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Recensione : Verse Vica – Endeavor

La band del North Carolina confeziona un album davvero ideale per i fan del progressive privi di paraocchi e con la voglia di ascoltare qualcosa di nuovo e fresco

Verse Vica – Endeavor

Le vie del progressive sono infinite, se poi viene contaminato con il metal moderno e suonato ad ottimi livelli, ecco che, un album come Endeavor, debutto degli statunitensi Verse Vica, si trasforma in un piccolo gioiello di cui Iyezine è orgogliosa di potervene parlare.

Nata da poco (lo scorso anno) la band si autoproduce questo riuscito debutto di metal progressivo, contaminato da sfumature moderniste e da accenni al deathcore in qualche ritmica e nel possente growl del vocalist Spencer Brunkhorst  a far da spalla alle clean vocals.
L’album si sviluppa su otto brani, per una quarantina di minuti musicalmente ineccepibili e tecnicamente ben suonati, alternando parti più atmosferiche e prog ad accelerazioni deathcore, colme di digressioni e cariche di riff e solos per nulla scontati, dove la fa da padrona la varietà di situazioni e strutture che sconfinano a tratti nella jazz/fusion (Ravenholm), per poi tornare su binari death/prog senza mai cadere nello schematismo di un sound che in questi anni rischia di risultare inflazionato.
Chiamatelo post metal o progressive, il sound della band risulta maturo spaziando tra i generi con assoluta naturalezza: le influenze che i maestri del genere negli ultimi anni hanno avuto sulla band si sentono, così come certi dinosauri settantiani sicuramente negli ascolti della band; rimane comunque l’impressione di un combo dalla grande personalità, sicuramente senza timore nello sperimentare e stupire l’ascoltatore, regalandogli ottimi momenti di musica metallica a 360° come Marumari e Djinn, che formano con la già citata Ravenholm una parte centrale in grado di alzare inesorabilmente il livello del loro debutto.
La band di Asheville (North Carolina) confeziona un album davvero ideale per i fan del progressive privi di paraocchi e con la voglia di ascoltare qualcosa di nuovo e fresco, senza farsi condizionare dalle vocals estreme, tre l’altro inserite perfettamente nelle trame del disco: dategli un ascolto, non ve ne pentirete.

Tracklist:
1. Airyth
2. Cities I: Cerulean
3. Verdugo
4. Ravenholm
5. Marumari
6. Djinn
7. Koholint
8. Cities II: Saffron

Line-up:
Spencer Brunkhorst – Vocals
Paul Meisner – Guitar
Greg Marcon – Guitar
Tyler Shehan – Bass

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