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Recensione : Direct Hit! – Wasted Mind

Nuovo arrivato sull'arca punk Fatwreck: punk is dead, long life to the Direct Hit!

Direct Hit! – Wasted Mind

La Fatwreck Chords, per chi si trovasse per caso su questa pagina e ne ignorasse l’esistenza e il ruolo musicale, è il punk anni 90.

Etichetta musicale fondata da Fat Mike, frontman dei NOFX, all’inizio nel 1991, ha rappresentato e dato voce, in maniera orgogliosa, appassionata e indipendente, fin dall’inizio, ed ancora oggi, a tutta la scena punk, inizialmente californiana e poi, in senso più ampio, nord americana.
Per chi si trova ora a cavallo tra i ‘enta e gli ‘anta ha rappresentato, insieme all’Epitaph di marca Bad Religion, la colonna sonora dell’adolescenza e la porta d’ingresso al punk e a suoni indipendenti e successivamente (eventualmente) più complessi. La genesi e il periodo storico della Fatwreck Chords, nata sull’onda di un ritorno di fiamma anni 90 del DIY e del punk, in una versione però più calda e pop rispetto ai decenni precedenti, ne hanno segnato a fuoco il carattere, gli umori e il suono fino ad oggi, come inevitabile per una etichetta orgogliosamente a dimensione “familiare”, dove in particolare il carismatico capofamiglia si chiama NOFX.
Tutto questo panegirico di introduzione per dire che, per il sottoscritto, ritrovarsi davanti l’ultima uscita della Fatwreck Chords non è una cosa qualunque, ma rimanda a una serie di ricordi, evocazioni, suoni (elettrici), odori (soprattutto magliette sudate ai concerti), emozioni che giocano con il limite del subconscio e delle madeleines di Proust.
Invece Wasted Mind è, per fortuna, solo un disco di punk rock, suonato alla grande e con tutti gli elementi al posto giusto per rientrare con onore nella ricca genealogia Fat Wreck.
I Direct Hit! sono un classico quartetto (2 chitarre, basso, batteria) di Milwaukee che dimostra di avere in casa una abbondante collezione di dischi pop punk Epitaph e Fat Wreck ma, cosa più importante, di essere capace a riproporre in maniera convincente, e coinvolgente, un suono, che, pure senza essere innovativo, è di una speciale bellezza e caratura.
A tratti sconfinano nell’hardcore ( la finale Do the Sick), a tratti nell’anthem (Artificial Confidence), alternando con canzoni più allegre (Forced to Sleep) e leggere (Bleach Music), a tratti osano improbabili sovraincisioni di fiati e suoni vari (Promised Land), non hanno paura di qualche assolo di chitarra, il tutto sempre con una voce generosa e incisiva, a cavallo tra melodia e screaming, secondo gli umori e le necessità : i Direct Hit! sanno variare, convincere e divertire, proponendo per il loro debutto alla corte di Fat Mike 12 nuovi pezzi, tutti incentrati sul tema delle droghe, concept piuttosto serio e impegnativo ma che viene sviluppato con consapevole leggerezza, freschezza e umore (punk) dalla band.
Una menzione speciale per la copertina del disco, rivisitazione psichedelica e molto sintetica (sottinteso ‘drogà) dell’ Ultima Cena di Leonardo.
Quindi tutto bello e disco da raccomandare? Sicuramente sì, con il solo limite di rimanere piuttosto settoriale, un po’ nostalgico e quasi autocelebrativo di un certo suono e di una certa epoca pop-punk; album per appassionati del genere, verrebbe da dire quasi per iniziati
Scelta di nicchia ma comunque rispettabile e addirittura dichiarata nella prima traccia (A Message to Young People), dove una voce confusa annuncia che se chiunque maggiore di quarant’anni dovrebbe smettere immediatamente l’ascolto , prima di esplodere con FUCK YOU, GET PUMPED !
A parte l’inevitabile (involontaria?) ironia sull’avanzamento del limite temporale della giovinezza punk, buon agosto 2016 e buon rock a tutti.

TRACKLIST
01 A Message to Young People
02 Artificial Confidence
03 Forced to Sleep
04 Paid in Brains
05 Promised Land
06 Hospital for Heroes
07 Was It the Acid
08 Another Dimension
09 Bleach Music
10 Infinite Pills, Infinite Alcohol
11 Villian Alcoholic
12 Do the Sick

LINE-UP
NICK WOODS
DANNY WALKOWIAK
DEVON KAY
STEVE MAURY

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