico street/punk.
Four By Four risulta una mezzora abbondante di rock’n’roll travolgente, a tratti ruggisce come il famigerato album del 98′, quel “Total 13” che esplose nelle orecchie degli appassionati come nitroglicerina trattata con troppa sufficienza, molte volte torna ruffiano ed irriverente come l’album della consacrazione (“Making Enemies Is Good”) regalando nove brani perfetti, con la chicca della conclusiva Walls, un blues sporco e drogato che si trasforma in un crescendo dai risvolti oscuri e drammatici e chiude un’opera matura e tremendamente efficace.
La partenza è da infarto con il singolo Th1rt3en or nothing, la band spacca con chorus dall’appeal irresistibile, neanche il tempo di prendere fiato e la punk & roll I’m on my way to save your rock’n’roll ci stende definitivamente, brano irresistibile, veloce e melodico, uno spasso.
White Light District e Piracy sono songs classiche del repertorio dei Babies, dure, elettrizzanti e dai chorus spettacolari, in mezzo il ballatone Bloody Tears a smorzare una tensione che si fa altissima ad ogni nota.
Come per preparci alla conclusiva Walls, il gruppo spara tre brani, ariosi, melodicissimi e ruffiani come Never Finish Anything, Mirrors (shall be broken) e Wasted Years dall’appeal radiofonico elevatissimo e dal flavour americano che non fa prigionieri.
I Backyard Babies sono tornati e lo hanno fatto nel miglior modo possibile, dimostrando che, quando in forma, non hanno rivali, ed i fans del genere non possono prescindere dal quartetto scandinavo…. long live rock’n’roll.

Tracklist:
1. Th1rt3en or Nothing
2. I’m On My Way to Save Your Rock ‘n’ Roll
3. White Light District
4. Bloody Tears
5. Piracy
6. Never Finish Anythi
7. Mirrors (Shall Be Broken)
8. Wasted Years
9. Walls

Line-up:
Dregen – voce e chitarra
Nicke Borg – voce e chitarra
Peder Carlsson – batteria
Johan Blomquist – basso

BACKYARD BABIES – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
Nessun commento

Invia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta