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Recensione : The Routes – Instrumentals II – Shake Five

Chris Jack non lascia, ma raddoppia. Anzi: triplica. I nippo-britannici Routes arrivano a sfornare ben tre album nel 2021, arrivando complessivamente alla cifra tonda (dieci) di lavori sulla lunga distanza nel giro di tre lustri.

THE ROUTES – INSTRUMENTALS II – SHAKE FIVE

The Routes – Instrumentals II – Shake Five

The Routes – Instrumentals II – Shake Five - In Your Eyes EzineChris Jack non lascia, ma raddoppia. Anzi: triplica. I nippo-britannici Routes arrivano a sfornare ben tre album nel 2021, arrivando complessivamente alla cifra tonda (dieci) di lavori sulla lunga distanza nel giro di tre lustri. Dopo “Mesmerised“, uscito nel mese di aprile, il trio garage/beat/psych si è concesso lo sfizio di registrare ben due album totalmente strumentali. Il primo, in ordine di tempo, si intitola “Instrumentals II” (pubblicato a luglio sulla label portoghese Groovie Records) una sorta di seguito del disco “Instrumentals” del 2012, edito sempre dalla stessa etichetta. I Routes hanno dedicato la copertina dell’Lp al chitarrista giapponese Takeshi Terauchi (scomparso lo scorso 18 giugno) omaggiando l’album “Rashomon” inciso dal compositore negli anni Settanta coi Blue Jeans, e i tre utilizzano una tavolozza sonora che spazia dallo spaghetti western al surf di Dick Dale e Ventures, dal garage rock e gli stomp dei Fifties (Link Wray, Trashmen) alle compilation “Strummin’ Mental”.

 

L’altro album si chiama “Shake Five” (titolo che omaggia il canovaccio “Take Five” del Dave Brubeck Quartet) ed è uscito il 31 agosto grazie a una sinergia tra Double Crown Records, Soundflat/Topsy-Turvy Records e Otitis Media Records. Anche nei dieci pezzi di questi release (la cui versione in cd presenta due bonus tracks, “Trapped Inside” e “Yeti Spaghetti“) ritroviamo un blend di garage rock, punk, surf, R&B e psichedelia e influenze che vanno dai Fifties ai giorni nostri.

 

Se siete stanchi di tanto superfluo “bla bla bla bla bla” che infesta anche il canzoniere di diverse band rock ‘n’ roll (e a volte capita, soprattutto quando si tratta di innocui testi d’amore) questo doppio 33 giri strumentale è quello che fa per voi: niente fronzoli, tutta sostanza, chitarre spigolose e un sound versatile ed eccitante.

 

TRACKLIST

 

“INSTRUMENTALS II”

 

1. Pistolero
2. Kapow!
3. Sophisticated Sasquatch
4. Apocalyspo
5. 20 Year Blink
6. Ain’t It Black
7. Snail Love Story
8. Can’t Be Helped
9. Hang Down
10. Hello I Shove You

 

“SHAKE FIVE”

 

1. Calimocho Stomp
2. Guitar Weirdo
3. Shake Five
4. Wasabi Attack
5. Fashion Victim
6. Mongolian Chop
7. Concrete Boots
8. Tickler Of Fancies
9.  Space Age Blues
10.  Ant Hell

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