iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Fate Control – Random Survival

I Fate Control con il loro lavoro esprimono il concetto di metal moderno nel migliore dei modi, ne sentiremo sicuramente ancora parlare.

Fate Control – Random Survival

Nell’anno duemila uscì quello che molti considerarono l’album metal perfetto, quello che avrebbe portato il genere nel nuovo millennio e, per descriverlo al meglio, venne usato l’appellativo di modern metal, ovvero un riuscito connubio tra il metal classico, il death scandinavo, il numetal e il metalcore americano.

Questo magnifico album è “Clayman” degli In Flames, band che fino ad allora aveva poggiato le sue fortune sul death metal melodico e che da quell’album sterzò verso sonorità più moderne e di fatto, si ritrovò ad essere madrina di un genere.
Altri gruppi più o meno famosi seguirono la strada aperta da Anders Friden e soci con alterne fortune e gli stessi In Flames non riuscirono più a ripetere i fasti di quell’enorme capolavoro.
2014: gli svizzeri Fate Control si autoproducono il loro debutto aiutati da due big quali Rickard Sporrong e Daniel Bergstrand (Soilwork e In Flames) al mastering e mixaggio, per quello che a tutti gli effetti è l’erede dello spirito che aveva alimentato a livello concettuale “Clayman”.
Random Survival porta avanti il concetto di metal moderno, nutrendosi del meglio che i vari sottogeneri metallici possono vantare e, grazie a ottimi musicisti ed un songwriting ispirato, il lavoro riesce nell’impresa di presentarsi all’ascoltatore in maniera fresca, personale, varia nel contemplare le opere passate senza risultare derivativa.
Troverete, infatti, in quest’album moltissimi spunti che vi porteranno inevitabilmente alle band e ai generi ai quali ho fatto riferimento, ma senza l’alone stantio del già sentito, tanta è la personalità sfoggiata dai bernesi.
Le song poggiano su una struttura in linea con le band scandinave, in particolare Soilwork (Bjorn”Speed”Strid è ospite sul brano You shall fall) e In Flames, accompagnate da ritmiche potentissime (metalcore) il tutto saggiamente legato da chitarre e tastiere melodiche, accompagnate dalle vocals di Matteo Cellini, unico italiano del gruppo e uno dei migliori vocalist sentiti ultimamente in questo contesto.
Dieci brani che riconciliano con il metal moderno, tra i quali E.K.I.A, You shall fall, As I collapse in fear e Dance of bullets sono gli episodi che più mi hanno “gasato”, all’interno di un lavoro superbo che piacerà e tanto anche a chi è abituato ad ascolti più classici.
Il metal del nuovo millennio passa inevitabilmente da lavori come Random Survival dei Fate Control, dei quali sentiremo sicuramente ancora parlare.

Tracklist:
1.Random survivor
2.E.K.I.A
3.You shall fall
4.Nothing
5.As I collapse in fear
6.Fukushima
7.Knockout
8.Dance of bullets
9.Idiocracy
10.Bedtime anarchy

Line-up:
Matt Cellini – Vocals
Marc Frigg – Guitars
Manuel Wunderlich – Keys, Backing Vocals
Oliver Burki – Bass
Markus Schlatter – Drums

FATE CONTROL – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta