Oggi faremo una chiacchierata con gli Atreides, epic Metal band di Mondovi, fieri messaggeri di un sottogenere ormai dimenticato, rimpiazzato da un Power Metal facilotto e ruffiano.
Propio noi italiani fan dell’Heavy Metal dovremmo essere fieri poichè nella nostra bella terra il metallo epico sta risorgendo, supportato da bands come Rosae Crucis, Holy Martyr, White Skulls, Prodigal Sons e per l’appunto Atreides, memori delle gesta di leggende come Dark Quarterer e Domine.
iye Ciao Marco (Batterista della Band, nda)! Vorresti fare una presentazione della band?
Ciao a te!
Dunque, gli ATREIDES sono nati tra il 2005 e il 2006. Veniamo da Mondovì, Cuneo, e l’intenzione sulla direzione è stata fin da subito abbastanza chiara: heavy metal, puro ed epico. Ovviamente, col passare del tempo le idee si sono “rifinite”: definirei il nostro sound di oggi un heavy-epic diretto ma abbastanza cupo, sia nel riffing che nelle linee vocali. Oggi crediamo che la band (composta da Davide De Meo alla voce, Antonio Allena e Matteo Mondino alle chitarre, Pietro Durando al basso e Marco Turco alla batteria) abbia un proprio stile.
E poi ci sono le liriche… e qua il discorso si fa “letterario” ahahaha, perché ormai dal 2008 ci siamo orientati verso una direzione ben precisa… che poi è anche quella che dà il nome alla nostra band, ovvero la casata Atreides: i protagonisti, epici e tragici allo stesso tempo, della saga di “Dune” di Frank Herbert.
iye Quali sono le bands che vi hanno legato alla musica e quali quelle che vi hanno influenzato radicalmente?
Il nostro punto di riferimento più grande probabilmente è la scena heavy-epic americana… fra tutti, forse un gradino sopra ci stanno Warlord e Manilla Road, di cui portiamo anche qualche cover on stage. Per quel che riguarda l’approccio iniziale, però, ti citerei i Savatage, soprattutto quelli del primo periodo.
iye Da quanti anni suonate e quali difficoltà avete incontrato nel vostro viaggio?
La band esiste da più di 4 anni, individualmente suoniamo tutti da più tempo e avevamo anche avuto progetti insieme prima di… diventare ATREIDES. Le difficoltà sono uguali per tutti, abbiamo incontrato quelle che credo abbiano incontrato tutte le band heavy metal underground, e cioè: occasioni live sempre più rare, pubblico malato di esterofilia e attento sempre e solo ai grandi nomi, zero interesse per la scena. Nulla di nuovo, né di particolare.
iye Come vivete l’esperienza live e com’è il rapporto con i fans? Hai qualche storia divertente a proposito?
Guarda: per un genere come l’heavy metal, il palco è la dimensione naturale. Il concerto è il momento di esplosione della tua musica, quello in cui la fai vivere. E’ sempre così. E per quanto riguarda i fans… beh, per le band underground il rapporto con i fans è quello di amicizia vera. La differenza tra fan e band non esiste, siamo tutti ragazzi innamorati dell’heavy metal, con i ragazzi che ci vengono a sentire è bello farsi una birra prima e dopo il concerto, o scambiarsi opinioni via internet.
Per quanto riguarda i momenti divertenti legati a un live… me ne viene in mente uno, anche recente… per la verità non riguarda lo show, ma uno dei momenti precedenti. E’ stato in occasione dell’Italian Gods of Metal di quest’anno, a Milano, dove abbiamo avuto la fortuna di poter aprire il festival sull’hall stage (prima di mostri sacri come la Strana Officina, Skanners, Sadist, Labyrinth e Bulldozer!!!). Mentre scaricavamo gli strumenti siamo passati davanti alle classiche bancarelle che vendono merchandising non ufficiale, insomma le magliette “taroccate”… e avevano anche la nostra, ahahaha!! Tra l’altro, l’abbiamo anche vita addosso a un paio di persone quel giorno…
iye Qual’è stato il momento migliore e quale quello peggiore?
Di nuovo, guardo all’Italian Gods 2010. E’ fantastico poter suonare prima di leggende come la Strana Officina o gli Skanners… impagabile. Non saprei dirti un “momento peggiore”. Ci sono stati momenti difficili, capita. Ma non ne citerei nessuno in particolare…
iye A quando il primo full lenght?
Ahahaha, questa è una gran bella domanda. Stiamo scrivendo molto materiale nuovo… appena saremo sicuri di ciò che abbiamo per le mani, probabilmente lo incideremo autoproducendoci il cd. E poi si vedrà.
iye Chi ti piace nella scena italiana Metal e con chi vorresti dividere il palco?
La scena heavy italiana ha band colossali, davvero colossali. E, ovviamente, sottovalutate, se non addirittura ignorate. Penso ai Rosae Crucis o agli Holy Martyr, con cui abbiamo avuto il piacere e l’onore di suonare, penso appunto alla Strana Officina, penso a quelli che per me sono mostri sacri come Sabotage, Adramelch o Dark Quarterer, a band più recenti ma ormai quasi classiche come White Skull, Tarchon Fist, Domine o Doomsword… con chi suoneremmo? Con tutti!
iye Consigliaci una lettura e un film!
Ah, ma questa è facilissima… “Dune”! Il romanzo di Frank Herbert, il primo della saga; e il meraviglioso film che ne è stato tratto, girato da David Lynch. C’è tutto quello che ci ha ispirati, e che ci ispirerà probabilmente ancora a lungo: le sabbie del pianeta Arrakis con le creature che le abitano, i guerrieri Fremen con i loro durissimi codici di vita e di sopravvivenza, il destino tragico della casata Atreides, l’epica lotta fra le fazioni per il controllo della spezia “Melange”, le profezie sulla venuta dell’eroe-messia… abbiamo “saccheggiato” quelle tematiche!
iye Un saluto grazie dell’intervista! Concludi come vuoi!
Grazie a te dell’intervista!
E grazie a tutti coloro che supportano la scena underground dell’heavy metal italiano! Ricordate sempre che (come dice un grande amico, ovvero Ciape dei Rosae Crucis): l’heavy metal italiano non è secondo a nessuno!
Salutiamo tutti i lettori e i nostri fans con il grido di battaglia dei Fremen, che lanciamo a ogni nostro concerto: Ya Hya Chouhada! Lunga vita ai combattenti!