Cavalcando Il Sole 35: Verderame (claudio Spinosa)
Cavalcando Il Sole 35: Verderame (claudio Spinosa): Negli anfratti bui
balugina memoria
Non ci stancheremo
di soppiantare infinito
Oramai sei uomo fra gli dei
con quel…
Cavalcando Il Sole 35: Verderame (claudio Spinosa): Negli anfratti bui
balugina memoria
Non ci stancheremo
di soppiantare infinito
Oramai sei uomo fra gli dei
con quel…
Maurizio Adri Melandri: Siamo più saggi e mansueti
ora che l’amore ci ha voltato le spalle
ritirando le sue lingue di fuoco.
Siamo più tranquilli e rilassati….
Penso a te che sei ancora nel mondo dei sogni, rapita da Morfeo. Osservo il tuo corpo, i tuoi capelli. Cerco di prendere il ritmo del tuo respiro per diventare un’unica anima. Bacio il tuo interno coscia e già che ci sono inizio un cunnilingus, e dopo 10 minuti inizi a squirtare. Ho il viso tutto bagnato. Ti svegli soddisfatta e mi dici “caffè?”; “no, una birra grazie”. Resto sdraiato sul letto col cazzo dritto. Dal cassetto del comodino prendo un metro da sarta e misuro il mio cazzo di 19.1 centimetri. Sento chiudere la porta di casa: è andata via, ho le palle gonfie… le devo svuotare. Chiudo gli occhi, do un paio di colpi veloci, schizzo forte; rimango fermo sul letto, con un senso di vuoto e l’erezione che pian piano scompare, e la mia pelle è come carta abrasiva; puzzo di alcool e sudore. Faccio una doccia per lavare via i giorni passati. Mi vesto, apro una birra e sono già in strada. Una foglia mi cade addosso. Siamo su una palla rotante in uno spazio infinito; un punto blu nella vastità dell’universo. Il netturbino raccoglie l’immondizia con sguardo schifato. Ho la testa pesante e il corpo flaccido, una foglia di menta e un fiore di marijuana: posso fare una canna mojito. Odore di carne sul fuoco. Carcassa di cane investito. Musica commerciale. Senso di disgusto totale. Sto al sole a non fare un cazzo come un rettile. Le mie funzioni vitali sono ridotte al minimo. Meno male che il respiro è autonomo, solo che ogni volta che ci penso lo devo gestire io. Faccio un tiro alla canna , finisco la birra, penso alle partite di oggi. Puzza di fogna. Un pallone bucato sul ciglio della strada. Questi alberi faranno compagnia ad altri esseri dopo di me: li voglio abbattere per invidia. Per ore non succede niente. Viaggio con la mente, cammino e respiro, e nulla più. Sono le 10 del mattino. Mangio un panino con il salame piccante, bevo una ceres da 10°, per stonarmi ancora di più. Rutto, e un tanfo di animale morto esce dalla mia bocca. Passa una donna con l’aria sconvolta… probabilmente in cerca di droga. Metto le cuffie e ascolto un po’ di musica violenta. Stranamente l’ansia non mi assale; forse sta preparando un assalto per i momenti felici. Ho gli occhi mosci e anche il cazzo, e le mie ascelle grondano sudore. Penso che la morte non esiste. Siamo solo entità di luce e ci muoviamo in questo spazio tempo in un vestito che chiamiamo corpo. Di colpo è sera. Sono in campagna e la luna piena è come un grosso faro che illumina il mio cammino. Vedo un fuoco. Indosso una tunica nera con un cappuccio, non so neanche il motivo. Sento il rumore delle civette e dei rospi. Mi avvicino sempre di più al fuoco; vedo delle persone con delle tuniche nere, al mio arrivo si inginocchiano e dicono in coro “maestro “: sono il capo di una setta esoterica? Come ho fatto a dimenticarlo? Loro sono ancora in ginocchio. Pentacolo disegnato con pietre. 20 persone inginocchiate hanno indòsso tuniche nere e un cappuccio, mi fissano e mi dicono “maestro noi siamo pronti”. Faccio un cenno con la mano. Loro si alzano, mi portano una canna e un bicchiere di vino. Noto che tutti hanno il bicchiere. Dalla mia bocca escono frasi che non riesco a controllare ” sorelle e fratelli brindiamo alla grande Dea che illumina il nostro cammino; beviamo il nostro vino con un solo sorso”. Il vino va giù nelle nostre gole; brucia un po’ perché è veramente forte, credo sia l’alto grado. Accendo la canna, faccio tre tiri e la passo alla mia destra: ” Maestro tocca a te fumarla tutta “. Non mi sembra vero! Loro intonano un canto “questa è la morte a 10 passi, il guerriero di luce troverà la strada”. Sto fumando ma non sembra né hashis né marijuana; cado lentamente all’indietro; non percepisco più il mio corpo. Mi sveglio nel mio letto. Tocco il mio corpo per capire se sto sognando. Tocco la mia faccia, le mie mani, i miei piedi … no, meglio evitare. Non sono morto! Come sono finito nel mio letto? Ho la barba lunga e i capelli rasati. Ho un taglio sulla testa che sembra sanguinare ancora. Che ore sono? che giorno è? per quanto ho dormito? Non riesco ad alzarmi perché la testa gira velocemente, e lo stomaco brucia come la mia gola. Chiudo gli occhi, e ti penso, e nulla più. I disegni sono di Alberto panegos
Cavalcando Il Sole 33: Parigi (apollinaire): Claudio Spinosa legge Apollinare
Ho visto Parigi nell’ombra
Ipogeo dove si rideva troppo
Parigi u…
Torna la rubrica rivediamo le copertine con la nuova Collaboratrice Virginia.
Claudio Spinosa legge Salvatore Rondello Diffusori di morte Invadono gli spazi. Scansiamo insieme Temuta causa Attentatrice di vita, Nutrendo pensieri Zelanti di rigore Inasprito dalle lunghe Attese, con animo Mesto e sopito. Eccoci ritrovati, Nella silente solitudine Tollerata da speranze, Ove arde il cuore. Acrostico per l’antologia della Federazione Unitaria Scrittori Italiani. Tutte le puntate di Cavalcando il Sole
Cavalcando Il Sole 31: Artista (lucia Centofanti): Claudio Spinosa legge Lucia Centofanti
Peschiamo negli sguardi,
soffiamo nel vento
una voce di fon…
Cavalcando Il Sole 30: Umanità (alessandro Verri): Claudio Spinosa legge Alessandro Verri
Nella notte dura ( ancora
mia frigida amante)
fluorescenti …
Cavalcando Il Sole 29: Visione (g. Carducci): Claudio Spinosa legge Carducci
Il sole tardo ne l’invernale
ciel le caligini scialbe vincea,
e il …
Cavalcando Il Sole 28: La Terra Mi Tiene (rocco Scotellaro): Claudio Spinosa legge Rocco Scotellaro
Lunga strada seppur deserta
dove puoi menarmi non vedo
punt…
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