Dietro al nome Holiday In Arabia si nascondono Sebastiano Confetta e Marco Ghidelli, duo elettro pop/new wave che ritorna, a distanza di due anni dall’omonimo ep di debutto, con il suo primo lavoro lungo, (Open Ending). Il disco, ispirato al concetto cinematografico di finale aperto, si sviluppa su nove brani dal sound affascinante e mai banale.
L’apertura dell’album è affidata al leggero e onirico galleggiare di 1960 (l’impressione è quella di abbandonare la realtà per immergersi nel sogno), seguito dallo sprofondare in umori lievemente più cupi di Cosmos (Pietro Paletti dei R’s alla voce) e alle intriganti quanto ipnotiche tastiere di “Whispering”. “Around Me”, decisamente accattivante nel suo evolvere (ritornelli che si inchiodano in testa, melodie pacate e avvolgenti), lascia spazio a “Low Pass” e al suo trip hop/jazz decisamente delicato, mentre l’emotiva new wave di “(im)patience” (Riccardo Bocci dei Nokeys alla voce), lascia spazio alle brevi pulsazioni di “Budavari” e al suono teso e urgente di “Petrolio” (i samples vocali arrivano da “Milano Calibro 9” di Fernando Di Leo). A concludere, invece, ci pensano le sottili e rarefatte note di “Tegel”.
I due musicisti danno alle stampe un lavoro ben costruito e carico di personalità: nove brani in grado di unire insieme (in maniera magistrale), elettronica, attitudine pop, new wave e accenni di psichedelia. Un album originale e intrigante che, come prefigurato dal titolo, lascia il finale aperto, permettendo di arrivare a differenti conclusioni ad ogni nuovo ascolto.
TRACKLIST:
01. 1960
02. Cosmos
03. Whispering
04. Around Me
05. Low Pass
06. (im)patience
07. Budavari
08. Petrolio
09. Tegel