iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Seabound – Speak In Storms

Speak In Storms è decisamente un ascolto oltremodo gradevole e consigliato dunque anche a chi non frequenta abitualmente questi lidi musicali.

Seabound – Speak In Storms

Il ritorno sulle scene dei Seabound ci offre l’occasione per trattare un genere come il synthpop che trova solo sporadicamente spazio sulle nostre pagine.

Proviamo dunque a colmare in parte tale lacuna parlando dell’ultimo album di questo duo teutonico dal passato piuttosto illustre, alla quarta uscita su lunga distanza dopo ben sette anni dal precedente “Double-Crosser”.
Il tastierista e compositore Martin Vorbrodt ed il cantante Frank Spinath sono effettivamente due tra i nomi più noti della feconda scena elettropop tedesca e non c’è dubbio che la pubblicazione di Speak In Storms abbia creato in tal senso una certa aspettativa negli appassionati del settore.
Il disco, in effetti, ripaga le attese solo in parte, rivelando un songwriting mediamente di buon livello ma con qualche passaggio meno ispirato, il tutto nell’ambito di un’alternanza tra brani dal mood più darkeggiante ed altri dai ritmi decisamente danzerecci, anche se entrambe le sfumature stilistiche non vengono mai esasperate all’eccesso.
I Seabound mettono sul piatto una manciata di buoni brani come, in particolare, l’intensa Contraband e l’irresistibile Everything, senza dimenticare un valore aggiunto non da poco rispetto alla concorrenza quale la profondità dei testi scritti e ottimamente interpretati da Spinath che, come di consueto, vanno a scandagliare a fondo la psiche umana (non a caso, visto che Frank, nella vita di tutti giorni, è anche e soprattutto uno stimato psicologo nonchè docente universitario).
La prestazione del duo si rivela impeccabile dal punto di vista formale e, nel tirare le somme, si può affermare che Speak In Storms non delude affatto, pur non rivelandosi un’uscita in grado di spostare più in alto l’asticella qualitativa del genere.
Decisamente un ascolto oltremodo gradevole e consigliato comunque anche a chi non frequenta abitualmente questi lidi musicali.

Tracklist:
1. For Life
2. Contraband
3. For Another Day
4. Liberty Rose
5. A Grown Man
6. Everything
7. Lair
8. The Escape
9. Nothing But Love
10. Black Feathers

Line-up :
Martin Vorbrodt – keyboards
Frank Spinath – vocals

SEABOUND – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Eventide – Waterline

Gli Eventide offrono una versione dell’ambient drone intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza.

Faal – Fin

Fin merita d’essere ascoltato e apprezzato quale prova delle capacità di una band la cui fine lascia più di un rimpianto, non solo per l’irreparabile perdita umana ma anche perché, per il potenziale espresso, avrebbe meritato maggiore attenzione rispetto a quella ottenuta lungo una quindicina d’anni di attività.

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.